domenica 29 gennaio 2012

Non di sola stampa vive l'uomo


Cominciamo con una potenziale buona notizia: sembra, ripeto: sembra, che la Consob abbia deciso di imporre che l’operazione Unipol-FondiariaSai si svolga in maniera diversa da come avrebbero auspicato i Ligresti, i quali, giova tenerlo a mente, sono gli artefici del sostanziale stato fallimentare della compagnia assicurativa. Un buon pezzo sulla questione lo trovate sul Sole 24 Ore a firma di Riccardo Sabbatini (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-01-29/unipolfonsai-cambia-piano-081240.shtml?uuid=Aa9m8pjE&fromSearch).
Buona stampa. Sempre che, visto che sono in corso proprio ora i consigli di amministrazione che dovrebbero prendere le necessarie decisioni, le cose non cambino e che domattina non ci tocchi leggere di qualche sostanziosa concessione all’Ingegnere e ai suoi cari figlioli… Speriamo di non restare delusi.
E veniamo alla morte di Oscar Luigi Scalfaro. Nei commenti dei nostri principali quotidiani mi sembra prevalere una tendenza elogiativa che, francamente, mi pare assai poco motivata. Si stacca dal coro, e non sorprende, il Giornale, al quale, a quanto pare, è rimasto sul gozzo il modo in cui, diciotto anni fa, Scalfaro ha contribuito alla conclusione della prima esperienza di Berlusconi a Palazzo Chigi (http://www.ilgiornale.it/interni/muore_93_anni_oscar_luigi_scalfaro/oscar_luigi_scalfaro-morto-io_non_ci_sto-presidente_repubblica/29-01-2012/articolo-id=569482-page=0-comments=1). Davvero, faccio fatica a capire come tutto, al Giornale, venga vissuto come se fossero allo stadio.
Mala stampa.
Personalmente, trovo che il pezzo migliore sia quello di Stefano Folli per il Sole 24 Ore, che mette in luce le contraddizioni di Scalfaro (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-29/morto-presidente-oscar-luigi-135614.shtml?uuid=Aaz1gFkE).
Buona stampa.
Se interessa il mio parere, a me pare che sia stato una figura rappresentativa di una cultura che rasentava l’oscurantismo e l’intolleranza. A conferma di questo, ricorderò l’aneddoto che amava riportare Indro Montanelli, il quale raccontava come, negli anni 50, Scalfaro, trovandosi in un ristorante nel quale era presente una signora vestita con un abito scollato, si fosse sentito autorizzato a schiaffeggiarla per il suo abbigliamento. Chissà perché mi viene in mente Ahmadinejad?
Aggiungo che credo esista anche il peccato di omissione, intendo dire che Scalfaro sarà anche stato onesto e che non avrà tratto alcun vantaggio dalla sua carriera politica, ma è stato un uomo influente della Democrazia Cristiana per decenni, possibile non abbia capito che si stavano inoculando nel nostro sistema politico i germi delle patologie che l’hanno reso fragilissimo e che oggi, anche per effetto della crisi del debito, rischiano di esserci fatali?
Come dice anche Folli, non poteva non aver intuito, ma non ha fatto nulla. E’ rimasto lì, poteva andarsene sbattendo la porta…
E finisco con l’editoriale di Angelo Panebianco sul Corriere di oggi: http://www.corriere.it/editoriali/12_gennaio_29/il-passaggio-piu-insidioso-angelo-panebianco_04ecb588-4a49-11e1-bc89-1929970e79ce.shtml. Come sempre individua correttamente i problemi e aiuta a tenere in forma i neuroni.
Buona stampa.
Anzi no, concludo uscendo dai temi abituali, ma mi va di farlo: ho scritto questo post con il sottofondo del CD dal vivo di Stefano Bollani e Chick Corea intitolato “Orvieto”. Ottima musica, se vi piace il jazz.

1 commento:

  1. domani forse sapremo qualche cosa in più sui ligresti, potresti aggiornare il testo di oggi. ma io non sarò contento finchè non saranno tutti in una lontanissima isola, a spese nostre purtroppo, ma almeno non potranno più rubarci ancora soldi
    ciao marco

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