mercoledì 27 maggio 2015

Gli Impresentabili? Una farsa italiana


La notizia del giorno, non posso nasconderlo, è di quelle che leggo con un misto di sconcerto e di soddisfazione. Ovviamente alludo alla retata di dirigenti della FIFA effettuata dalla polizia svizzera su indicazioni della magistratura americana. Ecco il resoconto da La Stampa: http://www.lastampa.it/2015/05/27/sport/dagli-usa-accuse-di-corruzione-ai-vertici-fifa-arresti-in-svizzera-ZAIf3arc51BdXesEKw3kKI/pagina.html.
Cronaca. La sola osservazione è una previsione: questa indagine arriverà a una conclusione, quale che sia, assai prima di buona parte di quelle in corso in Italia sulle varie puntate del “Calcioscommesse”. E una domanda: quanto ci vorrà prima che si cominci, anche a livello internazionale, a fare un po’ di pulizia nel mondo dello sport, non solo del calcio?
Ancora da La Stampa il primo articolo su un argomento riguardo al quale non dirò nulla, tanto già sapete bene come la penso (e probabilmente la pensiamo tutti e quattro allo stesso modo). Il tema è quello dei cosiddetti “impresentabili”. Il pezzo dal quotidiano torinese è di Michele Brambilla: http://www.lastampa.it/2015/05/27/cultura/opinioni/editoriali/cronaca-di-un-delirio-italiano-KK2aHNIpDW8wmfcbAAGsLM/pagina.html.
Buona stampa.
Anche il Corriere della Sera ha dedicato un articolo, firmato da Goffredo Buccini, all’argomento. Il taglio è meno sarcastico, ma vale comunque la pena di leggerlo: http://www.corriere.it/politica/15_maggio_27/candidati-impresentabili-voto-il-capogiro-a8022b24-0439-11e5-8b0b-0cc2990e0043.shtml#.
Buona stampa.
Per mandarvi completamente di storto la giornata, vi suggerisco la lettura di questo articolo di Franco Bechis da Libero: http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11793940/Papponi-delle-pensioni--nel-governo.html.
Buona stampa. Anche a prescindere dal taglio manifestamente partigiano, il pezzo la dice lunga su quanto ci sia ancora da lavorare per riportare un minimo di decenza nelle retribuzioni e nei trattamenti di quiescenza dei politici, nazionali, locali ed europei.
Un brano musicale, come di consueto, per chiudere. Riprendo A Case of You, perché ho scoperto una versione cantata da Joni Mitchell e James Taylor, un piccolo gioiello registrato dal vivo alla Royal Albert Hall nel 1970.


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