lunedì 13 agosto 2012

Due di cui avremmo fatto volentieri a meno già dieci anni fa


Il Bleso della Valtellina, come altri, probabilmente sente odore di elezioni e avverte su di sé la polvere e le ragnatele che gli sono scivolate addosso in questi mesi trascorsi lontano dai lussuosi uffici romani e dagli studi televisivi. Non lo fanno entrare neppure a Palazzo Grazioli, dove pure non vanno troppo per il sottile…
Credo sia per questo che ha deciso di darsi una bella scrollata e di farlo cercando di rendere edotti gli italiani del fatto che non è ancora né emigrato nelle isole Fiji né, men che meno, defunto, ma solamente messo nel dimenticatoio da tutti o quasi.
Eccolo, dunque, riapparire a Cortina per presentare un nuovo libro, in cui sicuramente avrà previsto tutto quello che è successo negli ultimi anni. Lui prevede sempre perfettamente tutto ciò che è già accaduto. E’ l’Harry Potter delle previsioni ex-post.
Non mi dilungo. Ricorderò soltanto, per chi lo avesse dimenticato, quando, nel 2001, subito dopo essere diventato Ministro dell’Economia del 2° Governo Berlusconi, il Bleso amasse trascorrere le serate negli studi televisivi, in particolare quello di Vespa (che un’ospitata a un potente non si sogna neppure di negarla, anzi) spiegando che aveva trovato un enorme buco nei conti. Stava in televisione, mostrava cartelloni, scriveva numeri, si citava, tanto occupato in queste essenziali funzioni di governo da scordarsi che, di lì a pochi mesi, sarebbe entrata in circolazione nel paese una nuova moneta e che poteva essere opportuno studiare dei meccanismi per evitare che il passaggio dalla lira all’euro avvenisse con eccessive variazioni dei prezzi. Mi fermo qui, chi ha orecchie per intendere ha inteso. Il bleso, purtroppo per noi, non ha inteso allora e non intende adesso. E non è ancora andato a vivere nelle isole Fiji, dove, a quel che mi dicono, in realtà non è che siano così ansiosi di vederlo arrivare…
Il resoconto delle ultime stille di scienza e di bonaria valutazione dei presunti errori altrui (è pur sempre un professore anche lui) lo trovate in questo pezzo del Sole 24 Ore:
Cronaca.
Che potevano anche risparmiarci. Tremonti dovrebbe semplicemente tacersi. Trovare un posto confortevole in cui rimanere nascosto per i prossimi cent’anni e godersi le svariate decine di milioni di euro accumulate quando, come avvocato esperto di materie fiscali, aiutava i suoi clienti ad adattarsi nel modo più vantaggioso alle normative.
Passiamo a un altro personaggio che ispira in me profonda simpatia e gratitudine per quanto ha dato e continua a dare all’Italia. Alludo a Fini, il quale è al centro di una nuova polemica, nata da un pezzo di Libero, relativa al costo della sua scorta. Andiamo all’originale: http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1068314/Fini-fa-in-ferie-in-Maremma--80mila---per-l-hotel-della-scorta--.html.
Stampa così e così. Per lo stile, non per il contenuto: non mi piace questo voler procedere con immagini che, alla fine, ben poco aggiungono alla notizia e che, mi sembra, finiscono per apparire canzonatorie anche nei confronti di chi, come i poliziotti della scorta, nella vicenda non sono protagonisti. Ad ogni modo, come altre volte, non mi sembra che Fini si difenda in maniera molto convincente.
Lasciamo ancora la parola a Libero, visto che la storia è partita da loro, mi par giusto: http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1068382/Il-ministero-indaga-sulla-scorta-di-Fini-e-lui-querela-Libero.html.
Stampa così e così. Anche in questo caso. Molto meglio limitarsi a prendere atto della nota di Fini (senza andare a ripescare i pur discutibili fatti pregressi).
Io mi limiterò a sottolineare come il Presidente della Camera, forse, potrebbe anche suggerire alle autorità competenti di non eccedere nel servizio di scorta alla sua persona. Chi, meglio di lui, potrebbe dare un buon esempio e contribuire a ridimensionare tutto l’armamentario dell’ostentazione del potere che, oggi più che mai, appare intollerabile ai normali cittadini.

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