giovedì 25 aprile 2013

Oggi le comoda così, domani vedremo


Un po’ perché non sono sicuro che possiate leggerli liberamente (The Financial Times limita l’accesso sia per tipologia sia per numero di articoli) e un po’ perché ho dedicato (probabilmente sbagliando) molta attenzione alle vicende politiche italiane, da tempo non vi suggerisco di sfogliare le pagine del quotidiano rosa-arancio inglese che tanto mi piace.
Oggi mi sembra sia proprio il caso di farlo perché il pezzo che vi suggerirò spiega bene come stanno le cose in Eurolandia e spiega anche come i primi della classe, in realtà, non siano tanto più bravi di quelli dell’ultimo banco.
Angela Merkel sente odore di schede elettorali e, siccome è un politico del XXI° secolo, parla la lingua che piace ai suoi ascoltatori (esattamente come il padrone di casa). Tutto il mondo è paese. Ecco il link: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/665e1018-adae-11e2-a2c7-00144feabdc0.html#axzz2RV6bqmGH.
Buona stampa.
Calano gli utili di Daimler e le vendite di Volkswagen precipitano, ma, in un’assemblea organizzata dall’associazione delle Casse di Risparmio, anche la Signora Merkel (esattamente come il padrone di casa) si preoccupa della remunerazione dei depositi. E poco importa che questo implichi la violazione di un principio che lei stessa ha sostenuto a spada tratta quando le comodava, ossia l’indipendenza della BCE. Tutto il mondo è paese. Da noi, in fondo, la cosa più importante perché si formi (E SAREBBE ORA!) il nuovo governo sembra essere l’abolizione o la riduzione dell’IMU sulla prima casa. Come se questo fosse il problema.
Buona notte e buona fortuna.

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