martedì 16 aprile 2013

Uno scelto così, da pochi intimi...


La mia stima per Milena Gabanelli l’ho espressa in passato più volte. Al giudizio positivo sulla giornalista e sulla “leader” del gruppo che realizza Report posso oggi aggiungere una confidenza di carattere strettamente personale: considero Milena Gabanelli anche una donna affascinante sotto tutti i punti di vista che contano.
Questo per dire che mi considero un suo estimatore a pieno titolo. Ciò, però, non basta a farmi ritenere ragionevole l’ipotesi di candidarla alla Presidenza della Repubblica (sempre che lei sia d’accordo, ma questo non si sa).
A parte il fatto che, da tempo, penso sia inopportuno candidare per qualsiasi incarico qualcuno senza aver prima verificato che l’interessato intenda candidarsi, trovo sconcertante (per non dire di peggio) il meccanismo ideato dallo psiconano+barba-Mediaset e, soprattutto, dal suo puparo e dalle loro chiome più ordinate delle rare idee sottostanti. Dico questo indipendentemente dalla qualità delle persone coinvolte.
I due geni della comunicazione e della politica hanno pensato bene di scegliere la persona che il M5S vorrebbe occupasse per sette anni la più alta carica della Repubblica Italiana (alla quale la Costituzione attribuisce fondamentali compiti di garanzia e di tutela degli interessi collettivi e del buon funzionamento dello stato) attraverso il voto, espresso via internet, di poco più di 48.000 italiani, qualcosa come lo 0,08% della popolazione (di tutta la popolazione, non dei cittadini aventi diritto al voto: in quel caso ci avvicineremmo pericolosamente all’1%!).
Se questo è democrazia, io sono il fratello più giovane e più bello di George Clooney…
Il puparo e il pupo farebbero meglio a riprendere in mano qualche vecchio manuale di educazione civica (cose antidiluviane, ma loro c’erano). Ho scritto riprendere, mi scuso dell’errore: devono PRENDERE in mano qualche vecchio manuale di educazione civica, perché prima d’ora non l’hanno mai fatto e ignorano i principi elementari della democrazia e la Costituzione delle Repubblica Italiana.
Mi fermo qui, perché parlare di pupo e puparo mi fa salire la pressione quasi quanto parlare di Viavà e del tizio decrepito.
Andiamo ai quotidiani, in particolare al Corriere della Sera di ieri. Con un giorno di ritardo rispetto alla versione cartacea, è disponibile on line un’intervista a Salvatore Rossi, uno dei “saggi” chiamati da Napolitano a dare qualche idea a deputati e senatori e leader di partito. Lui dice molto meglio di me (infatti lui è un membro del Direttorio di Banca d’Italia (http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/direttorio/salvatore-rossi), io no) cose che ripeto da mesi sulla burocrazia italiana. E se lo dice lui, che è un pezzo grosso della medesima burocrazia… Ecco il collegamento: http://archiviostorico.corriere.it/2013/aprile/15/burocrazia_freno_prima_riforma_fare_co_0_20130415_440b4fbe-a58c-11e2-856a-0110562013c4.shtml.
Buona stampa. Essere ottimisti? Uhm… quelli sono come la sorgagna (http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=9030), una delle peggiori erbe infestanti delle nostre campagne.
Passando alla musica, visto che ho iniziato con una sorta di dichiarazione d’amore per Milena Gabanelli, vado a farvi ascoltare un brano che ha avuto un ruolo fondamentale nel farmi avvicinare al jazz circa quarant’anni fa. Un mio zio acquisito (persona d’intelligenza e di cultura di gran lunga superiori alla media) era un appassionato e straordinario cultore di jazz e, su richiesta di mio padre, scelse tre album con i quali provare a farmi conoscere la musica che amava. Fu così che, da quello che allora (primi anni 70 del secolo sorso) era il maggior importatore di dischi in Italia, giunsero nella mia stanzetta un 33 giri di Louis Armstrong, uno di Gato Barbieri e uno del gruppo che vi faccio ascoltare questa sera: Weather Report. L’album s’intitola Sweetnighter e il brano è il primo: Boogie Woogie Waltz. Il mio gusto, nel tempo, mi ha portato a prediligere altro all’interno della smisurata famiglia espressiva di questa multiforme e splendida musica. Ma Weather Report e Boogie Woogie Waltz sono stati semi preziosissimi e hanno un posto speciale (grazie a Elio e a Toni) nel mio amore per il jazz.


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