martedì 26 giugno 2012

Mentre si raccoglieva grano duro


Non credo sia il caso di perder tempo a descrivere gli effetti della meccanizzazione nell’agricoltura: chiunque, penso, ne capisce lo straordinario impatto. E’ un fenomeno ormai ben datato e ne sono ben note le implicazioni sulla quantità e sulla qualità della manodopera impiegata. Quello che il progresso non ha saputo modificare è l’aspetto festoso di un momento cruciale come la raccolta, quando il lavoro di molti mesi finalmente si completa e, se tutto è stato fatto al meglio e si è avuto un po’ di aiuto dalla fortuna, si ottiene una meritata ricompensa.
Non è della ricompensa riservata agli umani che voglio parlare. Il momento in cui l’uomo raccoglie il frutto del proprio lavoro, infatti, è anche momento di festa e di tragedia nel mondo animale.
La mietitrebbiatrice che raccoglie il grano offre interessanti opportunità per vari animali. In particolare gli uccelli, anche quelli che non saremmo portati a considerare predatori, ma di fatto lo sono. Non sorprende il volo dei gheppi che si fermano in attesa di planare per agguantare lucertole, bisce, topolini o grossi insetti. Stupisce vedere le garzette soffermarsi impavide a pochi metri dalla macchina che avanza molto rumorosamente e attendere il momento opportuno per agguantare cavallette e libellule.
Qualche immagine della festa odierna dalle mie parti.









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