giovedì 6 settembre 2012

Ritornando a fatti di casa


Anche se vorrei evitarlo, mi tocca tornare a parlare d’Italia. Lo faccio malvolentieri perché continuano a mancare segnali positivi da parte della classe politica (anzi, si moltiplicano quelli negativi) e, francamente, questo m’induce al pessimismo.
Non sono solo a vedere molto scuro nel futuro di noi italiani. Angelo Panebianco, sul Corriere della Sera di oggi, spiega con la consueta lucidità quali sono i rischi nascosti nel progetto di leggere elettorale sul quale, a quanto pare, vanno convergendo i principali partiti politici. Un progetto che, anziché riconsegnare ai cittadini la scelta di chi dovrà governare, riaffiderà la decisione alle segreterie dei partiti, prevedibilmente più che mai interessate a sacrificare ai propri interessi di potere il benessere collettivo.
Buona stampa. A cominciare dal titolo.
Non dubito che siano superflue, ma, nel caso in cui voleste prove del modo in cui perdono tempo i leader dei principali partiti, eccone due, tratte anch’esse dal Corriere di oggi.
Cominciamo dal Pd, in cui la candidatura di Renzi alle primarie sta evidentemente creando parecchie preoccupazioni tra i marchingegni (umani) arrugginiti che governano il maggiore partito della sinistra, convinti di vincere le prossime elezioni e di meritarsi di tornare a occupare le stanze del potere dalle quali si scacciarono da soli, evento che la dice lunga sul loro acume.
Lo Stalinuccio di Gallipoli, l’immarcescibile e azzimato D’Alema, è riuscito ad attirare su di sé gli strali di Pierluigi Battista, il quale, di solito, è così paciosamente inoffensivo, attentissimo a scrivere pezzi che non gli procurino l’accusa di essere incisivo. L’articolo odierno di Battista lo potete leggere qui: http://www.corriere.it/politica/12_settembre_05/terra-bruciata-attorno-renzi-battista_4ad20ecc-f728-11e1-8ddf-edf80f6347cb.shtml.
Buona stampa. In realtà, sono i leader del Pd a essere pessimi e Battista si limita a prenderne atto, ma, come dicevano i professori di una volta, diamogli una sufficienza d’incoraggiamento.
Quanto ad Angelino Alfano, siccome non può fare il segretario del Pdl che, come si sa, ha già un padrone, continua a presentare la sua idea di ridurre il debito pubblico attraverso le vendite di beni appartenenti allo Stato. Lo fa con una lettera pubblicata dal Corriere, sempre oggi, che riprende alcuni temi affrontati dal fondo di Francesco Giavazzi pubblicato ieri (http://www.corriere.it/editoriali/12_settembre_04/giavazzi-ogni-promessa-non-sia-debito_2378ace4-f64e-11e1-ac56-9abd64408884.shtml).
Buona stampa. L’editoriale di Giavazzi.
La lettera di Alfano, invece, non potete leggerla sul sito del Corriere perché al momento non è disponibile. Chissà, forse hanno deciso di fargli un favore e si sono astenuti dal pubblicarla anche on line, sai mai che la leggessero in troppi…
Invece di vagheggiare su ipotetici fondi nei quali mettere dentro un po’ di case, un po’ di caserme, un po’ di aziende del gas e della nettezza urbana, un po’ di azioni di Snam o di Eni o di Terna, Angelino Alfano farebbe meglio a firmare un impegno a mantenere in vita tutte le misure adottate dal Governo Monti. Impegno che andrebbe sottoscritto, ovviamente, anche dagli altri segretari di partito.
Difficile che accada. Per diverse ragioni. Ne indico solo un paio, perché non vi serve certo il mio aiuto. Da una parte, quella del Pd, perché si teme che, prendendo seri impegni, la ventilata vittoria si riveli un’illusione. Dall’altra perché, pur di tornare al governo, il Pdl farà qualsiasi cosa per rimettersi insieme ai cocci della Lega. E si sa quale sia il rigore in materia economica del Carroccio, specie se il rigore si dovesse tradurre in poltrone sottratte al potere di designazione dei partiti, a tutti i livelli.
Buona notte e buona fortuna. Cos'altro posso dire?

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