domenica 14 aprile 2013

Abbiamo bisogno di ben altro che capponi!


Com’è naturale, il Sole 24 Ore garantisce ampio spazio alle opinioni dei principali esponenti di Confindustria e agli eventi dell’associazione. Oggi, tra i molti articoli dedicati alla manifestazione torinese dell’organizzazione degli imprenditori, mi pare ben scritto l’editoriale del direttore Roberto Napoletano: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-14/salviamo-almeno-salvabile-081029.shtml?uuid=AbMJ10mH.
Buona stampa. Vengono i brividi nel leggere le parole di uno dei miei migliori omonimi (per fortuna, non tutti i Roberto vengono per nuocere!). Il tessuto produttivo del nostro paese si va pian piano disfacendo, in parte anche per colpa di un modello fragile (in sintesi: basato sulla famiglia e, conseguentemente, rigido sia sul piano organizzativo che sul piano finanziario), ma soprattutto perché, più che mai, pesano gli errori di chi ha retto il governo negli ultimi vent’anni.
Mancano infrastrutture essenziali, dai trasporti alle reti informatiche. Abbiamo costi energetici tra i più alti della Ue. L’incidenza delle imposte ha superato il livello non solo della tollerabilità, ma anche quello della legittimità. Il divario tra costo sostenuto dalle imprese e salario percepito dai lavoratori ha anch’esso raggiunto dimensioni insostenibili. E continuate voi...
Tutto questo è accaduto senza che la classe politica facesse alcunché di realmente incisivo per cambiare le cose e per porre un freno al deterioramento del sistema, anzi. Dalle farneticazioni sul ponte sullo Stretto alle “lenzuolate” ridicolmente inutili, giusto per riferirmi ai leader attuali dei due maggiori partiti politici, il campionario delle parole in libertà e dei provvedimenti effimeri o nocivi comprende di tutto.
Anche il Governo Monti, mi spiace dirlo perché lo avevo ritenuto meritevole di fiducia, ha mancato largamente. Un po’ perché non ha saputo sottrarsi alle influenze dei partiti che lo sostenevano (non con la necessaria convinzione e coerenza, per la verità), ancor di più perché era formato da persone che non avevano la cultura necessaria per avviare un processo riformatore profondo e vario come quello di cui l’Italia ha bisogno. L’ho scritto sino alla noia (di voi tre e mia): gente come Patroni Griffi o Catricalà non saprebbe mai metter mano a provvedimenti che incidano realmente, ad esempio, sul funzionamento della pubblica amministrazione. Hanno alle spalle due encomiabili (dal loro punto di vista) carriere nell’apparato amministrativo dello Stato: sono espressione di quella stessa burocrazia che, indifferente a tutto, sta uccidendo il paese in accordo con la politica. Inutile che mi dilunghi, ne ho già parlato.
Anzi, no: sta uccidendo l’energia vitale, la creatività, la tenacia, la serietà con cui gli italiani avevano saputo sfuggire al proprio destino nel secondo dopoguerra. Quegli stessi valori che, ancora, resistono tra la gente comune, anche se con difficoltà sempre maggiori, in particolare per le generazioni più giovani. La gente comune non si arrende e cerca di sottrarsi al declino. Ma c’è un ma. E lo affido alle parole di Guido Gentili, sempre dal 24 Ore di oggi: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2013-04-14/dovere-rispondere-152655.shtml?uuid=AbUfV7mH&fromSearch.
“Ma ogni sforzo potrebbe risultare alla fine inutile in presenza di un sistema lasciato politicamente alla deriva, senza un governo credibile che governi e con un Parlamento non in grado di lavorare in modo efficace. E con una burocrazia amministrativa che si chiude ulteriormente su se stessa a difesa del proprio potere di interdizione. Il tutto, in un'atmosfera da campagna elettorale permanente”.
Pensavo di fermarmi qui, però non posso proprio. Nei polpastrelli ho un rancore che non so trattenere. Il mio disgusto per Viavà, per il tizio decrepito e per il pupo (e per i loro collaboratori e/o pupari) non può trattenersi. I primi due continuano nella patetica battaglia come i capponi di Renzo (capponi in tutti sensi). Il pupo, invece, parla come se lui avesse offerto qualche realistica alternativa, il che, com’è evidente, non è accaduto. E ha dimostrato non solo che il M5S non ha la visione necessaria per dare un futuro decente all’Italia, ma anche che il metodo ideato da lui e dal puparo per selezionare i quadri del movimento è semplicemente inadeguato (eufemismo). E non sono nemmeno capaci di proteggersi dai pirati informatici!
Sappiamo che non ci salveremo grazie a Viavà e al tizio decrepito, ma avrei seri dubbi sul possesso, da parte mia, di facoltà intellettive (che riconosco modeste, ma presenti) se mi facessi sfiorare dall’idea che saranno gente del calibro di Lombardi e Crimi a portare l’Italia fuori dalla crisi in cui versa.
Godetevi il ritratto che di Lombardi offre Aldo Grasso sul Corriere della Sera di oggi: http://www.corriere.it/editoriali/13_aprile_14/roberta-la-vertigine-del-potere-grasso_06ae3f22-a4ca-11e2-9ee4-532c6d76e49d.shtml.
Buona stampa.
Se poi, dopo il sorriso a denti stretti provocato da Grasso, volete tornare a guardare alle tante ragioni di pessimismo che, giorno dopo giorno, i cosiddetti leader politici ci offrono, andate a studiarvi i nomi dei candidati alla Presidenza della Repubblica proposti da Pd, Pdl e M5S.
Anche se qualcuno dei dieci selezionati dal M5S è personaggio d’indubbio prestigio e meritevole di rispetto, non mi pare che nessuno possegga i requisiti necessari nella contingenza che viviamo. Se poi andiamo a vedere chi propone Viavà, quello ancora convinto di essere destinato a guidare il “governo del cambiamento”, viene il sospetto che le sue poche idee confuse siano state smacchiate… Gente come Amato, D’Alema e Finocchiaro (Lady Ikea) rappresenta il cambiamento come… come il candidato premier del Pdl per le prossime elezioni.
Oltre a non rappresentare il cambiamento, Amato, D’Alema e Finocchiaro (Lady Ikea) hanno parecchie macchie sulla pelliccia (non quante il tizio decrepito, ma non certo poche). E sono espressione del medesimo sistema di potere che danni tormenta questo povero paese, quello di cui parlano Roberto Napoletano e Guido Gentili. Un sistema di potere che qualcuno ancora promette di cambiare con una rivoluzione liberale…
Ecco, vi ho rifilato una pagina e mezza per raccontarvi quello che sapevate già…
Buona notte e buona fortuna.

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