martedì 2 giugno 2015

Iniziano i regolamenti di conti


Qualche commento sulle elezioni regionali di domenica. Il primo, necessariamente rapido, è il Buongiorno di Gramellini su La Stampa di oggi: http://www.lastampa.it/2015/06/02/cultura/opinioni/buongiorno/incoerenzi-Zw0EdrZAZn4ZKLklZrKHrN/pagina.html.
Buona stampa.

Proseguiamo con Antonio Polito, cui il Corriere della Sera ha affidato il fondo odierno: http://www.corriere.it/editoriali/15_giugno_02/gli-alleati-che-servono-un-leader-5d9c7a5a-08e7-11e5-8a3c-2c409b81767d.shtml#.
Buona stampa. Dubito, però, che Renzi saprà comprendere la lezione del voto di due giorni fa. Il modo in cui ha affrontato le elezioni regionali, dalla scelta dei candidati alla valutazione dell’esito, dimostra che arroganza e opportunismo prevalgono su qualsiasi altro tratto caratteriale. E non credo che sia neppure sfiorato dalla tentazione di mettere in discussione il proprio operato. La cosa non m’interesserebbe neppure un po’ se non fosse che Renzi non è solo il Segretario del PD. E’ anche il Presidente del Consiglio, purtroppo, e sarebbe il caso che considerasse attentamente il suo operato almeno in questo, assai più rilevante, ruolo.
Sempre sulle elezioni, occupiamoci della candidata scelta da Renzi per fronteggiare Zaia nella mia regione, Alessandra Moretti, che è stata annichilita dal Governatore uscente (il quale non è poi questo statista, anzi). Anche lei sembra faticare molto a guardare in faccia la realtà e a considerare i propri errori. Come la gran parte degli italiani, anche lei pensa che la sconfitta sia colpa di qualcun altro. Lo racconta, con tono garbatamente ironico, Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera di oggi: http://www.corriere.it/politica/15_giugno_02/moretti-regionali-sconfitta-781ab332-08f2-11e5-8a3c-2c409b81767d.shtml#.
Buona stampa. Anche se il garbo io lo avrei lasciato da parte. Alessandra Moretti mi sembra un esempio perfetto della classe politica italiana. E voi tre sapete bene che io non ho un giudizio positivo della classe politica italiana; all’interno della quale, come si capisce dal primo atto ufficiale di De Luca dopo l’elezione a Presidente della Campania (http://napoli.repubblica.it/cronaca/2015/06/02/news/primo_atto_di_de_luca_va_in_questura_a_salerno_e_denuncia_rosy_bindi-115876192/?ref=HREA-1), stanno per consumarsi vendette e regolamenti di conti, il tutto dimenticando le necessità del Paese.
E che i problemi italiani siano ben più seri delle questioni tra De Luca e la Bindi lo dice questo breve articolo di Paolo Di Stefano dal Corriere di oggi: http://www.corriere.it/scuola/universita/15_giugno_02/se-l-universita-deve-insegnare-grammatica-futuri-giuristi-59506796-0909-11e5-8a3c-2c409b81767d.shtml#.
Buona stampa. In materia di riforma scolastica, temo, anche le migliori intenzioni sono destinate schiantarsi contro il muro eretto da decenni per tenere fuori dalle scuole il merito: opera dei sindacati, per quel che riguarda i docenti, e di questi ultimi e delle famiglie, per quel che riguarda gli studenti.
Nella nostra battaglia oggi ci facciamo affiancare da un bravissimo polistrumentista spagnolo, magistrale interprete di musica antica, ma non solo: Jordi Savall (http://it.wikipedia.org/wiki/Jordi_Savall). Vi propongo due ascolti dal suo repertorio più classico, il primo è un brano di anonimo inglese intitolato Greensleeves.


Il secondo appartiene al genere della Follia (http://it.wikipedia.org/wiki/Follia_%28tema_musicale%29), uno dei temi musicali più antichi. Ecco, dunque, Folías de España.



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