giovedì 23 agosto 2012

Se anche i loro morsi non bastano...


Sergio Rizzo torna a occuparsi della quota di spesa pubblica riconducibile alle regioni e pone in evidenza come esse contribuiscano largamente al deficit dello stato e, nel corso degli ultimi vent’anni, siano state di fatto le principali responsabili dell’aumento del rapporto tra deficit e prodotto interno lordo. L’articolo che si occupa della questione è l’editoriale di oggi del Corriere della Sera: http://www.corriere.it/editoriali/12_agosto_23/mani-bucate-delle-regioni-sergio-rizzo_f12bfe2c-ece2-11e1-89a9-06b6db5cd36c.shtml.
Buona stampa. Anche se, come mi sembra di aver già detto, in buona sostanza il lavoro di Rizzo e Stella non produce altro risultato che accrescere il discredito della classe politica e il disgusto dei cittadini. Di effetti sulla questione specifica, però, nessuno. Il più celebre libro dei Mastini, “La Casta”, risale ad alcuni anni fa (la prima edizione risale al maggio 2007), ma da allora non è cambiato quasi nulla. I nostri politici continuano a non preoccuparsi affatto degli sprechi di denaro pubblico causati dal loro modo di operare, anzi. Dal 2007, anziché ridurli, hanno escogitato altri sistemi per drenare risorse per scopi che nulla hanno a che vedere con il benessere collettivo. E i risultati li abbiamo sotto gli occhi ogni giorno.
C’è solo da sperare che quella benedetta revisione della spesa iniziata dal Governo Monti prosegua con ben altro vigore e ben altra determinazione. Sarà utile a noi tutti, ma servirà anche a Mario Monti, se aspira lasciare nella storia del paese un segno adeguato al ruolo che gli è stato affidato. E’ vero che i provvedimenti li deve far approvare in Parlamento e che i parlamentari sono quello che sono (e i segretari e/o i padroni dei partiti sono quello che sono), ma è anche vero che Monti non ha soltanto il compito di “mettere in sicurezza i conti”. E anche se questo fosse il suo unico compito, per “mettere in sicurezza i conti” realmente, deve far sì che chiunque venga dopo di lui non abbia la benché minima possibilità di ripercorrere il cammino che ci ha portato sull’orlo del baratro.
Oggi, sempre sul Corriere, ma nell’edizione stampata, c’era un articolo di Gian Antonio Stella che descriveva l’evoluzione della situazione politica in Sicilia in vista delle elezioni per il Governatore. Purtroppo non è disponibile on line, ve lo segnalerò se e quando lo sarà: merita senz’altro di essere letto, anche se ha un pessimo effetto sul fegato del comune cittadino lettore.

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