giovedì 11 giugno 2015

Un po' di consenso, costi quel che costi


Ieri sera sul tardi ho letto questo articolo di Lina Palmerini su Il Sole 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-06-10/il-debutto-populismo-072524.shtml?uuid=AB9e9nvD&fromSearch.
Buona stampa. E’ sconcertante vedere come si accresca giorno dopo giorno il livello d’indecenza cui i politici italiani sono disposti ad arrivare pur di ottenere facile consenso tra i propri potenziali elettori.

Non c’è nulla che li freni, neppure l’evidenza che, così facendo, i problemi del Paese, in molti casi già drammatici, peggiorano e si accresce il numero degli italiani che sempre più guardano con distacco, se non addirittura con disgusto, alla politica e a chi, nominalmente, se ne occupa.
E non parliamo dell’emergere quasi quotidiano di nuovi episodi di corruzione a tutti i livelli.
Inutile continuare. Non ascoltano appelli di persone ben più importanti e autorevoli di me, cosa volete che possa dire io per far sì che chi è alla guida del nostro Paese torni a fare Politica (quella con la P maiuscola) e non i propri interessi personali.
Diamo un’occhiata fuori di casa, poi cercheremo sollievo nella musica.
Un paio di giorni fa, su The Financial Times avevo letto un accurato resoconto sulla tensione che esiste al confine orientale dell’Europa, lungo le frontiere di Polonia, Estonia, Lituania e Lettonia con la Russia. E’ un quadro abbastanza fosco. Ecco il collegamento (sempre che funzioni anche in assenza di abbonamento): http://next.ft.com/2cf60498-0e14-11e5-8ce9-00144feabdc0.
Buona stampa. Sarà anche vero che certe decisioni della Nato e dell’Unione Europea non potevano non apparire aggressive dal punto di vista della Russia e che l’allargamento a est delle due organizzazioni è avvenuto, probabilmente, troppo in fretta (non solo per la suscettibilità di Putin e dei suoi sudditi). Questo, tuttavia, non giustifica l’annessione della Crimea e l’intervento nella parte orientale dell’Ucraina. Trovo assurdo che l’imperialismo e l’espansionismo siano tornati di moda proprio quando sembravano definitivamente tramontate le contrapposizioni della Guerra Fredda. E, soprattutto, trovo ridicola la pretesa dell’Europa di ampliare la propria sfera d’influenza a nuovi potenziali membri quando non è neppure in grado di governare se stessa com’è oggi.
A proposito di questo, vedremo se, finalmente, la lunga ed estenuante trattativa tra Grecia e Unione Europea arriverà a una soluzione decente. Ho qualche dubbio, ma tant’è… L’unica istituzione che, alla fine, ne uscirà con un’immagine dignitosa penso sia la BCE guidata da Mario Draghi.
E veniamo alla musica. Un brano di classica di Jean Sibelius (http://www.treccani.it/enciclopedia/jean-sibelius/). Si tratta del poema sinfonico Finlandia, dedicato al suo paese. Non si tratta di una scelta casuale, anche la Finlandia, come la Norvegia, sente molto l'accresciuta aggressività russa.




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