domenica 31 maggio 2015

E già, la solita bufala


Oggi non ci spostiamo dall’Italia.
Cominciamo con una storia che mi sembra emblematica (e voi tre non avete bisogno che vi spieghi perché). Venerdì sera, il tizio decrepito ha partecipato, a Segrate, al comizio del candidato sindaco sbagliato, invitando a votare quello dello schieramento opposto al suo. Perché non ci siano dubbi, vi propongo ben due fonti: La Repubblica (http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/05/30/news/berlusconi-115649107/?ref=HREC1-6) e Libero (http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/11795379/Segrate--Silvio-Berlusconi-arriva-alla.html).

venerdì 29 maggio 2015

Anche contro l'ignoranza gli dei combattono invano


Prometto che non lo farò più. Due post in un giorno sono troppi, lo so. E anche una settimana in cui ci sono stati due giorni con due post è troppo. Vi chiedo scusa, ma non posso farne a meno, devo segnalarvi un articolo che merita senz’altro di essere letto.

Contro la stupidità anche gli dei combattono invano


Voi tre sapete bene che non mi occupo di cronaca nera. L’argomento è privo di qualsiasi attrattiva e, se mai suscitasse in me un blando interesse, il modo con cui lo trattano i media italiani (e non solo italiani) lo farebbe svanire. E non penso soltanto a Bruno Vespa, il maestro di tutti quelli che spiano dai buchi della serratura e rovistano nei bidoni delle immondizie.

giovedì 28 maggio 2015

I nemici dei miei amici sono miei nemici?


Nella vicenda della FIFA, ovviamente, sono tutti innocenti fino a che non si avrà una sentenza definitiva di condanna. D’altro canto, la presunzione d’innocenza si applica anche gli investigatori responsabili delle indagini e degli arresti, sia perché non si vede quale possa essere il loro tornaconto sia, soprattutto, perché si è realizzata un’identità di vedute tra gli inquirenti americani e quelli svizzeri, la cui prudenza credo si possa considerare proverbiale. Alla luce di quanto precede, sembra di poter dire che, una volta di più, Vladimir Putin ha perso un’occasione per stare zitto.

mercoledì 27 maggio 2015

Gli Impresentabili? Una farsa italiana


La notizia del giorno, non posso nasconderlo, è di quelle che leggo con un misto di sconcerto e di soddisfazione. Ovviamente alludo alla retata di dirigenti della FIFA effettuata dalla polizia svizzera su indicazioni della magistratura americana. Ecco il resoconto da La Stampa: http://www.lastampa.it/2015/05/27/sport/dagli-usa-accuse-di-corruzione-ai-vertici-fifa-arresti-in-svizzera-ZAIf3arc51BdXesEKw3kKI/pagina.html.
Cronaca. La sola osservazione è una previsione: questa indagine arriverà a una conclusione, quale che sia, assai prima di buona parte di quelle in corso in Italia sulle varie puntate del “Calcioscommesse”. E una domanda: quanto ci vorrà prima che si cominci, anche a livello internazionale, a fare un po’ di pulizia nel mondo dello sport, non solo del calcio?

martedì 26 maggio 2015

L'Europa dell'incertezza


Il sito LaVoce.info riferisce di una proposta di legge presentata al Senato che mirerebbe, in apparenza, a replicare in Italia il Freedom of Information Act in vigore negli Stati Uniti. Si tratta di una legislazione importante, che sicuramente svolge un ruolo cruciale nel garantire trasparenza nei rapporti tra la pubblica amministrazione e i cittadini americani.

lunedì 25 maggio 2015

Tre ottimi articoli


Alcuni giorni fa avevo letto una corrispondenza dalla Libia su The Financial Times. L’argomento erano le condizioni in cui opera (il poco che ne rimane) la Guardia Costiera libica. E ne veniva fuori una piccola storia che ci riguarda e dalla quale non mi sembra che la nostra immagine internazionale sia destinata a migliorare. Questo è il collegamento all’articolo: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/2c9f22c0-f949-11e4-be7b-00144feab7de.html#axzz3asRzd99V.
Buona stampa. Intendiamoci, non è che gli altri Paesi occidentali possano vantarsi di essere stati migliori di noi. Al contrario. Quando si parla di attacchi della Nato, sarebbe bene tener conto del fatto che la Nato è intervenuta in un secondo tempo per coprire Francia e Regno Unito, se ricordo bene…

domenica 24 maggio 2015

Errori che paghiamo noi


La notizia del giorno è che il governo greco, forte anche del sostegno popolare misurato dai sondaggi, ha deciso di non rimborsare quanto deve nel prossimo mese al Fondo Monetario Internazionale: http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-05-24/grecia-lancia-l-allarme-non-pagheremo-rate-fmi-giugno-varoufakis-abbiamo-dato-141906.shtml?uuid=ABLQGrlD.
Cronaca. Non mi sbilancio certo a esprimere opinioni, salvo osservare che questa storia è stata tirata troppo per le lunghe da entrambe le parti, con atteggiamenti più adatti a un tavolo da poker o a un mercato che alle istituzioni internazionali. Preferisco non pensare che ci stiamo avvicinando al momento in cui la Grecia uscirà dall’euro, volontariamente o meno. Il prezzo di un simile evento sarebbe altissimo per tutta l’Europa. Mi fermo qui. Staremo a vedere.

C'è modo e modo di controllare la spesa


Vi annoio ancora una volta con l’argomento della spesa pubblica. Non è una mia fissazione (anche se, lo riconosco, è un argomento che mi sta particolarmente a cuore), ma sono i mezzi di comunicazione a darmi motivo di occuparmene ancora.
Partiamo da un articolo di Massimo Bordignon pubblicato il 22 Maggio dal sito LaVoce.info: http://www.lavoce.info/archives/34832/la-spesa-pubblica-ecco-dove-si-e-gia-tagliato/.
Buona stampa. A mio parere, più che concentrarsi sul modesto, ma apprezzabile, contenimento della spesa pubblica, è interessante osservare come le manovre intraprese dagli ultimi governi abbiano finito per sacrificare la spesa per investimenti.

mercoledì 20 maggio 2015

Una novità: truccavano le partite


Puntuale (e forse anche prevedibile) arriva l’ennesimo “Calcioscommesse”. A quanto pare riguarda la Serie B e altre serie minori, ma questo non mi sembra avere grande importanza. Un articolo per tutti, da La Stampa: http://www.lastampa.it/2015/05/20/sport/calcio/snche-la-salernitana-di-lotito-sotto-inchiesta-4nUzjdOzdpyFNOVtP47WCO/pagina.html.
Cronaca. Che certifica lo squallore in cui da anni è sprofondato lo sport italiano più amato, attorno al quale si sono andate raccogliendo figure pronte a tutto pur di arricchire, a tutti i livelli. Personaggi improbabili e grotteschi o delinquenti belli e buoni: pseudo imprenditori a loro agio nei tribunali fallimentari, mediocri calciatori trasformati in talenti per sistemare i bilanci della società e lasciati liberi di esprimere le loro misere qualità umane, arruffoni di ogni genere e membri della criminalità organizzata italiana e non.

domenica 17 maggio 2015

Quanto sarà esemplare?


Cronaca. La potete trovare anche sui siti di altri quotidiani. In questa notizia mi pare di trovare la conferma di una convinzione che è andata rafforzandosi in me nel tempo. Ossia che, nel nostro Paese, per l’azione congiunta di numerosi fattori, sta moltiplicandosi la propensione all’illegalità, un diffondersi a tutti i livelli della sicurezza di poter violare la legge, qualsiasi legge, dal codice della strada alle normative fiscali, dalle norme sull’eleggibilità alle cariche pubbliche a quelle sulla concorrenza. Non importa quale sia la legge, conta che chi la viola si aspetta ragionevolmente di farla franca.

sabato 16 maggio 2015

Mistificazione


La classe politica e la burocrazia europee stanno dando, da molto tempo purtroppo, prove assai efficaci della loro mancanza di lungimiranza e di capacità di affrontare i problemi con l’intento di risolverli. La classe politica e la burocrazia italiana, senza nessuna difficoltà, tengono il passo dei colleghi dell’Unione Europea.

venerdì 15 maggio 2015

Un vuoto pericoloso


Cominciamo con un garbato sberleffo di Mattia Feltri su La Stampa di ieri, nella rubrica Paesi e Buoi: http://www.lastampa.it/2015/05/14/cultura/opinioni/paesi-e-buoi/il-declino-di-forza-italia-s2Scx26RGjZGwIzfsP1PmK/pagina.html.
Buona stampa. Il disfacimento di Forza Italia non mi procura particolari emozioni in sé. Mi spaventa, però, il vuoto che lascia nello schieramento politico italiano: si sa che il vuoto non può durare e mi preoccupa chi e come lo riempirà.

mercoledì 13 maggio 2015

Quando qualcuno prende profitto, qualcun altro prende una perdita


Il Corriere di oggi ospita un nuovo articolo di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, che spiegano come, nonostante abbia seguito una politica di austerità piuttosto severa, David Cameron abbia vinto le elezioni politiche e sia tornato da Primo Ministro a Downing Street.

martedì 12 maggio 2015

Non li voterebbe neppure lui... E non si vergogna? Sono nelle liste alleate del suo partito.


Ieri, nel chiudere sulla politica, avevo fatto un cenno alle liste per le elezioni regionali. Oggi se ne occupa anche Massimo Gramellini, fermando la sua attenzione sul caso del PD in Campania. La questione, tuttavia, non si pone soltanto per il PD e per la Campania. Ecco il collegamento al Buongiorno di oggi: http://www.lastampa.it/2015/05/12/cultura/opinioni/buongiorno/gli-impresentabili-eWPxjEMHqS1NH6zurYsqLK/pagina.html.
Buona stampa. La vicenda di De Luca è più che sconcertante e dimostra con quanta disinvoltura Renzi gestisca il potere. Non è così che si migliora il Paese: la selezione della classe politica dovrebbe essere una delle priorità di un leader che intenda veramente rinnovare l’Italia e riconquistare la fiducia degli italiani verso la classe politica. Evidentemente questo a Renzi non interessa. E non può certo liquidare la questione con una delle sue battute.

lunedì 11 maggio 2015

L'ennesima dimostrazione che non vale nulla


Mi tocca concedere un po’ di spazio, dopo tanto tempo, alla lucidità e alla saggezza (si scherza, ça va sans dire) dello psiconano+barba-Mediaset, il quale non ha trovato di meglio da fare che occuparsi di medicina preventiva e di oncologia, argomenti dei quali è notoriamente uno dei massimi esperti non dico italiani, ma addirittura mondiali.
In realtà, mi viene da pensare che il poveretto fosse un po’ irritato dalla diminuita presenza sui media e dallo sbiadire della popolarità sua e anche del suo degno puparo.

domenica 10 maggio 2015

Dire a nuora perché suocera intenda


Le nostre pseudo vacanze sono finite, ma non vi impongo un lavoro eccessivo. 
Oggi torniamo a riflettere sull’economia e sulla politica, principalmente italiane, ma non solo. Lo spunto lo forniscono l’editoriale del Corriere della Sera, firmato da Alberto Alesina e Francesco Giavazzi (http://www.corriere.it/editoriali/15_maggio_10/scelte-timide-berlino-6e87325a-f6dc-11e4-bdc6-f010dce69e19.shtml#), e quello de Il Sole 24 Ore, che è di Luca Ricolfi (http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-05-10/il-peso-passato-140608.shtml?uuid=ABXPVndD).
Buona stampa. Il primo, quello del Corriere, potrebbe anche intitolarsi “Dire a nuora perché suocera intenda”. Non c’è dubbio che i due autori considerino la situazione tedesca e trovino, legittimamente, da criticare l’atteggiamento del governo di Berlino, assai poco incline a contribuire in maniera più decisa alla crescita, purtroppo assai fiacca, dell’economia europea. Nello stesso tempo, tuttavia, è chiaro che, parlando di Germania (e soprattutto degli effetti di una gestione attenta della spesa e del debito pubblico), Alesina e Giavazzi parlino anche a chi guida il nostro Paese e sembra assai poco incline a percorrere il sentiero delle riforme che incidono sui veri problemi italiani.

sabato 9 maggio 2015

I segnaposti della Casa Bianca


Oggi poche parole e molta musica. Non che non ci siano argomenti di politica italiana o internazionale di cui potremmo occuparci, ma prendiamoci un giorno di libertà. Un solo articolo, tratto da The Washington Post, che si occupa di un argomento abbastanza frivolo: i furti che avvengono alla Casa Bianca in occasione di feste o cerimonie. Ecco il link: http://www.washingtonpost.com/politics/are-white-house-guests-who-take-souvenirs-patriots-or-petty-thieves/2015/05/08/796fafb4-f59f-11e4-bcc4-e8141e5eb0c9_story.html.
Buona stampa. Anche divertente. L’unica osservazione che mi viene da fare è questa, più precisamente si tratta di una domanda: in Italia un giornalista si azzarderebbe a scrivere nome e cognome di una persona che ha sottratto qualcosa al Quirinale o a Palazzo Chigi? Ne dubito. Con l’attitudine degli italiani ad ammettere le proprie colpe…

venerdì 8 maggio 2015

Keith Jarrett compie 70 anni

Oggi è il settantesimo compleanno di Keith Jarrett. Almeno un ascolto è doveroso proporvelo. Ecco How Deep is the Ocean da una delle sue opere discografiche più significative, At the Blue Note (http://en.wikipedia.org/wiki/Keith_Jarrett_at_the_Blue_Note).


Un potere inquietante


Poche ore fa, indotto da un post del mio amico Giampietro Vecchiato sul suo profilo Facebook (https://www.facebook.com/giampietro.vecchiato?fref=hovercard), sono arrivato sul sito della FERPi, Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, e ho letto questo testo: http://www.ferpi.it/ferpi/novita/notizie_rp/media/litigation-pr-in-germania-un-bilancio/notizia_rp/47987/9#.VUxQcR6ZcHA.facebook.
L’argomento mi era sostanzialmente ignoto, nel senso che ignoravo quanto spazio il tema della comunicazione sulle vicende giudiziarie avesse ottenuto anche a livello accademico.
Che di processi e d’indagini si parli tanto, anzi troppo, in Italia come altrove, invece, mi è ben noto e lo sapete bene anche voi tre. La pagina della FERPi, onestamente, mi ha lasciato con una brutta sensazione addosso. Converrete con me che non è affatto rassicurante leggere queste parole: “La copertura mediatica di un processo legale influisce sul grado di pena: questo pensa un terzo dei 447 giudici, 271 pubblici ministeri e 29 giornalisti intervistati nel novembre 2006 da Mathias Kepplinger, ricercatore in Scienze della comunicazione alla Johannes Gutenberg Universität di Mainz.”. E parliamo della Germania.

giovedì 7 maggio 2015

When E.F. Hutton talks, people listen


Forse ho già ricordato che, nel 1979 (sì, nell’altro secolo), ho trascorso qualche mese a New York per un periodo di formazione in ambito bancario e finanziario.
Tra i tanti ricordi di quei giorni ormai lontani, c’è quello della campagna pubblicitaria di una società d’intermediazione finanziaria, E.F. Hutton, oggi passata attraverso una serie di fusioni e accorpamenti (http://en.wikipedia.org/wiki/E._F._Hutton_%26_Co.).
Su Youtube sono disponibili almeno tre video di quella fortunata campagna televisiva. Non ho trovato quello che a me piaceva maggiormente e che, se ricordo bene, aveva come ambientazione un matrimonio. Non importa. Tra i tre che ho trovato, ho scelto quello che mi sembra di qualità migliore.


Lo slogan, che credo sia stato uno tra i maggiori successi della pubblicità americana, era: “When E.F. Hutton talks, people listen”, ossia “Quando E.F. Hutton parla, la gente ascolta”. Magico. Anche se, alla lunga distanza, non ha consentito alla società di restare sul mercato come una realtà indipendente.

martedì 5 maggio 2015

La famosa acqua di Cologna


No, non sto farneticando, capirete dopo perché questo titolo. Prima, però, parliamo di un altro argomento.
Ieri, sul Corriere della Sera, ho letto un eccellente (come di consueto) articolo di Claudio Magris il cui argomento erano le violenze e i vandalismi di Milano. Purtroppo non era disponibile in rete e sono riuscito a reperirlo solo adesso sul sito Ristretti orizzonti (http://www.ristretti.org/). Questo è il link all’articolo: http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/giustizia-piazze-e-stadi-la-balbuzie-ideologica-dei-violenti.
Buona stampa. E buon lavoro di Ristretti orizzonti che sopperisce alla politica non molto comprensibile della redazione on line del Corriere. Magris possiede un’intelligenza lucidissima e una scrittura nitida, senza fronzoli, che porta al cuore delle questioni e le illumina perfettamente.
Nel corso delle mie inutili ricerche di ieri, avevo trovato nell’archivio del Corriere un articolo del 2 Settembre 2008, sempre scritto da Magris e sempre dedicato al tema della violenza e del vandalismo, in questo caso dei tifosi. Non ricordo a quale evento si riferisca l’articolo, ma questo importa poco o nulla. Quello che lascia sconcertati è che, a distanza di oltre sei anni, le problematiche siano rimaste sostanzialmente le stesse, senza che, da parte delle autorità competenti e delle società di calcio, fosse fatto alcunché per modificare le cose, come dimostrano anche gli eventi recenti di Torino e di altre città.
Buona stampa. Credo che anche lui sia andato a rileggerlo prima di scrivere quello pubblicato ieri. Che altro doveva fare? Non ci sono stati cambiamenti, non in senso positivo, anzi. Le parole del 2008 sono ancora valide, tutt’al più rese maggiormente fondate dall’aggravarsi del problema.
E torniamo alla qualità dei nostri giornalisti. Qualche ora fa ho letto questo articolo su Il Sole 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2015-05-05/germanwings-brand-sparira-autunno--081511.shtml?uuid=ABrGodaD&fromSearch.
Adesso lo hanno corretto, ma al momento della pubblicazione on line, come di quella sul cartaceo, la Signora Mara Monti aveva scritto Cologna, non Colonia. Ecco il testo acquisito con lo scanner. E ho anche la copia della prima versione apparsa sul sito.


La correzione on line è seguita a una mail che ho inviato al Direttore de Il Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, il quale si è affrettato a far modificare il testo, ma si è guardato bene dal rispondermi. E si è anche ben guardato dal far apporre due righe di scusa per l'errore. Detto altrimenti: ha messo la polvere sotto il tappeto ed è sgattaiolato via. Non mi pare l’atteggiamento giusto per chi guida un quotidiano che, giustamente, aspira a essere, ed è, uno dei più autorevoli anche in ambito internazionale. Ammettere un errore è prova di forza, non di debolezza. E di rispetto per i lettori.
Mala stampa.
Oggi cade un anniversario che mi pare giusto ricordare. Il 5 Maggio 1981 moriva Bobby Sands, uno dei più famosi esponenti dell'IRA, Irish Republican Army. Non ricordo la morte di Sands perché io abbia una qualsiasi valutazione personale su di lui e su ciò che rappresenta. La guerra civile irlandese è stata, con i conflitti arabo-israeliani e la fase conclusiva della guerra del Vietnam, parte della vita delle persone della mia età, resa una presenza costante dalla televisione e dai giornali che la documentavano, giorno dopo giorno.
Non commemoro, dunque, la morte di Bobby Sands, intendo ricordare una delle vicende più tragiche del XX° secolo, durante la quale, da entrambe le parti, sono stati commessi crimini brutali e spietati.
Restiamo in Irlanda, e nell'area politica in cui militava Sands, per il primo ascolto musicale. Nella seconda metà degli anni Settanta, infatti, il cantante Christy Moore era schierato accanto ai prigionieri dell'IRA detenuti a Maze (http://en.wikipedia.org/wiki/Christy_Moore). Il brano che vi propongo è Back Home in Derry.


Il secondo brano, che ha condiviso sulla sua pagina Facebook il mio amico Stefano e quindi il merito è suo, ci riporta al Jazz. Siamo alla fine degli anni 30 con alcuni tra i più apprezzati strumentisti dell’epoca, a cominciare dal leader, Django Reinhart, per passare a Coleman Hawkins e a tutti gli altri. Il titolo è Out of Nowhere.


domenica 3 maggio 2015

Tra vandali violenti e semplici vandali. Il triste destino delle città italiane


Evviva, Luciano Fontana è diventato Condirettore Responsabile. Si tratta di un travaglio davvero lunghissimo. Viene da fare un confronto… La consorte del futuro Re di Inghilterra partorisce una bimba e dopo nemmeno dieci ore lascia l’ospedale, il futuro direttore del Corriere della Sera è nominato il 30 Aprile, ma rimane condirettore al 3 Maggio. Misteri della stampa italiana. E anche del vigore delle madri inglesi. Chapeau a Sua Altezza la Duchessa di Cambridge. E anche alla figlia.
Torniamo a occuparci di Nepal, con un articolo di The Guardian: http://www.theguardian.com/world/2015/may/02/nepal-earthquake-swarathok-victims-help-themselves.
Buona stampa. Lo ammetto: ogni volta che leggo un articolo dei grandi quotidiani anglosassoni mi sembra di aprire la finestra e respirare aria pura. 

sabato 2 maggio 2015

Ancora sul Corriere


Posso sbagliare, mi sembra, tuttavia, che il cambio di direzione del Corriere della Sera riservi ancora piccole sorprese un po’ sconcertanti. Ieri, sebbene Ferruccio de Bortoli si fosse congedato il giorno prima dai lettori e dalla redazione, risultava ancora direttore (pagina 50, riquadro informativo sugli organi direttivi del giornale e della società editrice), mentre Luciano Fontana, nominato dal Consiglio di amministrazione il 30 Aprile, era indicato ancora come condirettore, tant’è che non ha ancora scritto il proprio editoriale “programmatico”, così com’è tradizione.
E il Consiglio di amministrazione ha sentito il dovere di specificare che a Fontana è stato attribuito un mandato pieno e senza limiti di tempo, che avrà inizio dopo le “prescritte procedure” (http://www.corriere.it/cronache/15_maggio_01/fontana-designato-direzione-corriere-ec4a1e14-efcf-11e4-ab0f-6f7d8bd494ab.shtml e http://www.rcsmediagroup.it/wp-content/uploads/doc/2015-04/Com-St-RCS-CdA-30-04-2015-NOMINA-DIRETTORE-CORSERA.pdf).