sabato 31 gennaio 2015

Se non altro non è Amato


Per prima cosa, gioiamo: non è Giuliano Amato!
Poi, però, vediamo, con Gian Antonio Stella sul Corriere di oggi, chi pregustava quella che era ancora la potenziale elezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica: http://www.corriere.it/politica/speciali/2015/elezioni-presidente-repubblica/notizie/quirinale-mattarella-dc-e1159412-a914-11e4-96d4-6a68544c2eeb.shtml.
Buona stampa. Più per stima che per reale apprezzamento dell’articolo nella sua interezza, come spiegherò dopo. Non posso dire che mi renda felice vedere che a ridere soddisfatti per l’imminente successo di un (ex)democristiano erano personaggi come Paolo Cirino Pomicino e Rosy Bindi. Mi auguro che il Presidente della Repubblica vorrà smentire le considerazioni di questi personaggi i quali, diversamente da lui, rappresentano il peggiore legame con la cosiddetta Prima Repubblica. Per quel che ho letto, Sergio Mattarella mi sembra una persona adatta al compito e capace di interpretare il ruolo in modo adeguato ai tempi, senza farsi sedurre dal presunto fascino del passato. In realtà, se è vero che il nuovo Presidente ha iniziato la sua carriera politica negli anni 80, è anche vero che ha occupato posizioni di rilievo anche successivamente e che è stato autore della legge elettorale che, purtroppo, è stata sostituita dalla porcata di Calderoli. Bindi e Pomicino hanno poco da ridere sotto i baffi: se la cosiddetta Seconda Repubblica non ha saputo offrire un possibile candidato alla più alta carica dello Stato è certo per la mediocrità della classe politica emersa negli ultimi vent’anni (e anche prima). Una classe politica che si è formata principalmente in tre modi diversi: le scuole di partito del PCI-PDS, i seminari aziendali del tizio decrepito e i bassi commerci di potere che avevano riempito lo stomaco della Balena bianca. Niente di buono direi. E lo dimostrano le condizioni in cui versa il nostro Paese sotto il profilo della corruzione, dell’inefficienza delle istituzioni, della penetrazione della malavita, delle posizioni di rendita di molte imprese favorite dalla mancanza di reale concorrenza e via dicendo.
Invece di perdersi in chiacchiere inutili e grottesche, Bindi e Pomicino potrebbero fare la cosa che la maggior parte degli italiani sarebbero ben felici di veder loro fare: si togliessero di torno. Ne abbiamo avuto abbastanza di loro e abbiamo dato loro abbastanza, anzi troppo per quel che valgono. E anche Gian Antonio Stella potrebbe metterci del suo, smettendo di andare a chiedere quel che pensano.
Per chiudere, vi suggerisco la lettura del ritratto di Sergio Mattarella tracciato da Gramellini nel Buongiorno di ieri su La Stampa (http://www.lastampa.it/2015/01/30/cultura/opinioni/buongiorno/papa-sergio-zero-tituli-Jj7NC284q9D7c1BPzTyHZJ/pagina.html) e la valutazione di chi esce vincitore o sconfitto dal voto di oggi, sempre da La Stampa, a firma di Amedeo La Mattina (http://www.lastampa.it/2015/01/31/italia/speciali/la-partita-del-colle-chi-ha-vinto-e-chi-ha-perso-BZzJOlgJ4WlTbSP9dVSdoJ/pagina.html).
Buona stampa. Per entrambi. Vale la pena di vedere il video dell’intervista (è un monologo per la verità) a Mattarella disponibile sul sito de La Stampa (http://www.lastampa.it/2015/01/30/multimedia/italia/ecco-lintervista-a-sergio-mattarella-dellottobre-7sTPrmZHyz1Te4ZAsm5mUJ/pagina.html), se non altro per ascoltare la voce del nuovo Presidente della Repubblica. Non credo che la sentiremo spesso, ma questo potrebbe essere un bene.

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