martedì 12 maggio 2015

Non li voterebbe neppure lui... E non si vergogna? Sono nelle liste alleate del suo partito.


Ieri, nel chiudere sulla politica, avevo fatto un cenno alle liste per le elezioni regionali. Oggi se ne occupa anche Massimo Gramellini, fermando la sua attenzione sul caso del PD in Campania. La questione, tuttavia, non si pone soltanto per il PD e per la Campania. Ecco il collegamento al Buongiorno di oggi: http://www.lastampa.it/2015/05/12/cultura/opinioni/buongiorno/gli-impresentabili-eWPxjEMHqS1NH6zurYsqLK/pagina.html.
Buona stampa. La vicenda di De Luca è più che sconcertante e dimostra con quanta disinvoltura Renzi gestisca il potere. Non è così che si migliora il Paese: la selezione della classe politica dovrebbe essere una delle priorità di un leader che intenda veramente rinnovare l’Italia e riconquistare la fiducia degli italiani verso la classe politica. Evidentemente questo a Renzi non interessa. E non può certo liquidare la questione con una delle sue battute.
Il secondo tema di oggi è quello della giustizia. La stampa offre alcuni spunti degni di attenzione. La prima notizia arriva direttamente dal Ministero di Grazia e Giustizia, che ieri ha pubblicato sul proprio sito un rapporto sul funzionamento dei tribunali civili: https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_9_10.wp.
Non è che io sia andato a cercare il rapporto, l’ho trovato dopo aver letto un articolo apparso oggi sul Corriere della Sera e firmato da Dino Martirano: http://www.corriere.it/cronache/15_maggio_12/giustizia-pagelle-139-tribunali-d-italia-rovereto-testa-bocciati-96-04a5d55c-f868-11e4-ba21-895cc63d9dac.shtml#.
Buona stampa. Sia perché sintetizza bene il contenuto della relazione ministeriale sia perché è il solo articolo che ho trovato dedicato all’argomento. Stupisce e sconcerta che gli altri quotidiani abbiano ignorato quella che, tutto sommato, mi pare una nota di speranza per i segnali di miglioramento che si possono cogliere nel funzionamento del sistema giudiziario, almeno in ambito civile. C’è indubbiamente ancora parecchio da lavorare, ma, se non altro, qualcosa si muove.
Altro spunto, riguardo alla decisione della Corte Costituzionale in materia di pensioni, viene dall'editoriale di Sabino Cassese, sempre dal Corriere della Sera: http://www.corriere.it/editoriali/15_maggio_12/pensioni-sentenza-corte-costituzionale-07de0a40-f869-11e4-ba21-895cc63d9dac.shtml#.
Buona stampa. Cassese mette ben in evidenza come la Corte avrebbe potuto scegliere percorsi più prudenti, svolgendo il proprio ruolo, come altre volte in passato, valutando tutte le implicazioni della propria decisione. Questa volta non lo ha fatto e, a mio modesto avviso, l'errore è tanto più grave perché la decisione è stata presa in presenza di un voto equamente diviso (6-6) grazie al valore doppio del voto del Presidente.
Passiamo adesso ai progetti per la banda ultra larga e al possibile coinvolgimento di Enel per la realizzazione di linee e connessioni domestiche.
Prima, però, consentitemi una digressione di carattere personale. In questi giorni cade il ventesimo anniversario da quando mi sono collegato per la prima volta a internet dal computer di casa mia. Credo, senza apparire immodesto, di essere stato un pioniere della rete. Era esattamente il maggio del 1995. Per connettermi ho usato un pc compatibile dotato di processore Pentium (chi di voi tre se ne ricorda? E ricordate il jingle che, nelle pubblicità di tutti i pc, segnalava la presenza del processore di Intel? Eccolo: https://youtu.be/mF7f61_lr6o) e un modem analogico che viaggiava alla velocità di 4800 bits/s. Il World Wide Web era pubblico da circa due anni, ma era lontanissimo dall’avere le dimensioni e le caratteristiche tecnologiche di oggi. I browser si chiamavano Mosaic e Netscape, erano piuttosto rudimentali e non integravano funzioni delle quali ora nemmeno ci rendiamo conto, ma che costituiscono le fondamenta delle nostre attuali esperienze in rete. Per esempio, mentre oggi possiamo agevolmente scaricare un file semplicemente con un comando di Firefox, Chrome, Explorer o Safari, allora si doveva usare un programma specifico (mi pare si chiamasse FTP) che permetteva di accedere alle (pochissime) librerie pubbliche in cui si potevano trovare immagini o testi di qualche interesse. Per non annoiarvi: un altro mondo. Del quale, però, sono felice di essere stato testimone.
Venendo al punto, sull’ipotizzato coinvolgimento di Enel nella realizzazione della banda ultra larga, vi propongo un’intervista di Lettera 43 a Franco Tatò, un manager che il tema lo conosce bene per averlo vissuto direttamente: http://www.lettera43.it/esclusive/banda-ultra-larga-l-ex-ad-di-enel-tato-telecom-dorme_43675170148.htm.
Buona stampa. Con un pizzico di peperoncino nella ricostruzione della storia recente, il che non guasta mai, soprattutto da parte di un uomo che non ha mai avuto troppi peli sulla lingua.
Per quel che riguarda la musica, oggi mi concedo di tornare ai territori in cui i generi e le tradizioni si contaminano, producendo suoni molto spesso ricchi di un fascino raro e intenso. Ascoltiamo una musicista e cantante libanese, Youmna Saba. Il brano si intitola Fala Tahremni.

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