mercoledì 19 settembre 2012

Un articolo e un lemma dimenticati


Oggi c’è, ieri non c’era, domani che ne sarà del controllo esterno sui bilanci dei partiti?
La cosa folle è che uno (tra quei maestri del diritto che affollano, in realtà per poche ore la settimana, le aule del Parlamento) ha osato dire che non dovrebbero essere controllati da altri perché si tratta di organi costituzionali (ne taccio il nome perché non voglio fargli pubblicità). Sarebbe il caso che il signore in questione andasse a rileggersi la Costituzione e con lui, già che ci siamo, anche i capi dei sindacati, visto che, per quel che li riguarda, partiti e organizzazioni dei lavoratori hanno fatto di tutto per impedire che fosse applicata compiutamente (a riguardo, leggete fino in fondo questo articolo di Massimo Mucchetti dal Corriere della Sera del 16 settembre: http://www.corriere.it/economia/12_settembre_16/futuro-sostenibile-auto-fiat_6cb4b4a2-ffc7-11e1-8b0a-fcb4af5c52c7.shtml. Buona stampa).
Ad ogni modo, il signore che definisce i partiti organi costituzionali, vada a rileggersi l’articolo 54 della Carta Costituzionale prima di fiatare. Ecco il testo:
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
Sbaglio se scrivo che questo articolo è stato del tutto ignorato anche da persone che sono salite alle massime cariche dello Stato? E sbaglio se scrivo che i partiti, per il modo in cui hanno selezionato tante persone cui affidare funzioni pubbliche nazionali, regionali, provinciali e comunali, hanno dimostrato che, per loro, l’articolo 54 conta ben poco?
Mi querelino per diffamazione se sbaglio.
In tutta la storia repubblicana non c’è stato nessun partito che abbia rispettato fino in fondo l’articolo 54. Neppure quello Radicale, che pure ha molti meriti nell’aver combattuto la partitocrazia ancor prima che si parlasse della “Casta”. Anche il Partito Radicale, sia pure, forse, con buone intenzioni, ha portato in Parlamento almeno un paio di persone che certo non rispettavano né lo spirito né la lettera dell’articolo 54.
E veniamo alle notizie di giornata: a quanto pare il discorso fatto lunedì da Renata Polverini, come ben sottolineato da Sergio Rizzo, sarebbe una dimostrazione tardiva (troppo tardiva) di attenzione per il problema dello sperpero di denaro pubblico alla Regione Lazio. E forse anche un po' distratta...
Ecco un articolo dal Corriere della Sera che, a riguardo, ci dice qualcosa di interessante: http://roma.corriere.it/roma/notizie/politica/12_settembre_19/polverini-lazio-tutte-le-spese-2111878722320.shtml.
Buona stampa.
La signora aveva minacciato le dimissioni se non si fossero approvate norme per porre fine alla dissipazione. A me questa cosa, chissà perché?, mi fa ridere.
E, chissà perché?, mi viene voglia di chiudere questo post con il link a un lemma del vocabolario di italiano della Treccani: http://www.treccani.it/vocabolario/vergogna/.
Credo che sarebbe utile inviarlo a tanti dei nostri amministratori pubblici, insieme all’articolo 54 della Costituzione.

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