martedì 24 febbraio 2015

Come si fa odiare Equitalia


La stupidità dello Stato italiano, o meglio dei mediocri burocrati che lo incarnano, si manifesta nella vita di ognuno di noi di tanto in tanto, ineluttabilmente. E’ un destino al quale non ci si può sottrarre: qualche amministrazione statale trova sempre il modo di tormentare un cittadino, soprattutto nel momento in cui intende fare il proprio dovere.
Dopo di che ci si stupisce se ci sono partiti e movimenti che, più o meno apertamente, soffiano sul fuoco della rabbia…
Siccome Equitalia è già abbastanza amata, non trova di meglio da fare che distinguersi nel rendere difficile il compito di pagare i suoi bollettini postali.
Pochi minuti fa volevo saldare una cartella ricevuta da Equitalia per un ritardato pagamento del contributo a un consorzio di bonifica. Come credo avreste fatto anche voi tre, intendevo pagare ricorrendo al mio servizio di banca on line così come faccio con altri bollettini postali (aziende telefoniche piuttosto che municipalizzate del gas o asporto rifiuti). Guarda caso, però, Equitalia non vuole che i cittadini si servano delle loro banche, se no come fa a rompere le scatole? A quanto pare, ma devo studiare meglio la cosa, si deve passare attraverso i servizi on line di Poste Italiane e utilizzare una carta di credito. E temo che si debba essere registrati sul sito delle Poste per fare l’operazione… Poco importa. Il punto che voglio sottolineare credo sia evidente: lo Stato italiano, quando può vessare i suoi cittadini lo fa. E Equitalia, emanazione dell’Agenzia delle Entrate (che ha il 51%, il restante 49% appartiene all’I.N.P.S.), continua, nonostante le promesse da marinaio del Direttore Rossella Orlandi, a rendere la vita difficile, se non impossibile, ai contribuenti.
Mi rendo conto che sarebbe assurdo sperare che lo Stato anticipasse le banche nell'identificare nuove e più semplici modalità di pagamento, però uno Stato che rispetta i cittadini è il creditore più facile da pagare. E la Repubblica Italiana non è un creditore facile da pagare, tutt'altro. Come dimostrano i bollettini postali di Equitalia.
Musica, nonostante tutto. Che dite, un Dies Irae ci sta bene? Dopo Verdi e Mozart, ecco il Canto Gregoriano.


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