mercoledì 7 marzo 2012

C.a.s.e., Map, Musp, Mep


No, non sono suonato. Sono stanco, parecchio stanco, per aver movimentato e accatastato diversi quintali di tronchi di legna, ma non sono suonato. Non più del solito, almeno…
Quelli che vedete sono gli acronimi che troverete nell’articolo dei Mastini che vi segnalo e che, per la verità, vi impongo cortesemente di leggere (http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_07/Aquila-tre-anni-dopo_8e7afcdc-681d-11e1-864f-609f02e90fa8.shtml).
Pagherei una cifra (davvero, potrei tirare fuori una o due banconote grandi) per sapere chi è il genio che si è dedicato all’ideazione di questi acronimi anziché allo sgombero delle macerie e alla ricostruzione de L’Aquila e degli altri centri distrutti dal terremoto del 2009. Perché il genio, non ci piove, lavora per qualche istituzione che, invece di pensare acronimi, dovrebbe preoccuparsi di sgomberare macerie e ricostruire…
Ho il sospetto che il genio sia abbastanza codardo da non farci sapere come si chiama, ma attendiamo fiduciosi.
Ringraziamo i Mastini, hanno fatto il consueto ottimo lavoro.
Buona stampa.
A proposito di acronimi, già che ci sono, divago parecchio e mi tolgo un sassolino che rigira nelle mie scarpe da un bel po’ di tempo.
C’è un museo, a New York, che si chiama Museum of Modern Art, da decenni acronimizzato in MOMA (acronimizzato è un neologismo mio e fa schifo, lo so, ma mi serve).
Da qualche anno, in Italia, non abbiamo saputo far di meglio che imitare pateticamente questa idea originale ormai datata e abbiamo acronimizzato quasi ogni cosa avesse a che fare con musei e pinacoteche.
A riguardo, io avrei qualche proposta, che sono certo troverà l’interesse dei politici più astuti. Ne cito solo tre, giusto per non correre il rischio di sprecare opportunità di arricchirmi con pensate geniali come queste, che sono pronto a vendere al migliore offerente: Museo Etnografico Regionale Degli Abruzzi, Collezione Urbinate di Lacche Orientali e Pinacoteca Espressionista TOrinese. Acronimizate voi, io mi vergogno un po’.
Lo so, sono pensate volgari, ma mi piacerebbe che provassimo a ricordarci che sì, dobbiamo attirare il turismo internazionale, ma non è detto che lo si riesca a fare con gli acronimi. Ci vuole ben altro per risalire la classifica dei flussi turistici. Contenuto e servizi, non acronimi.
Per finire, torniamo al canone RAI. Rimango dell’opinione che, sino a quando la legge impone di pagarlo, dobbiamo pagarlo. Il problema è farsi una ragione del fatto che serva anche a retribuire gente come la Dottoressa Lei. Non è per niente facile farsene una ragione. Come prova questo video dal sito di Libero (http://tv.liberoquotidiano.it/video/105721/Lei_in_Vigilanza__fa_piu_ridere_di_Crozza.html).
La Signora dirige la maggiore azienda culturale del paese. Siamo autorizzati a chiederci se abbia i requisiti per farlo.
Buona stampa.

1 commento:

  1. Ciao Roberto, hai ragione, meglio spostare legna.
    Dovresti visitare il Museo Oceanografico Nazionale di Ancona e anche il Centro Abruzzese di Zoologia, di Zootecnia e di Oceanografia. Acronimi lasciati alla fantasia dei lettori, ovviamente

    RispondiElimina