giovedì 31 gennaio 2013

Libri e porte girevoli


Ieri, sul Corriere della Sera, Gian Antonio Stella, il mastino bonario, riprendeva un tema già affrontato in passato: la spoliazione della Biblioteca dei Gerolamini, una delle più importanti del nostro paese, nella quale erano custoditi testi antichi di eccezionale importanza.
E’ una storia in cui fanno capolino (in realtà ben più che capolino!) alcuni personaggi della politica e Stella la racconta da par suo. Ieri l’articolo non era disponibile, oggi per fortuna è stato messo on line, quindi lo posso segnalare: http://archiviostorico.corriere.it/2013/gennaio/30/Biblioteca_Depredata_Amicizie_Dell_Utri_co_0_20130130_75c2c392-6ad7-11e2-ae1d-4750cf30488c.shtml.
Buona stampa. Cosa posso dire su questa vicenda? Posso dire che, se si è chiamati a guidare un ministero, se, quindi, ci si trova a rivestire una carica pubblica di grande rilievo (soprattutto nel caso dei Beni Culturali), sarebbe opportuno dimenticare i debiti di riconoscenza maturati in precedenza perché il bene collettivo prevale su tutto. Mi sembra che anche in questo caso si possa ricordare l’articolo 54 della Costituzione, quello in cui si indica come devono comportarsi coloro ai quali sono affidate funzioni pubbliche. Bravi! Ricordate bene. Proprio quello che parla di disciplina e onore.
E torniamo al caso Ingroia, perché se ne occupa anche Stefano Folli sul Sole 24 Ore di oggi e lo fa in maniera direi accurata e puntuale, mettendo in evidenza le tante contraddizioni del magistrato palermitano e del movimento che ha fondato.
Buona stampa. E’ davvero indispensabile mettere fuori uso un po’ delle porte girevoli che consentono passaggi a dir poco azzardati e opportunistici da un ruolo nella Pubblica Amministrazione a uno politico. Specie per chi, come alcuni magistrati, ha sfruttato la propria posizione per conquistare popolarità, con evidente intento di servirsene per un successo elettorale. 

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