martedì 15 maggio 2012

Un milione di dollari


Vista l’aria che tira, meglio iniziare con un pezzettino divertente: Dominique Strauss-Kahn ha fatto causa per danni alla cameriera dell’albergo di New York che lo aveva denunciato per violenza, denuncia poi ritrattata. La notizia la potete leggere sul sito di Repubblica (http://www.repubblica.it/esteri/2012/05/15/news/dsk_diallo-35188199/?ref=HREC1-11).
Buona stampa.
Non metto in discussione la legittimità della scelta dell’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, mi chiedo solo come pensa di poter ottenere un milione di dollari da un’immigrata africana che faceva le pulizie al Sofitel di Manhattan. E a cosa gli serviranno, sempre che riesca a farseli dare tutti questi dollari? Strauss-Kahn ha occupato per diversi anni una posizione ben retribuita e di grande prestigio, mi sembra improbabile che gli serva il milione di dollari della Diallo. E mi pare assai improbabile che lo possa mai riscuotere. Ripeto, più che lecito far causa, ragionevole, francamente, non direi, anche perché Strauss-Kahn ha dimostrato di preoccuparsi assai poco della sua reputazione, come provano le sue vicende processuali in Francia.
Veniamo a un argomento assai meno divertente, anzi, molto preoccupante: l’incapacità dei partiti greci di trovare un accordo per formare un nuovo governo. Ne parlano tutti i quotidiani e ci sono commenti d’innumerevoli opinionisti, perciò non ho molto da aggiungere, se non ribadire il mio sconcerto di fronte all’incapacità della classe politica, in quasi tutti i paesi dell’Unione Europea, di avere una visione di lungo termine e di non basarsi su considerazioni di puro vantaggio elettorale a breve termine.
Anche a non voler considerare le conseguenze per i paesi (tra i quali anche l’Italia) maggiormente esposti al rischio di contagio (che di fatto si è già ben diffuso e che si fa sentire), l’incapacità dei partiti greci di trovare un accordo mi sembra un azzardo pericolosissimo, presumibilmente dettato dalla speranza di poter seguire un percorso diverso da quello prescritto da Ue, BCE e FMI o di rinegoziare le condizioni dell’accordo sottoscritto qualche mese fa. Peccato che, se realmente proveranno a tirare la corda, difficilmente otterranno qualcosa e se, come molti danno per scontato, usciranno dall’eurozona, per la Grecia le prospettive saranno ben peggiori di quelle attuali, già indubbiamente gravissime. Lo spiega un articolo del Sole 24 Ore (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-05-15/grecia-lascia-euro-costi-110520.shtml).
Buona stampa.

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