domenica 9 dicembre 2012

Che ci venga un accidente!


Iniziamo con alcuni articoli di varie testate, poi dirò qualcosa di mio.
Due commenti tratti da La Stampa. Il primo è del Direttore, Mario Calabresi:
Buona stampa.
Buona stampa.
Continuiamo con Il Giornale, dal quale traggo un pezzo di cronaca, dedicato al sabato del tizio decrepito e alle sue chiacchiere in libertà tra i giocatori del Milan: http://www.ilgiornale.it/news/interni/silvio-corro-vincere-e-attende-mosse-monti-retroscena-prof-863547.html.
Mala stampa. Anche se è cronaca, il tono merita un voto negativo. Va bene che parla il padrone, ma un po’ di dignità, via!
Passiamo a Libero, che ci fa sapere su chi punta il tizio decrepito per tornare al potere: http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1140232/Pdl--ecco-i-nomi-che-Berlusconi-vuole-portare-in-Forza-Italia-2.html.
Nessun voto, anche perché la lettura è solo parziale, sebbene mi sembri sufficiente… Certi nomi fanno rabbrividire: serviranno a conquistare i voti di chi?
Veniamo al Corriere della Sera, dal quale vi segnalo due pezzi: l’articolo di Ferruccio de Bortoli che ricostruisce le vicende tra venerdì e sabato (http://www.corriere.it/politica/12_dicembre_09/de-bortoli-monti-lascia-crisi-aperta_9c66ad96-41cf-11e2-ae8d-6555752db767.shtml) e l’editoriale di Massimo Franco (http://www.corriere.it/editoriali/12_dicembre_09/franco-chi-paga-il-conto_5ac9e5d2-41d0-11e2-ae8d-6555752db767.shtml).
Buona stampa.
Qui concludo la selezione degli articoli. E passo alla mia opinione, per esprimere la quale devo chiarire un aspetto linguistico. Andiamo al dizionario della lingua italiana Treccani: http://www.treccani.it/vocabolario/accidente/.
Perché questo collegamento? Perché l’Italia ha bisogno di un accidente (inteso nella definizione 1a, che a ogni buon conto riporto:
Ciò che accade, e in partic. ciò che accade fortuitamente, senza una ragione apparente; avvenimento imprevisto, caso: gli a. della vita; el tempo porta accidenti che ti cavano di queste difficultà (Guicciardini); ringrazio il bell’a. che ha dato occasione a una guerra d’ingegni così graziosa (Manzoni); come locuz. avv., per a., per caso. ), di un evento che finalmente elimini il principale problema del paese, la causa fondamentale di quanto di negativo abbiamo vissuto negli ultimi vent’anni e stiamo vivendo anche oggi. Sia chiaro, parlo di un accidente, non di un fatto deliberato come il gesto di un folle o la congiura di un gruppo di folli. Parlo di un evento esterno, magari anche di origine divina, che cancelli per sempre dalla politica italiana il tizio decrepito. Non me ne auguro neppure la morte o una malattia invalidante, ci mancherebbe!, mi basterebbe soltanto un qualsiasi fatto che lo rendesse incapace di nuocere ancora all’Italia e agli italiani. Che ne so? Che s’innamorasse di una cinese e decidesse di stabilirsi a Pechino o che decidesse di chiudersi in un convento per prepararsi a prendere il posto del proprio vicario in terra, qualora dovesse venire a mancare... Insomma, conta soltanto che il tizio decrepito non abbia più il minimo ruolo nella vita politica italiana. Ha fatto già troppo danno, grazie anche allo zelo dei suoi lacchè.

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