mercoledì 25 aprile 2012

Avevo dimenticato i Mastini


Torniamo a parlare di euro e di Europa con un articolo di Adriana Cerretelli su Il Sole 24 Ore, che prende le mosse dal voto delle presidenziali francesi. Che la Merkel non le piaccia, lo sappiamo da tempo, il problema è se la Merkel legge Cerretelli. Personalmente mi farebbe piacere che qualcuno, dalle parti della Cancelleria di Berlino, fosse un po’ più incline a capire quanti e quali sono gli effetti collaterali del rigore senza riserve imposto ai paesi dell’Unione. Diversamente da Adriana Cerretelli, non sono per niente sicuro che Angela Merkel si scosterà dalla linea seguita sin qui neppure per le elezioni tedesche del prossimo anno, al contrario. Se qualcosa riuscirà a scalfire la testardaggine della Cancelliera saranno i numeri della crescita nel suo paese, che, prima o poi, finirà per risentire del rallentamento non solo delle economie deboli europee, trascinate in recessione proprio dalla linea del rigore, ma anche di quelle di altri paesi (Cina inclusa), che sin qui hanno assorbito generosamente prodotti made in Germany. Ad ogni modo, l’importante è che Angela Merkel comprenda. L’articolo di Cerretelli, comunque, merita di essere letto: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-04-25/leliseo-mani-legate-090434.shtml?uuid=Abpd9HTF.
Buona stampa.
Questa mattina, nella fretta di andare a fare un po’ di sport, ho trascurato di segnalarvi un bel pezzo dei Mastini, che, me ne rendo conto, ho trascurato un po’ negli ultimi tempi. L’articolo parla di molte cose, sempre in tema di spesa pubblica, ma mi piace in particolare osservare quanto sia ferrea la richiesta di riportare i bilanci delle principali istituzioni pubbliche sotto il controllo della Ragioneria dello Stato e della Corte dei Conti. Mi piace perché conferma quanto avevo affermato qualche giorno fa e, non è una novità, mi piace vedermi dare ragione da gente come i Mastini. Un ultima osservazione prima del link: guarda caso, il Presidente del Consiglio che ha voluto l’autonomia contabile di Palazzo Chigi è stato Massimo D’Alema… E così si aggiunge alla lunga lista un altro debito di riconoscenza verso di lui. Che statista!
Buona stampa.

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