sabato 7 settembre 2019

Inadeguatezza diffusa


Come altri italiani presenti su Facebook, anch’io ho sorriso di qualche post in cui si ironizzava a proposito degli strafalcioni di Luigi Di Maio in inglese, storia e geografia, materie nelle quali un Ministro degli Esteri dovrebbe possedere una preparazione superiore alla sua. Un sorriso che, tuttavia, non mi impediva di riflettere sul fatto che, come accade (troppo) spesso nella nostra epoca, si colpisce una persona sfruttando i suoi difetti o le sue mancanze, un atteggiamento che, oggettivamente, non si può considerare impeccabile, al contrario.

Ho anche giudicato del tutto irragionevole e scomposta, in qualche caso addirittura vergognosa, l’aggressività che, sempre sui social network, alcuni hanno riservato a Teresa Bellanova, cui è stato affidato il Ministero dell’Agricoltura, fatta oggetto di attacchi anche pesanti per l’aspetto, l’abbigliamento e il titolo di studio, licenza media, considerato inadeguato per il compito.
Anche se il tono è stato senz’altro diverso, considero le due vicende simili e mi sembrano entrambe esempi molto chiari di come la disponibilità di mezzi di comunicazione consenta a tante persone non già di esprimere opinioni meditate, ma di dare libero sfogo alla propria aggressività.
Mi sembra persino superfluo aggiungere che dovrebbe essere ben altro il modo di valutare un argomento rilevante come l’adeguatezza al ruolo degli amministratori della cosa pubblica, sia a livello nazionale che locale. Il titolo di studio, a ben vedere, non garantisce affatto che un politico possieda le competenze necessarie per svolgere bene il proprio compito. Sul tema, solo in piccola parte, mi sembra condivisibile quanto scrive oggi Massimo Gramellini nella sua rubrica sul Corriere della Sera: https://www.corriere.it/caffe-gramellini/19_settembre_07/bella-nova-80df7de6-d0d9-11e9-8131-97070fbdc37a.shtml.
Stampa così e così. Lo spazio de Il Caffè è ristretto, perciò Gramellini necessariamente non può approfondire l’analisi di un argomento che, invece, merita una considerazione attenta ed estesa. Se mi azzardo a immaginarmi al suo posto, io penso che avrei evitato di trattarlo. Capisco si sentisse spinto a dedicargli attenzione, ma ha finito per scrivere un testo che, a mio modesto avviso, appare poco coerente e anche un po’ superficiale. E forse anche influenzato dal suo orientamento politico.
In effetti, il tema ha indotto anche altri giornalisti a occuparsene e a farlo in maniera in vario modo inadeguata. Un esempio su tutti è questo articolo di Vittorio Feltri pubblicato da Libero un paio di giorni fa: https://www.liberoquotidiano.it/news/opinioni/13499636/vittorio-feltri-governo-scassato-di-maio-esteri-napoletano-farnesina-mattarella-rabbia.html.
Mala stampa. Una sola osservazione, tra le tante che si potrebbero fare: trovo intollerabile che un giornalista si esprima come Feltri in questo pezzo. Anche Gramellini, come ho detto, ha scritto lasciandosi probabilmente influenzare dalle proprie opinioni politiche. Feltri, però, va molto al di là del limite, se non altro perché sceglie un linguaggio volgare che non si vorrebbe vedere impiegato dalla firma più importante di un quotidiano. Anch’io ricorro spesso a parole pesanti, tuttavia mi sforzo di non farlo in determinate circostanze, certamente mai quando scrivo qui o su Facebook.
Il clima politico del nostro paese ha bisogno di tutto fuorché di toni accesi e di volgarità che alimentino l’aggressività di chi si sente fortemente parte di uno schieramento. Sono già troppi gli uomini politici che, lungi dal rivolgersi alla testa dei cittadini, preferiscono parlare alle loro viscere. I giornalisti farebbero meglio a versare acqua sul fuoco.
Osservo, sempre riguardo alle parole di Feltri, che Di Maio, per il quale voi tre lettori non mi potete certo accusare di avere stima, non è il solo cui mancano studi ed esperienze adeguate al ruolo ministeriale. In questo governo come nel precedente e nel suo schieramento come in tutti gli altri.
Come ho scritto ieri su Facebook, al paese servirebbe una classe politica più preparata e più competente, ma nessun partito si preoccupa realmente di selezionare e qualificare adeguatamente i propri membri, al contrario.
Buona stampa. Alla quale mi guardo bene dall’aggiungere alcunché. 

Nessun commento:

Posta un commento