domenica 15 febbraio 2015

Se l'orizzonte è ieri...


Voi tre già lo sapete che, quando inizio o concludo il post con Gramellini, gli argomenti sono spiacevoli. E oggi, ancora una volta, proprio di argomenti spiacevoli vi parlo. E tenete presente che sto contando da qualche giorno, avrò contato fino a dieci qualche miliardo di volte…
Buona stampa. Il tizio decrepito è… è… come dire? Stantio? Sì, è quantomeno stantio. Vorrei che se ne rendessero conto soprattutto quelli che lo hanno votato e che si decidessero a trovare qualcuno di migliore per guidare il centrodestra.
Proseguiamo, senza rispettare l’ordine cronologico. E l’argomento è lo spettacolo offerto dal Parlamento italiano nella notte tra venerdì e sabato. Se dovessi scrivere quello che penso, faticherei troppo a non usare espressioni pesanti, perciò mi affido a un commento che, quasi con distacco, dice fino a che punto la classe politica italiana sia arrivata per affermarsi come la più mediocre e inetta del mondo civile (a proposito, un Paese che può vantare una simile schifezza può ancora considerarsi civile?). Il commento che vi propongo è quello di Paolo Pombeni su Il Sole 24 Ore di ieri: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-02-14/la-parodia-aventino-e-sindrome-napoleone-094845.shtml?uuid=AB20CnuC&fromSearch.
Buona stampa.
E veniamo agli argomenti più pesanti: Ucraina e Libia. Sto contando da quando ho saputo dell’accordo per la tregua nel conflitto ucraino. E’ normale che trascorra qualche ora prima che un simile accordo produca i suoi effetti. Che trascorrano quasi tre giorni lascia a dir poco perplessi e suggerisce molte domande. Della questione libica mi ero occupato indirettamente parlando di Bernard-Henry Lévy, adesso è esplosa sulle prime pagine dei giornali perché se n’è accorto anche il nostro Ministro degli Esteri. Di Ucraina e Libia, oltre che di Grecia, si occupa Angelo Panebianco nell’editoriale di oggi del Corriere della Sera: http://www.corriere.it/editoriali/15_febbraio_15/ucraina-grecia-libia-mai-stati-cosi-insicuri-9b0dc464-b4e3-11e4-b826-6676214d98fd.shtml#.
Buona stampa. Non sono certo in grado di attenuare il senso di oppressione con cui si giunge alla fine dell’articolo di Panebianco. Al contrario, nel leggerlo ho pensato che l’Europa di oggi, quell’Europa apparentemente pacificata dal disegno comunitario, rischia di tornare a essere all’origine d’instabilità e anche di conflitti. Il disegno comunitario, infatti, si è arenato da tempo e alla genialità e alla determinazione di Adenauer, De Gasperi, Monnet e Schuman si è sostituita l’ottusità dei burocrati e l’insipienza dei politici, quest’ultimi preoccupati solo delle prossime elezioni nazionali e in larga maggioranza nemmeno pallide imitazioni dei giganti che immaginarono l’Europa unita.
Non mi resta che proporvi un brano di Joni Mitchell, che già sapete essere una delle mie cantanti preferite. Il titolo è Amelia: il pezzo, infatti, è dedicato ad Amelia Earhart (http://en.wikipedia.org/wiki/Amelia_Earhart), leggendaria pioniera dell’aviazione, scomparsa durante il tentativo di circumnavigare il globo. Una donna che amava gli orizzonti ampi...


Nessun commento:

Posta un commento