martedì 24 aprile 2012

Con Formigoni e simili, l'antipolitica non tornerà tanto presto negli scantinati


Ho già espresso in passato la mia ammirazione per Angelo Panebianco, editorialista del Corriere della Sera. Oggi affronta il tema dell’antipolitica in maniera molto acuta, osservando, e in ciò conforta le mie affermazioni di qualche giorno fa, che non esisterebbe se la politica fosse all’altezza del suo compito. L'articolo, però, parla anche di altro e merita la lettura, questo è il link: http://www.corriere.it/editoriali/12_aprile_24/antipolitica-suoi-antidoti-panebianco_6f7b94e4-8dd0-11e1-839c-11a4cf6ed581.shtml.
Buona stampa.
Tornerei ancora sul Governatore della Lombardia e sulla sua offensiva evasività e sulla sua preoccupante autostima (sempre meno motivata e sempre più lontana dalla realtà). Quando una domanda non gli piace, per Formigoni il giornalista che la pone o è sfigato o non sa fare il suo mestiere (che nella sua visione, comune a molti politici italiani, consisterebbe nel consentirgli di non rispondere o di rispondere parlando di tutt’altro argomento).
Come dicevo, non è che Formigoni sia diverso dai suoi assai poco illustri colleghi: in nessun paese, come in Italia, accade che i politici pretendano di sottrarsi alla legittima attività degli organi di informazione e che si ostinino a ignorare che gravi colpe sono, per chi occupa cariche pubbliche, anche comportamenti di natura non penalmente perseguibile e che la stampa non solo può, ma deve esercitare un controllo inflessibile.
Ecco il video che documenta come abbia reagito alle domande di una cronista questa colonna portante del movimento che, a parole, farebbe degli insegnamenti cristiani il fondamento di ogni agire umano. E' proprio vero che... lasciamo perdere. Tanto un prete che lo assolve lo trova sempre.
Buona stampa.

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