domenica 11 marzo 2012

Da Terzi a Marty


E’ domenica e abbiamo più tempo libero, che naturalmente mi provo a riempire per voi con un articolo degno di attenzione e qualche mia riflessione (lo so, parola grossa).
Aldo Grasso sul Corriere di oggi parla del Ministro degli Esteri Terzi e non gli risparmia ironia e critiche. In qualche misura, mi sembra che il suo pezzo confermi le mie considerazioni sulla nostra pubblica amministrazione (http://www.corriere.it/politica/12_marzo_11/il-terzi-incomodo-e-le-pene-dell-ambasciatore-aldo-grasso_ecb6f008-6b60-11e1-a02c-63a438fc3a4e.shtml).
Buona stampa.
Aggiungerei soltanto una battuta: meglio non pensare che, essendo stato scelto per guidare il Ministero degli Esteri, dovrebbe rappresentare la punta di diamante della nostra diplomazia…
Spero che Terzi trovi la rotta in fretta, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è che il Governo Monti venga messo in difficoltà dai suoi stessi membri.
Ci pensano, infatti, con notevole assiduità e impegno i politici della maggioranza e dell’opposizione, la memoria dei quali sembra essere inversamente proporzionale all’andamento del differenziale di interesse tra i nostri BTP decennali e i Bund tedeschi (il famoso spread, si può anche parlare in italiano di certe cose, non è necessario l’inglese). E già, poiché il differenziale è sceso e anche di molto (non soltanto per merito di Monti, in realtà), i politici di professione (non nel senso di Max Weber, o almeno non nel senso migliore del pensatore tedesco) ritengono di poter ignorare quanto scarsa sia la fiducia che gli italiani nutrono per loro e quante promesse hanno fatto nel momento in cui si sono messi un po' in disparte perché nascesse il Governo Monti. E soprattutto che c’è ancora tanto da fare in molti campi per rimettere l’Italia sul giusto binario.
Ora che paghiamo soltanto il 3% in più rispetto ai tedeschi, da parte dei politici si ricominciano a sentire chiacchiere su argomenti che interessano a loro, che servono a proteggere loro e i loro privilegi e le loro zone d’ombra. Ora che paghiamo soltanto il 3% in più rispetto ai tedeschi, sembra che il problema sia l’atteggiamento dei giudici verso certi politici, non il fatto che un piccolo imprenditore possa impiegare un decennio per recuperare un credito e quindi sì, di giustizia si può parlare, ma soltanto in un certo modo. Ora che paghiamo soltanto il 3% in più rispetto ai tedeschi, sembra anche meno importante porre rigidi limiti al flusso di soldi pubblici parte dei quali si è mangiato, anche in senso letterale, l’ottimo (si fa sempre per dire) Senatore Lusi nella silenziosa indifferenza dei suoi compagni di partito. E, direi, anche degli avversari, sicuri che il tema potrebbe risultare spinoso per loro come per gli esponenti della Margherita, il partito che esiste soltanto per ottenere finanziamenti pubblici. Il tutto mentre Lusi, Milanese, Papa e decine di altri non si sognano di dare le dimissioni! E nessuno parla di fargliele dare!
Basta così, non voglio guastarmi questo splendido tramonto.
Anzi, farò di più, per far sorridere anche voi, vi propongo un’altra rapida citazione cinematografica. Una scena del geniale Mel Brooks da Frankenstein Junior. Un Marty Feldman al meglio.

 

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