sabato 22 dicembre 2012

Nessuno lo vuole, rimane un essere alieno


Il tizio decrepito va ripetendo da anni che lui è estraneo al teatrino della politica. Ecco, dall’edizione milanese del Corriere della Sera, la dimostrazione che anche quella è, come gran parte delle sue affermazioni, piuttosto poco fondata: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_dicembre_22/albertini-seggio-berlusconi-candidatura-2113275868590.shtml.
Buona stampa.
Per la verità, non è che io mi sorprenda di questo mercato. Ricordo molto bene l’articolo di Barbara Fiammeri che vi ho consigliato di leggere pochi giorni fa. Certi atteggiamenti provano che, dietro l’autocelebrazione parossistica, si celano velleitarismi patetici e attenzione a problemi ben diversi da quelli degli italiani.
Il mercato continuerà nelle prossime settimane, possiamo esserne certi. E non riguarderà soltanto il partito del tizio decrepito. Le vicende dell’altro partito personale italiano, quello di Grillo, dimostrano che il sedicente nuovo è nato con il medesimo bagaglio genetico del vecchio peggiore.
La cosa più avvilente è che ci sia un solo elemento comune: la diffida a Mario Monti. Non lo vuole D’Alema, non lo vuole il tizio decrepito, non lo vuole lo Psiconano+barba-mediaset, non lo vuole neppure quello che, sino a qualche giorno fa, a parole si diceva pronto a tutto pur che Monti continuasse l’opera intrapresa in quest’anno (compiuta soltanto in parte e in maniera inferiore alle aspettative grazie al “sostegno” della maggioranza composita).
La mia personale opinione è che i politici abbiano paura. Monti rappresenta, con tutti i suoi limiti, la negazione del loro modo di intendere il potere. Monti, con tutti i suoi limiti, ha inteso servire il paese, i politici intendono, chiusa la sua parentesi, tornare a servirsi del paese.
Buona stampa. Anche se lascia la bocca amarissima. Il nuovo farà molta fatica a emergere, probabilmente troppa e non potrà emergere. E la stima e il favore di cui gode Monti nel paese (che, nonostante le lacrime e il sangue, sono confermati da molti sondaggi) difficilmente potranno essere espressi con il voto. Non solo perché non lo vogliono D’Alema e il tizio decrepito, ma perché non lo vogliono tanti altri, inclusi quelli che gli hanno messo i bastoni tra le ruote per dodici mesi, magari sorridendogli e affermando di sostenerlo pienamente. Come ben illustra Zingales.
Veniamo a uno storico disco dal vivo, un vero e proprio monumento della musica americana degli anni 70. Si tratta di 4 Way Street in cui si celebra, per la prima volta davanti al pubblico, la collaborazione di quattro tra le personalità di maggior spicco di quel momento: David Crosby, Stephen Stills, Graham Nash e Neil Young (CSNY). Difficile non vedere un’allusione al loro rapporto nel titolo dell’album (http://en.wikipedia.org/wiki/4_Way_Street). Vi propongo di ascoltare uno dei brani più lunghi, Southern Man,


e uno dei più brevi, che inizia con una piccola gag, Right Between The Eyes, del quale potete trovare il testo qui: http://www.azlyrics.com/lyrics/crosbystillsnashyoung/rightbetweentheeyes.html.


Anche le parole sono molto belle. E il ritornello, chissà perché, mi fa pensare ai nostri politici… Pensate a com’è sfuggente lo sguardo di Rutelli, per esempio.
Meglio restare a CSNY e al loro disco. L’ultimo ascolto è di due brani che si succedono senza interruzione: 49 Bye-Byes/America’s Children.


Se poi avete tempo, potete ascoltare tutto il disco, quasi due ore di splendida musica.

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