sabato 1 settembre 2012

Ometti e uomini


Sono rimasto, metaforicamente, lontano dall’Italia per qualche giorno. L’argomento principale, da tempo, sono le intercettazioni telefoniche del Presidente della Repubblica: una vicenda dai contorni poco chiari, ma dall’odore indiscutibilmente nauseabondo, come le peggiori vicende della storia politica italiana.
Me ne sono tenuto lontano proprio per ragioni igieniche, non volevo sporcare la tastiera del Mac occupandomene. E sarei ancora propenso a non occuparmene, ma, sia pure a malincuore, mi tocca, se non altro perché il Corriere ha ospitato, tra ieri e oggi, due articoli che mi sembrano aiutare a capire dove realmente sta il problema. Il primo articolo, a firma di Antonio Polito e pubblicato ieri, è disponibile on line (http://www.corriere.it/editoriali/12_agosto_31/illazioni-e-allusioni-antonio-polito_5f33caf8-f32d-11e1-a75f-a4fc24328613.shtml), mentre il secondo, scritto da Michele Ainis, è disponibile soltanto su carta, almeno per ora.
Buona stampa. E politica che, per l’ennesima volta, si adopera per dare ragioni ai sostenitori dell’antipolitica. Mi fermo qui, inutile aggiungere altro.
Preferisco dedicare un po’ di spazio alla scomparsa del Cardinale Martini, una figura di religioso che, come testimoniano i tanti commenti sui quotidiani di oggi, ha saputo conquistare la mente e il cuore anche di molti che non hanno la fede o che non si riconoscono nella fede cattolica. Tra tanti articoli, scelgo quello di Enzo Bianchi su La Stampa: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=10480.
Buona stampa.
E più ancora mi sembra giusto dare spazio alle parole del Cardinale Martini, approfittando della scelta del 24 Ore di riproporre gli scritti dell’Arcivescovo di Milano. Questo è il collegamento alla pagina che li raccoglie tutti: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-01/scritti-cardinal-martini-sole-125005.shtml.
E vi segnalo quello che accoglie le riflessioni provocate dal caso di Piergiorgio Welby: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-08-31/welby-morte-114921.shtml.
Non è buona stampa, ma molto, molto di più.
Se posso dire la mia, anche se è molto superbo da parte mia farlo, dirò che il Cardinale Martini, come Enzo Bianchi, è stato uno di quegli uomini di Chiesa, purtroppo non molto numerosi, che sanno cogliere l’essenza dell’uomo anche al di là delle proprie convinzioni e che sanno tradurre la Parola di Dio nel linguaggio del presente. Rileggiamo le parole del Cardinale riportate da Bianchi:
“Si muore soli! Tuttavia, come Gesù, chi muore in Dio si sa accolto dalle braccia del Padre che, nello Spirito, colma l’abisso della distanza e fa nascere l’eterna comunione della vita. Nella luce della risurrezione di Gesù possiamo intuire qualcosa di ciò che sarà la risurrezione della carne. L’anticipazione vigilante della risurrezione finale è in ogni bellezza, in ogni letizia, in ogni profondità della gioia che raggiunge anche il corpo e le cose”.
Beh… anche chi, come me, non crede, non può restare indifferente. E anche chi, come me, non crede, dovrebbe serbare copia dell’articolo dedicato alla vicenda di Welby per rileggerlo e per leggerlo a quelli che dettero dell’assassino al padre di Eluana Englaro.
Chiudiamo con una musica, un brano scritto da Arvo Pärt, compositore estone contemporaneo e tuttora attivo, il quale ha reinterpretato, a mio giudizio in maniera oltremodo suggestiva, anche la musica sacra. Ecco il suo Da pacem Domine, composto nel 2002.


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