mercoledì 25 luglio 2012

In attesa di San Mario Salvatore


Credo che le giacche di Mario Draghi stiano cominciando a sfilacciarsi in più punti tante sono le mani che, da mesi, le agguantano e le tirano al fine di indurre il Presidente della Bce ad agire (o non agire) per far fronte alla crisi dell’euro.
Lo fanno i politici di varie nazioni (non soltanto europee) e lo fanno giornalisti e commentatori dei principali organi di stampa (non soltanto europei).
Ne trovate una prova sul Sole 24 Ore di oggi. Cominciamo da un  articolo del corrispondente da Francoforte, Alessandro Merli: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-07-24/maggioranza-agire-220835.shtml?uuid=AbDIaPDG.
Buona stampa.
E proseguiamo con un editoriale di Adriana Cerretelli, come sempre pungente e, perché no?, anche un po’ aspra: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-07-25/lultima-ridotta-francoforte-063533.shtml?uuid=Ab45LRDG.
Buona stampa.
Non sono sicuro che Draghi, quando assunse l’incarico nel novembre dello scorso anno, prevedesse di trovarsi oggi a fronteggiare una situazione nella quale tutti si volgono al lui (e all’istituzione da lui guidata) sperando che sappia trovare il bandolo di una matassa che, aggrovigliata da banche e altri investitori disposti a tutto pur di rendere più cospicuo l’importo all’ultima riga del conto economico, i politici si sono ben guardati dallo sbrogliare, cincischiando intorno a essa così da complicare il lavoro della Bce.
Non sono certamente più ottimista di ieri sera, al contrario. Mi sto soltanto adeguando nuovamente alle parole di Magris e al mio “compito istituzionale”, mettendo un po’ da parte le mie opinioni e lasciando parlare gli altri.
Anche dal Corriere potete trarre ottimi elementi di riflessione sulla crisi che sta attraversando l’Europa. Ernesto Galli della Loggia, che è uno storico, fa il suo mestiere nell’editoriale di oggi: http://www.corriere.it/editoriali/12_luglio_25/galli-della-loggia-un-antica-diversita_7d5634fe-d617-11e1-bdd2-f78a37bd7a67.shtml.
Buona stampa.
Unica annotazione critica: nel raccontare quante e quanto antiche siano le differenze tra le nazioni europee (sia quelle della Ue, sia quelle che non ne fanno parte), non avrei trascurato di ricordare come, negli ultimi anni, i politici di questi paesi abbiano progressivamente rinunciato a operare così da attenuare gli effetti di queste differenze.
Oddio, si capisce che lo sa bene (e lo ha scritto ancora qualche mese fa), ma io penso che certi concetti vadano ripetuti. Non per chi viene criticato (hanno tutti la pelle più spessa di quella degli squali), ma per tenere desta la nostra attenzione e, magari, per indurre a riflettere anche qualcuno di noi che continua a farsi affascinare dalle chiacchiere e non valuta quel che si produce nei palazzi del potere, siano essi capolavori del Barocco romano o opera degli architetti contemporanei (sì, quelli indicati con quella parola composta orrenda che mi guarderò bene dall'impiegare).
Ritornando al discorso iniziale: ammesso e non concesso che la Bce decida di intervenire così come suggeriscono in tanti, siamo sicuri che quando verrà il dopo, non ci ritroveremo con un'eredità difficile da gestire esattamente come la situazione attuale? Negli ultimi anni le ricette si sono sprecate, ma di piatti decenti in tavola non ne sono arrivati.
Buon giorno e buona fortuna.

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