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venerdì 16 febbraio 2018

Verso il 4 marzo 2


La vicenda dei mancati versamenti dei contributi al fondo per il microcredito da parte di alcuni esponenti del M5S mi pare suggerire due riflessioni principali.

venerdì 15 dicembre 2017

Giganti e nani

Operazioni come l’acquisizione di 21st Century Fox da parte di Disney sono così complesse da rendere difficile per chiunque valutarne le conseguenze a distanza di poche ore dalla comunicazione ai mercati. A maggior ragione è difficile per me. E, tuttavia, qualche riflessione mi sento di farla. Prendiamo spunto da un articolo di Matthew Garrahan e Shannon Bond su The Financial Times: https://www.ft.com/content/db933926-e0ee-11e7-a8a4-0a1e63a52f9c.
Buona stampa.

martedì 26 aprile 2016

Una soluzione che non risolve?

La nascita del Fondo Atlante, che molti salutano come potenziale risolutore dei problemi del sistema bancario italiano, a me sembra confermare quel che ho sostenuto in precedenti post, ossia che il governo guidato da Renzi ha trattato la questione dei crediti bancari in sofferenza con leggerezza, sprecando tempo nel percorrere strade senza sbocco, insistendo con ostinazione degna di miglior causa nel cercare un’approvazione impossibile da parte dell’Ue.

martedì 13 ottobre 2015

Modelli di governo? Non ne vedo da queste parti

La giornata si apre, in Italia, con un'ondata di arresti tra politici e funzionari della Regione Lombardia, incluso il vicepresidente Mario Mantovani. Come ricorda anche Angelo Mincuzzi su Il Sole 24 Ore, Mantovani era l’organizzatore della folla che acclamava il tizio decrepito quando si presentava in Tribunale a Milano in occasione dei suoi processi. Ecco il collegamento all’articolo di Mincuzzi: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-10-13/tangenti-arrestato-vicepresidente-regione-lombardia-095624.shtml?uuid=ACob3HFB.
Cronaca. Non riesco a non pormi una domanda: quanto avrà pesato la capacità di organizzare la claque nel portare Mantovani alla vicepresidenza della Lombardia? Voi tre cosa ne pensate?

sabato 5 settembre 2015

Ignoranza e pregiudizi camminano insieme

Si dice, riprendendo e modificando le parole del profeta Isaia, che Dio acceca chi vuole perdere. Ecco il passaggio:
Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». Egli disse: «Va' e riferisci a questo popolo: Ascoltate pure, ma senza comprendere, osservate pure, ma senza conoscere. Rendi insensibile il cuore di questo popolo, fallo duro d'orecchio e acceca i suoi occhi e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da esser guarito». (Isaia 6,8-10)

domenica 31 maggio 2015

E già, la solita bufala


Oggi non ci spostiamo dall’Italia.
Cominciamo con una storia che mi sembra emblematica (e voi tre non avete bisogno che vi spieghi perché). Venerdì sera, il tizio decrepito ha partecipato, a Segrate, al comizio del candidato sindaco sbagliato, invitando a votare quello dello schieramento opposto al suo. Perché non ci siano dubbi, vi propongo ben due fonti: La Repubblica (http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/05/30/news/berlusconi-115649107/?ref=HREC1-6) e Libero (http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/11795379/Segrate--Silvio-Berlusconi-arriva-alla.html).

domenica 24 maggio 2015

Errori che paghiamo noi


La notizia del giorno è che il governo greco, forte anche del sostegno popolare misurato dai sondaggi, ha deciso di non rimborsare quanto deve nel prossimo mese al Fondo Monetario Internazionale: http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-05-24/grecia-lancia-l-allarme-non-pagheremo-rate-fmi-giugno-varoufakis-abbiamo-dato-141906.shtml?uuid=ABLQGrlD.
Cronaca. Non mi sbilancio certo a esprimere opinioni, salvo osservare che questa storia è stata tirata troppo per le lunghe da entrambe le parti, con atteggiamenti più adatti a un tavolo da poker o a un mercato che alle istituzioni internazionali. Preferisco non pensare che ci stiamo avvicinando al momento in cui la Grecia uscirà dall’euro, volontariamente o meno. Il prezzo di un simile evento sarebbe altissimo per tutta l’Europa. Mi fermo qui. Staremo a vedere.

mercoledì 20 maggio 2015

Una novità: truccavano le partite


Puntuale (e forse anche prevedibile) arriva l’ennesimo “Calcioscommesse”. A quanto pare riguarda la Serie B e altre serie minori, ma questo non mi sembra avere grande importanza. Un articolo per tutti, da La Stampa: http://www.lastampa.it/2015/05/20/sport/calcio/snche-la-salernitana-di-lotito-sotto-inchiesta-4nUzjdOzdpyFNOVtP47WCO/pagina.html.
Cronaca. Che certifica lo squallore in cui da anni è sprofondato lo sport italiano più amato, attorno al quale si sono andate raccogliendo figure pronte a tutto pur di arricchire, a tutti i livelli. Personaggi improbabili e grotteschi o delinquenti belli e buoni: pseudo imprenditori a loro agio nei tribunali fallimentari, mediocri calciatori trasformati in talenti per sistemare i bilanci della società e lasciati liberi di esprimere le loro misere qualità umane, arruffoni di ogni genere e membri della criminalità organizzata italiana e non.

venerdì 15 maggio 2015

Un vuoto pericoloso


Cominciamo con un garbato sberleffo di Mattia Feltri su La Stampa di ieri, nella rubrica Paesi e Buoi: http://www.lastampa.it/2015/05/14/cultura/opinioni/paesi-e-buoi/il-declino-di-forza-italia-s2Scx26RGjZGwIzfsP1PmK/pagina.html.
Buona stampa. Il disfacimento di Forza Italia non mi procura particolari emozioni in sé. Mi spaventa, però, il vuoto che lascia nello schieramento politico italiano: si sa che il vuoto non può durare e mi preoccupa chi e come lo riempirà.

domenica 3 maggio 2015

Tra vandali violenti e semplici vandali. Il triste destino delle città italiane


Evviva, Luciano Fontana è diventato Condirettore Responsabile. Si tratta di un travaglio davvero lunghissimo. Viene da fare un confronto… La consorte del futuro Re di Inghilterra partorisce una bimba e dopo nemmeno dieci ore lascia l’ospedale, il futuro direttore del Corriere della Sera è nominato il 30 Aprile, ma rimane condirettore al 3 Maggio. Misteri della stampa italiana. E anche del vigore delle madri inglesi. Chapeau a Sua Altezza la Duchessa di Cambridge. E anche alla figlia.
Torniamo a occuparci di Nepal, con un articolo di The Guardian: http://www.theguardian.com/world/2015/may/02/nepal-earthquake-swarathok-victims-help-themselves.
Buona stampa. Lo ammetto: ogni volta che leggo un articolo dei grandi quotidiani anglosassoni mi sembra di aprire la finestra e respirare aria pura. 

martedì 28 aprile 2015

Trasparenza? Mai abbastanza


A proposito della candidatura di Hillary Clinton alla Casa Bianca, cui ho accennato parlando di Toni Morrison, ecco un articolo di The Washington Post che spiega come, dopo aver un po’ tergiversato, la Bill, Hillary and Chelsea Clinton Foundation abbia deciso di dissolvere parte della nebbia che grava sulle proprie fonti di finanziamento: http://www.washingtonpost.com/politics/clinton-foundation-acknowledges-mistakes-emphasizes-transparency/2015/04/26/8832621a-ec32-11e4-8abc-d6aa3bad79dd_story.html?hpid=z1.
Buona stampa. Quanto mi piacerebbe che qualcosa del genere accadesse anche dalle nostre parti, ma si tratta di un’illusione. Gli articoli nei quali si chiedeva chiarezza sulle risorse delle loro fondazioni hanno lasciato del tutto indifferenti i politici italiani, la cui propensione alla trasparenza è notoriamente poco sviluppata. Sul Corriere di ieri, senz'altro in tema, le considerazioni di Massimo Teodori in un articolo che ho acquisito con lo scanner.


Buona stampa.

sabato 18 aprile 2015

E già... li convincerà con le sue chiacchiere


La Stampa, da ieri, ha una nuova rubrica, intitolata Montecitorio-La Fiction, d’impronta chiaramente comica, affidata a Mattia Feltri. Il primo pezzo è dedicato al tizio decrepito e al suo nuovo presunto delfino, Paolo Del Debbio. Ecco il link al testo: http://www.lastampa.it/2015/04/17/italia/politica/montecitorio-la-fiction-vXSBS4HiODq0DQYHwkGqZK/pagina.html.
Buona stampa. Le premesse sono interessanti, perché Feltri ha sempre avuto una notevole vena ironica. Bisognerà valutarlo sul medio periodo: anche se i nostri politici sono maestri nel mettersi in ridicolo e nell’attirare il sarcasmo, non sarà facile trovare sempre nuovi temi con cui far sorridere il lettore. O forse mi sbaglio. Leggete questa rubrica de L’Espresso: http://espresso.repubblica.it/palazzo/2015/04/17/news/il-peggio-della-settimana-17-04-2015-1.208654?ref=HRBZ-1.
Buona stampa. Con gente così, Feltri avrà il problema del superlavoro, non certo quello di non sapere cosa scrivere.

giovedì 16 aprile 2015

17 Aprile 1975


La prima notizia di oggi la prendiamo da Lettera 43. Ne hanno parlato anche altri quotidiani, ma in maniera meno puntuale. Il sito forzasilvio.it è stato oscurato dall’azienda che lo ospitava perché ci sarebbero un po’ di fatture non pagate. Ecco l’articolo: http://www.lettera43.it/esclusive/forzasilvioit-cosa-c-e-dietro-l-oscuramento_43675166991.htm.
Buona stampa. Avreste mai immaginato che il tizio decrepito potesse restare senza il suo sito personale? E per non tirare fuori 200.000 euro… Non sono più i bei tempi delle feste eleganti.
Si consolerà, forse, con le esternazioni di alcuni dei suoi più fedeli lacchè. Come sappiamo, qualcuno ha ceduto, ma ci sono ancora dei valorosi che resistono, quasi soldati giapponesi nella giungla. Pochi, forse nessuno, può rappresentare la categoria meglio di Michaela Biancofiore. Penso che anche il tizio decrepito si sarà sbellicato leggendo questo articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera (e acquisito, male, con lo scanner, portate pazienza).


Buona stampa. Niente di più meritorio che mettere alla berlina certi personaggi grotteschi. Mi chiedo: la Biancofiore si rende conto di quel che dice o parla così, diciamo un po’ sbadatamente, senza concentrarsi troppo? E si va mai a rileggere le corbellerie che riesce ad affidare ai microfoni o alle penne dei giornalisti? E poi, con che coraggio parla di yes man? Proprio lei che non si ferma neppure davanti a un paragone demenziale come quello tra Cristo e il tizio decrepito. E che del suo ridicolo servilismo umidiccio si serve senza pudore per chiedere una poltrona. Lasciamo perdere… Con un po’ di fortuna, tra non molto, sarà spazzata via come merita.
Passiamo a cose molto più serie: l’anniversario di un avvenimento importante, che ha segnato la storia recente del pianeta con un massacro di dimensioni almeno simili a quelle del genocidio armeno, il cui centenario si commemorerà la settimana prossima. Esattamente quarant’anni fa domani i Khmer Rossi entravano in Phnom Penh, dando inizio a una dittatura sanguinaria e folle come poche nella storia, che ha causato, a seconda delle stime, da 1.200.000 a 2.300.000.
Tra le tante, vi propongo due buone fonti di informazioni su quel 17 Aprile e su quel che venne dopo: una in italiano (http://www.asiablog.it/2008/04/17/17-aprile-1975-la-liberazione-di-phnom-penh/) e una in lingua inglese (http://shoottokyo.com/phnom-penh-april-17-1975/).
La tragedia del paese asiatico è stata descritta da un film, di cui serbo un ricordo vivissimo e che reputo di rara e tragica bellezza, Urla del Silenzio (The Killing Fields). Ecco la scheda di IMDB: http://www.imdb.com/title/tt0087553/?ref_=nv_sr_1.
Non devo fare molta strada per trovare le armi da usare oggi in battaglia. Dalla colonna sonora del film, composta ed eseguita da Mike Olfield, vi propongo due versioni di Pran’s Theme. Un ascolto molto breve questa sera.




lunedì 6 aprile 2015

Come ci facciamo del male


L’assenza dei giornali in occasione delle festività richiede prudenza da parte di chi, come me, quasi ogni giorno cerca uno o più articoli da proporre a voi tre. Devo evitare di restare senza munizioni. Così ieri, oltre ad andare a ripescare il pezzo di Moussanet su Lufthansa, ho evitato di parlare di un articolo di Luca Ricolfi pubblicato da Il Sole 24 Ore e l’ho “risparmiato” per oggi.
Ricolfi s’inserisce nel solco tracciato da Dario Di Vico nell’editoriale del Corriere della Sera che vi avevo suggerito sabato (http://ilmiosecchiellodacqua.blogspot.it/2015/04/chi-di-traditore-ferisce.html), ma mi sembra affondare la lama con maggior decisione e porre in evidenza, con la forza drammatica  dei numeri, gli effetti del modo inconcludente e opportunistico di governare di Matteo Renzi. L’articolo di Ricolfi lo potete leggere qui:

sabato 4 aprile 2015

Chi di traditore ferisce...


Ah, gli amori che finiscono male… Ho spesso ironizzato su Sandro Bondi e sulla sua devozione esagerata per il tizio decrepito. Ora, però, non posso non provare un breve, molto breve, moto di umana solidarietà per lui, alla luce del trattamento che gli viene riservato per aver deciso di pensare (un pochino) con la propria testa e di non asservirsi ai lacchè che hanno preso il suo posto nel cuore di Berlusconi negli ultimi tempi, gente accanto alla quale Bondi assume la statura di un politico di rango (il che, con tutta evidenza, non è e non può essere). Ho detto breve, perché poi vado a leggere un articolo di Maurizio Belpietro su Libero nel quale si analizza bene il comportamento di Bondi e si riportano i dati del suo assenteismo da Palazzo Madama, già evidenziati da altri quotidiani nei mesi scorsi: http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11775230/Belpietro---Bondi-molla-Forza.html.
Stampa così così. Perché Belpietro fa lavorare la memoria in maniera incompleta, rinunciando a ripercorrere un po’ più estesamente la storia dei tanti parlamentari che hanno cambiato casacca, forse per non andare a ripescare i casi di De Gregorio, Razzi, Scilipoti, ecc.

domenica 29 marzo 2015

La profondità di un dolore


Nel post di ieri, alla fine del primo paragrafo, nell’augurarmi che la stampa lasciasse in pace i vivi pensavo, soprattutto, ai genitori di Andreas Lubitz. Non riuscivo e non riesco neppure adesso a intuire la profondità del dolore che può portare la perdita di un figlio nel modo in cui loro hanno perduto il proprio.
Il tema, com’è naturale, non interessa soltanto il sottoscritto. Ne ha scritto, molto meglio di me, Marcello Veneziani in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera questa mattina. Non è disponibile on line, quindi l’acquisisco con lo scanner. Lo ammetto prima che lo diciate voi: non ho fatto un lavoro eccellente, ma era il meglio che potevo. Dovrete passare dal primo documento al secondo e tornare al primo. L’importante è che leggiate.



Buona stampa. Acume, misura, garbo, sensibilità. Difficile trovarli di questi tempi.


sabato 28 marzo 2015

Non si smentiscono mai


Ho già detto quel che avevo da dire sul disastro del Massiccio dei Tre Vescovadi; spero che anche gli organi di stampa si mettano un po’ quieti e lascino in pace i morti e i vivi, alcuni dei quali porteranno per sempre dentro di loro un tormento devastante.
Veniamo alle questioni politiche italiane, alle quali, avendole trascurate, dedicherò l’intero post, anche se un po’ mi sento in colpa perché vi parlo dei soliti tizi impresentabili... Portate pazienza.
So già, mentre inizio a scrivere, che urterò la suscettibilità di uno dei miei tre lettori, cui pare credibile che la Lega e il suo Segretario offrano al Paese una prospettiva. Personalmente non vedo, nel desolato panorama italiano, nessuno che possa portare la ventata di aria fresca di cui, come dicevo qualche giorno fa, abbiamo disperatamente bisogno.
In Italia i partiti di minoranza, ma anche quelli di governo, fanno molto male il loro mestiere. Un partito di minoranza, in una democrazia che funziona, non si limita a sbraitare che il governo non lavora bene, ma propone alternative credibili, provvedimenti che aspirano a essere migliori di quelli predisposti dai ministri in carica, dimostra quotidianamente di avere un programma per il futuro e di poterlo realizzare e di non preoccuparsi soltanto di vincere le prossime elezioni.
Da noi questo non accade, da noi tutti gli oppositori, dallo Psiconano+barba-Mediaset a Il Felpo 1 Matteo Salvini, dal premio Nobel mancato a Il Felpo 2 Maurizio Landini, strillano e basta, il più delle volte in maniera scomposta e volgare.
Su Grillo, il quale deve soffrire parecchio perché quasi nessuno, neppure tra i suoi, più si occupa di lui, stendiamo un velo pietoso. Personalmente, salvo essere costretto, eviterò di parlarne dopo la vergognosa uscita con cui (purtroppo) ha riconquistato per qualche istante il palcoscenico, come spiega Libero:
Cronaca. Grillo è semplicemente disgustoso. Un ridicolo e inutile pupazzo in mano a un visionario patetico. Lui e Ca((zz)sal)eggio hanno, come tanti negli ultimi anni, semplicemente messo in piedi un’impostura politica che, purtroppo, ha fatto illudere molti italiani.
Quanto a Il Felpo 2 Landini, pur di criticare, presenta una realtà di suo gradimento, ma inventata, come documenta questo video del Corriere della Sera:
Penoso, non si può dire altro di uno che continua ad arrampicarsi sugli specchi per sostenere una visione politica ed economica più che obsoleta e per andare a raschiare il barile di quelli che, come lui, non hanno ancora capito che siamo entrati da quindici anni nel 21° Secolo.
E torniamo a Il Felpo 1, Salvini, il quale sta dibattendo da settimane con il tizio decrepito per definire le candidature alle prossime elezioni regionali. Uno degli argomenti forti è che, in Veneto, Zaia va ricandidato perché ha fatto bene. Ora, visto che ci vivo, non sono tanto convinto di questo e, in ogni caso, ricorderei al Felpo 1 che il suo bravo presidente, con il contributo naturalmente della maggioranza e dell’opposizione, non è ancora riuscito a far approvare il bilancio per il 2015 (che andava approvato entro il 31.12.2014, ovviamente) e, se non lo farà entro pochi giorni, la Regione Veneto non sarà, tra l’altro, in grado di pagare gli stipendi.
Come se non bastasse, l’allegra brigata che abita i palazzi del potere regionale, di tutte le provenienze politiche, ha pensato bene di rivedere radicalmente l’organizzazione della sanità con un emendamento alla Finanziaria, come illustra questo articolo di Alessandro Zuin dal Corriere Veneto: http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2015/26-marzo-2015/usl-mercato-elettorale-2301165583994.shtml.
Buona stampa. Se questo è amministrare bene… Intendiamoci, non è che la Signora Moretti dia l’idea di saper migliorare le cose, ma l’attuale maggioranza regionale offre la garanzia di far poco o nulla, come accaduto nella legislatura che si sta concludendo. E, tra l’altro, anche a dimenticare il caso di Tosi, appare tutt'altro che unita e armoniosa, come, d'altronde, dimostra il rapporto tra il tizio decrepito e il Felpo 1.
Certo, ci sta che Salvini spinga per la rielezione di Zaia, fa parte del suo ruolo (meno, forse, dei suoi doveri, ma le cose non sempre coincidono). E, infatti, non è tanto questo che mi spinge ad avere di lui un'opinione che, già cattiva, si deteriora giorno dopo giorno.
Anche Salvini ha ritenuto di esprimere un giudizio sul Presidente del Consiglio che, francamente, lascia sconcertati. Vado a prendere la notizia sul sito de La Repubblica: http://video.repubblica.it/dossier/scandalo-lega/salvini-cambierei-renzi-con-putin/195398/194410.
Capisco che, quando si parla in pubblico, la tentazione di strappare l’applauso si faccia sentire. E, tuttavia, osservo che Il Felpo 1 va oltre il lecito nelle sue affermazioni. Nessun leader dell’opposizione di una nazione autenticamente democratica si sognerebbe di sostenere simili opinioni. In parole più chiare: nessun leader dell’opposizione di una nazione autenticamente democratica distorcerebbe la realtà per far apparire il Capo del Governo peggiore di un signore che ha il curriculum di Putin. Non lo farebbe Miliband nei confronti Cameron, non lo farebbe Sarkozy nei confronti di Hollande. Probabilmente lo farebbe Marine Le Pen, sia nei confronti di Hollande che nei confronti di Sarkozy (eventualmente tornato all’Eliseo), ma, per l’appunto, parliamo di Marine Le Pen, il cui partito, tra l’altro, si è fatto finanziare dalla Russia come un qualsiasi PCI si faceva finanziare dall’Unione Sovietica.
E via verso il fronte. Dopo molte parole, anche molta musica. Cominciamo da John Coltrane e da uno dei suoi album più belli, SoulTrane (http://it.wikipedia.org/wiki/Soultrane), dal quale ho scelto Theme for Ernie.


Proseguiamo con un altro grandissimo sassofonista, Sonny Rollins, di cui ascoltiamo Tennessee Waltz. Scelta eccellente: me lo dico da solo.


Per finire lasciamo il jazz e passiamo alla straordinaria chitarra di Eric Clapton (meglio: alle sue straordinarie dita). Ho scelto uno dei suoi album più belli, Slowhand (http://www.ericclapton.com/album/slowhand), e, tra una decina di ottimi pezzi, un formidabile brano strumentale: Peaches and diesel.


domenica 22 marzo 2015

Un susseguirsi di persone modeste ed efficaci...


Cominciamo con il Buongiorno di Gramellini del 19 marzo, credo Festa del Papà, sarà per questo che si occupa di Maurizio Lupi e del figlio: http://www.lastampa.it/2015/03/19/cultura/opinioni/buongiorno/lululato-2wbQjZd6onBm2tA2QHCg1O/pagina.html.
Buona stampa.
Passiamo oltre, ma non abbandoniamo il tono scherzoso, anche se ci rivolgiamo al Corriere della Sera, sul quale oggi Stella ha scritto un pezzo semplicemente fantastico su Massimo D’Alema. Lo Stalinuccio di Gallipoli, infatti, ieri ha pensato bene di salire in cattedra per dare lezioni di modestia. Lui, che non sa neppure come si scrive la parola! Per fortuna c’è Stella e c’è anche il mio scanner, perché il Corriere non rende disponibile l’articolo on line.


Buona stampa.