domenica 1 luglio 2012

Non facciamo confusione


Temo che il caldo, la tendenza a sovrapporre eventi di natura diversa o altre ragioni abbiano indotto la stampa nazionale a presentare in maniera piuttosto inadeguata i risultati del vertice di Bruxelles, additato da buona parte dei quotidiani come un successo italiano e una sconfitta tedesca, quasi fosse una reinterpretazione politica del 2-1 calcistico.
In realtà, a Bruxelles, come dimostra la vaghezza del comunicato finale, si sono soltanto stabiliti dei punti generici, alcuni, tra l’altro, già considerati e affermati in precedenti riunioni: vedremo come saranno interpretati nel momento della definizione operativa.
Per non annoiarvi con le mie chiacchiere, vi segnalo soltanto due pezzi, più che sufficienti per capire quanto sia prematuro cantare vittoria: uno da La Stampa (http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/460713/) e uno dal Financial Times
Buona stampa.
Un segnale importante lo daranno i mercati: non sono un esperto, ma temo che l’euforia di venerdì difficilmente si ritroverà domani.
Sul versante politico nazionale, come al solito, si fa molto rumore, ma il chiasso serve a nascondere l’incapacità di realizzare le riforme necessarie al paese e il grave stato confusionale in cui versano i partiti, le cui conseguenze, ovviamente, paghiamo noi, non certo loro.
Mi ritrovo, quindi, senz’altro nell’editoriale di oggi del Corriere, firmato da Antonio Polito: http://www.corriere.it/editoriali/12_luglio_01/domande-scomode-investitore-antonio-polito_dc55bd56-c345-11e1-9a40-3a8342915771.shtml.
Buona stampa.
Così come mi piace segnalare (anche se non è ancora on line) il consueto breve pezzo domenicale di Aldo Grasso, dedicato oggi a Leoluca Orlando, il quale, mantenendo il doppio incarico di sindaco e deputato (vietato dalla legge) sembra dimostrare quanto gli atteggiamenti più deteriori della “casta” siano diffusi in tutti i partiti.
Buona stampa.
Mi auguro proprio che vi ricorderete di questo episodio quando, ci potrei scommettere, Di Pietro farà campagna elettorale tentando ancora una volta di accreditarsi come difensore della moralità. E’ esattamente come tutti gli altri, con in più il torto di infliggere quotidiane, gravissime offese alla grammatica, oltre che all’intelligenza degli italiani.

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