sabato 29 dicembre 2012

Ciao Roberto


Si sta per chiudere un anno che, sul piano personale, ha comportato molti momenti difficili e dolorosi, gran parte proprio in queste ultime settimane. Oggi devo, ancora una volta e il Cielo sa quanto mi pesi, affidare alla banalità delle mie parole il ricordo di una persona preziosa che ci ha lasciato.
Anche Roberto è stato una presenza costante nei miei quasi cinquantacinque anni di vita. Un cugino e un amico, che era riuscito a restare il ragazzo con cui avevo fatto passeggiate in montagna quarant’anni fa e con il quale, più di recente, ho giocato a tennis o, semplicemente, ho trovato modo di parlare delle cose belle della vita e di scherzare su quelle che la rendono complicata.
Un uomo buono, discreto, garbato e rispettoso. Attributi assai rari oggigiorno.
Ho scelto di dedicargli un brano che, per com’è nato, potrebbe apparire fuori luogo, ma non è così. In realtà, Tears in Heaven di Eric Clapton ha un testo che mi pare privare la morte del suo alone più cupo e la musica, soffusa di tenue malinconia, non ha nulla di angosciante, anzi riaccende dolcemente la gioia di vivere.
Ascoltiamo la versione strumentale dall’album Wish, di Joshua Redman con Pat Metheny, Charlie Haden e Billy Higgins.


Deponete anche voi un fiore sull’acqua di un fiume o di un lago o del mare. Roberto lo vedrà.

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