mercoledì 5 dicembre 2012

Resistenza al cambiamento


Anche oggi l’editoriale del Corriere della Sera è dedicato alla burocrazia statale del nostro paese. Lo firmano gli economisti Alberto Alesina e Francesco Giavazzi (quest’ultimo chiamato dal Governo Monti a studiare il sistema dei contributi alle imprese e le modifiche per migliorarlo, compito che ha esaurito da tempo, ma gli effetti concreti, in gran parte, sono ancora là da venire).
E’ un pezzo preciso e chiaro, da bravi professori quali entrambi sono. Giusto leggerlo:
Buona stampa. Ritroverete nel testo alcune cose di cui avevo già parlato in passato. E, mi pare, un po’ d’incertezza riguardo alla reale capacità di modificare questo sistema paralizzante. Incertezza che condivido pienamente.
Farei, adesso, un passo indietro e vi proporrei l’articolo di Adriana Cerretelli dal 24 Ore di ieri: non diversamente dal solito, critica l’agire dei politici europei e, in particolare, di quelli tedeschi, il cui rigore, come già sappiamo, sta comportando certamente effetti positivi, ma anche molti negativi.
Mi pare di cogliere, tuttavia, una nota meno pessimista, quasi che i timidi segnali di disponibilità che arrivano da Berlino, ma non solo da lì, possano interpretarsi come un tenue e lento mutamento di opinione da parte dei custodi del rigore.
Mi auguro che Cerretelli abbia ragione. E sono propenso a credere che in effetti le cose stiano pian piano cambiando (molto pian piano), se non altro perché i tedeschi cominciano a pagare anche loro un (minimo) prezzo alla recessione che hanno, di fatto, imposto ai paese meno virtuosi, Italia inclusa.
Buona stampa.

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