lunedì 23 luglio 2012

Ribeccarci quello? No, grazie!


Non imprevedibile: la settimana si apre con uno scossone ai mercati, ancora pronti a sfruttare l’ampio spazio concesso alla speculazione dall’inedia e dall’inettitudine dei governanti europei. Oltre che dalle chiacchiere in libertà di ministri spagnoli, tedeschi, italiani e d’ogni dove.
Per quel che ci riguarda più da vicino, grazie all’attenzione ai propri problemi e alla distrazione rispetto a quelli del paese da parte dei politici, non siamo certamente in grado di offrire agli operatori finanziari ragioni per investire su di noi e non contro di noi, come continuano a fare (i dati del differenziale d’interesse sui titoli pubblici e l’andamento della borsa la dicono lunga sulla fiducia che ci siamo guadagnati nelle ultime settimane).
Non c’è nulla che Monti possa fare se la politica continua a offrire una modestissima immagine e a rafforzare la convinzione che, dopo le elezioni politiche e allontanati i cosiddetti tecnici, riprenderà l’andazzo di sempre, quel bel modo di amministrare che è all’origine delle nostre condizioni pessime, determinate soprattutto dalle dimensioni del debito pubblico. A tale riguardo, vi suggerisco di leggere l’editoriale di Panebianco sul Corriere di oggi (http://www.corriere.it/editoriali/12_luglio_23/troppi-topi-nel-formaggio-panebianco_e6b0498e-d483-11e1-9251-6da620bfc4cf.shtml).
Buona stampa.
Devo ammettere che non è facile dire se la scadente immagine di noi che stiamo rapidamente ricostruendo è dovuta maggiormente all’azione di questo o quel pezzo dello schieramento politico.
Appare, comunque, difficile negare che il ventilato ritorno di Berlusconi venga giudicato molto negativamente all’estero. Dopo l’Economist, anche il Financial Times ha deciso di occuparsi della questione (http://www.ft.com/intl/cms/s/0/664317a6-d409-11e1-942c-00144feabdc0.html#axzz21QoqldoR).
Buona stampa. Come di consueto.
Pur consapevole che finirò per irritare più di qualcuno e di perdere un paio dei miei tre lettori, dirò che nulla sarebbe più nocivo della candidatura di Berlusconi alla Presidenza del Consiglio. Ho già scritto che ha avuto moltissimi anni a disposizione per effettuare il cambiamento che aveva promesso e che non c’è nessuna ragione per accreditargli la capacità di realizzare in futuro quello che non ha saputo realizzare nei quasi diciannove anni in cui ha rivestito un ruolo centrale nella politica italiana, dei quali quasi dieci in qualità di Presidente del Consiglio.
Il problema è che manca chi, nella sua parte politica, ha abbastanza coraggio e indipendenza dal suggerirgli di dedicarsi ai nipotini. Oltre alle parole di Martino riportate dal Financial Times (e Martino è sicuramente uno degli uomini migliori del centro-destra), leggetevi un po’ cosa riescono a dire Galan, la Gelmini e Rotondi in questa cronaca tratta dal Corriere di oggi: http://www.corriere.it/politica/12_luglio_23/berlusconi-ritorno-campo-candidatura_16d09c94-d485-11e1-9251-6da620bfc4cf.shtml.
C’è poco da stare allegri, direi. E noi, purtroppo, non possiamo prendercela con loro come fanno i tifosi del Milan con Galliani. A noi è preclusa un’azione legale per farci rimborsare l’abbonamento. Noi corriamo il rischio di sorbirci un’altra volta la rappresentazione offerta dalla modesta squadra che può formare una persona che, oltre a preoccuparsi dei fatti suoi e non dei nostri, si circonda di scimmiette che non sentono e non vedono, ma parlano, però soltanto per dare ragione al capo.
Il bravo Galan, per chi lo avesse dimenticato, è quel tale che, Ministro, ma non deputato, si faceva prestare la tessera dalla sua amica Giustina Destro, deputata, per poter usufruire del barbiere di Montecitorio (Che classe!!!), quando le tariffe erano ancora quelle scandalosamente basse parte del “pacchetto” di benefici che i nostri parlamentari avevano pensato bene di attribuirsi. E che, in gran parte, sono ancora lì, ovviamente appena scalfiti dalle promesse di Schifani e Fini.
Buon giorno e buona fortuna.

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