mercoledì 20 maggio 2015

Una novità: truccavano le partite


Puntuale (e forse anche prevedibile) arriva l’ennesimo “Calcioscommesse”. A quanto pare riguarda la Serie B e altre serie minori, ma questo non mi sembra avere grande importanza. Un articolo per tutti, da La Stampa: http://www.lastampa.it/2015/05/20/sport/calcio/snche-la-salernitana-di-lotito-sotto-inchiesta-4nUzjdOzdpyFNOVtP47WCO/pagina.html.
Cronaca. Che certifica lo squallore in cui da anni è sprofondato lo sport italiano più amato, attorno al quale si sono andate raccogliendo figure pronte a tutto pur di arricchire, a tutti i livelli. Personaggi improbabili e grotteschi o delinquenti belli e buoni: pseudo imprenditori a loro agio nei tribunali fallimentari, mediocri calciatori trasformati in talenti per sistemare i bilanci della società e lasciati liberi di esprimere le loro misere qualità umane, arruffoni di ogni genere e membri della criminalità organizzata italiana e non.

Non c’è da stupirsi che i bilanci delle società di Serie A e B stiano deteriorandosi anno dopo anno, nonostante l’aiuto generoso concesso a suo tempo dal tizio decrepito con il famoso decreto che, di fatto, sanò comportamenti illegali in campo fiscale e ne attenuò l’impatto economico (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/03/23/via-libera-al-decreto-spalma-irpef-ma-bisogna.html).
Proprio ieri, mentre Pubblici Ministeri e Polizia pizzicavano i protagonisti del nuovo scandalo (o è l’ennesimo tempo dello stesso scandalo?), il Sole 24 Ore pubblicava un articolo di Gianni Dragoni che illustrava i risultati di uno studio svolto da PWC, Ufficio Studi FIGC e Arel sui bilanci delle società delle serie maggiori. L’articolo non è disponibile on line, ma ha lavorato lo scanner.


Buona stampa. Non perdiamo tempo in chiacchiere: il calcio italiano ha bisogno di essere rigirato come un calzino. Non c’è praticamente nulla da salvare. Non si regge economicamente, non riesce a far emergere un numero adeguato di talenti decenti, ha consentito il proliferare di frange di sedicenti tifosi unicamente dediti alla violenza e al vandalismo (corollario di questo è il sostanziale abbandono degli stadi da parte delle persone normali), sopravvive a stento grazie alle somme pagate dalle televisioni per i diritti sulle partite (sui quali, anche questa è novità del giorno, è in corso un’indagine dell’Autorità Garante della Concorrenza).
C’è semplicemente bisogno di spazzare via quasi tutto. E sarebbe bene che, anziché cinguettare le consuete banalità, Renzi s’impegnasse sul serio per mettere in moto un processo di rinnovamento radicale. Che dite? Non credete che lo farà? Allora siamo in quattro.
Passiamo a parlare di Europa. O meglio della sua effettiva capacità di affrontare unitariamente i problemi che ha di fronte. Una sintesi del quadro la trovate in questo articolo di Adriana Cerretelli pubblicato oggi dal Sole 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-05-20/il-prezzo-politico-grexit-rifugiati-073552.shtml?rlabs=1.
Buona stampa. Non sembra dare molto spazio alle speranze per il futuro dell’Unione Europea. Se non ne siete convinti, rileggete bene l’ultimo paragrafo.
E ai problemi di oggi se ne aggiungeranno molto presto altri, probabilmente capaci di estirpare anche le ultime tracce dello spirito unitario che aveva animato l’Europa. Pensate al referendum sull’adesione alla Ue che è stato uno dei temi grazie ai quali Cameron è tornato a Downing Street. Promesso per il 2017, quasi sicuramente sarà anticipato al prossimo anno, per non lasciar trascorrere troppo tempo nell’incertezza. Nel frattempo si aprirà una trattativa con l'Unione. A riguardo, dal Financial Times ecco un articolo che spiega lo stato d’animo con cui si appresta a negoziare con il Regno Unito Frans Timmermans, il politico olandese incaricato dalla Commissione Europea di trovare un accordo per evitare Brexit: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/16a20cba-fe2d-11e4-8efb-00144feabdc0.html#axzz3ab8X6oJJ.
Buona stampa. Già oggi, grazie alla fermezza di Margaret Thatcher, il Regno Unito gode di uno status privilegiato rispetto agli altri Paesi membri. Cosa potrà restare dell’Unione quando, per evitare il Brexit, si saranno fatte altre concessioni?
Andiamo a combattere i nemici della musica con la musica. Vi propongo un ascolto di jazz. Si tratta di un brano eseguito da Georg Riedel, contrabbassista svedese (http://en.wikipedia.org/wiki/Georg_Riedel_%28jazz_musician%29): It Could Happen to You.


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