martedì 27 marzo 2012

Vittima di un complotto?


Il maneggio del denaro è materia molto delicata, soprattutto se si tratta di contante, di molto contante. A quanto pare, anche in Svizzera sono diventati prudenti in materia e hanno preferito rinunciare a un pur consistente deposito da parte di Emilio Fede.
Francamente mi par difficile credere che La Stampa e il Corriere della Sera abbiano pensato di scatenare una campagna per “danneggiare” il direttore del TG4. Intendiamoci, non è impossibile, ma non lo ritengo affatto probabile. Mi sfugge, infatti, la ragione per cui due tra i maggiori quotidiani italiani potrebbero aver deciso di pubblicare contemporaneamente la notizia (a dire di Fede falsa). Forse che De Bortoli e Calabresi temono di perdere lettori a  favore del TG4? Non credo. Forse che De Bortoli e Calabresi aspirano a prendere, insieme, il posto di Fede? Anche questo non lo credo. Forse che De Bortoli e Calabresi intendono assumere Fede come editorialista (per entrambi i quotidiani) una volta che fosse stato rimosso dalla direzione del TG4? Una volta ancora, non credo. E, da lettore di Corriere e Stampa, mi auguro vivamente di non vedere mai un pezzo firmato da Fede su due quotidiani che, con inevitabili difetti, mi sembrano comunque degni di essere letti.
Non voglio esprimermi sulla vicenda. Per due motivi. Il primo sono le minacce che Fede sparge a destra e manca, sai mai che legga il blog e decida di far causa anche a me… Il secondo è che, effettivamente, la materia è ancora un po’ nebbiosa e mi sembra, quindi, più ragionevole aspettare conferme.
Ad ogni buon conto, che sia andato o meno con la valigetta a Lugano, Emilio Fede, anche in questa vicenda, dimostra di essere afflitto da un male assai diffuso in Italia: la tendenza a sopravvalutare la propria importanza e il proprio ruolo, oltre alla propensione a parlare di torbidi complotti di presunti misteriosi nemici. Il tutto condito dal consueto ricorso a minacce di azioni legali e a messaggi ambigui.
Indipendentemente dalle valigette e dalle tante altre storie in cui è stato invischiato e di cui ancora dobbiamo vedere la conclusione, mi pare che ormai Fede sia sostanzialmente bollito. Il direttore di un TG che vanta pochi affezionati ascoltatori e che si caratterizza più come un house organ che come un vero organo d’informazione, indipendente e autorevole.
Penso che Fede non abbia niente da temere. Resterà lì sino alla morte, sua o della cerchia selezionata di fedeli cui interessa il suo telegiornale.

Nessun commento:

Posta un commento