A proposito della candidatura di Hillary Clinton alla Casa
Bianca, cui ho accennato parlando di Toni Morrison, ecco un articolo di The
Washington Post che spiega come, dopo aver un po’ tergiversato, la Bill,
Hillary and Chelsea Clinton Foundation abbia deciso di dissolvere parte della
nebbia che grava sulle proprie fonti di finanziamento: http://www.washingtonpost.com/politics/clinton-foundation-acknowledges-mistakes-emphasizes-transparency/2015/04/26/8832621a-ec32-11e4-8abc-d6aa3bad79dd_story.html?hpid=z1.
Buona stampa. Quanto mi piacerebbe che qualcosa del genere
accadesse anche dalle nostre parti, ma si tratta di un’illusione. Gli articoli
nei quali si chiedeva chiarezza sulle risorse delle loro fondazioni hanno
lasciato del tutto indifferenti i politici italiani, la cui propensione alla
trasparenza è notoriamente poco sviluppata. Sul Corriere di ieri, senz'altro in
tema, le considerazioni di Massimo Teodori in un articolo che ho acquisito
con lo scanner.
Buona stampa.
Buona stampa.
La produzione delle leggi e delle norme applicative è uno
degli aspetti più gravi del malfunzionamento della politica e
dell’amministrazione pubblica, reso tanto più preoccupante dalla mancanza di
trasparenza sul processo legislativo e sull’azione dei gruppi di pressione (in
inglese lobbying). Basti pensare alle
disposizioni sulla cosiddetta voluntary
disclosure (http://unionefiduciaria.it/voluntary-disclosure), cioè le disposizioni che dovrebbero far emergere i capitali detenuti da
cittadini italiani nei paesi esteri, come la Svizzera, usciti dalle liste nere
e grigie dell’OCSE. Ci sono voluti mesi e mesi per arrivare all’approvazione
della legge, ma ancora non sono stati prodotti i chiarimenti necessari e, con
ogni probabilità, avremo uno slittamento dei termini. E i proventi
dell’operazione, che sarebbero sicuramente preziosi per il bilancio dello
Stato, non si sa quando si vedranno. Anche qui sarebbe bello capire come mai si
vada tanto per le lunghe. Ovvio sospettare che, da qualche parte, ci sia
qualcuno a cui fa comodo questa situazione (Andreotti, a riguardo del pensar
male, aveva ragione). Io un paio di idee le avrei, ma meglio che me le tenga per me.
Potrei continuare con altri casi di leggi che sono
promulgate incomplete, con errori, senza i regolamenti attuativi, ecc. ecc. Vi
faccio grazia. E auspicherei che i politici ci facessero grazia dei loro
sproloqui in materia, dando per acquisito ciò che non lo è. In particolare il
Presidente del Consiglio, ma non solo lui.
E veniamo all’Italicum, che ieri è arrivato in aula alla
Camera per la definitiva approvazione, che come saprete è stata preceduta da
aspre polemiche, specie all’interno del PD, e che sembra destinata a produrne
altre. Nel frattempo, però, non sembra che i deputati siano tanto presi
dall’argomento, visto che hanno messo in scena la stessa vergognosa prova di
assenteismo offerta venerdì (http://www.corriere.it/foto-gallery/politica/15_aprile_27/italicum-camera-aula-semivuota-carte-boschi-appunti-penna-3d65f79c-ecff-11e4-8e05-565b17b54795.shtml).
A questo spettacolo, posso definirlo vergognoso, vero?, ha
fatto da contorno una sceneggiata squallida da parte di un personaggio che
davvero sconcerta: Corrado Passera. Eccolo mostrarsi con bavaglio sulla bocca
in Piazza Montecitorio per manifestare contro il Governo e l’Italicum.
Sia chiaro, ognuno è libero di avere le proprie opinioni, ma
non si può mistificare le cose per opportunismo come fa Passera e come fanno,
in maniera assai più grave e pericolosa (Passera, checché lui ne pensi, conta
come il due di spade quando briscola è bastoni), alcuni membri della minoranza
PD.
Anch’io non trovo l’Italicum il migliore sistema elettorale,
tuttavia è meglio di quello determinato dalla sentenza della Corte
Costituzionale e di quello di origine suina. E non lo dico perché me lo sono
sognato stanotte, ma perché ho cercato di informarmi. Leggendo molti articoli,
tra i quali questo di Roberto D’Alimonte su Il Sole 24 Ore di domenica: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-04-26/gli-elettori-sceglieranno-chi-governa-ma-sistema-non-sara-presidenziale-142917.shtml?uuid=AB2taBWD&fromSearch.
Buona stampa. Se vorrete, potrete trovare molti altri
articoli di D’Alimonte sull’argomento, cui ha dedicato molto spazio cercando di
spiegare più volte le caratteristiche del nuovo modello elettorale. Spiegazioni
che, come appare evidente, non sono state lette o comprese da coloro che
offrono una visione distorta dell’Italicum per qualche (non tanto) oscuro gioco
di potere. Gente affidabile come D’Alema, Bersani, Fassina, Civati da una
parte, tizio decrepito, Premio Nobel mancato, nani e ballerine (soprattutto
ballerine) da un’altra e gli scalmanati barbuti da altre ancora.
E passiamo a un argomento diverso. Nonostante tutti gli impegni
presi e anche qualche provvedimento assunto dai competenti organismi
internazionali, nel mondo bancario permangono situazioni di fragilità e di
scarsa, se non scarsissima, trasparenza nei bilanci. Negli ultimi giorni ne
hanno parlato diversi quotidiani, io vi propongo un articolo tratto da The
Financial Times di ieri: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/2812eb70-e28c-11e4-ba33-00144feab7de.html?siteedition=intl#axzz3YUzQTQiM.
Buona stampa. Una situazione che dimostra quanta strada ci
sia ancora da fare per liberare il mondo della finanza dai tanti meccanismi pericolosi
costruiti da chi è in grado di dettare le regole, e non sto parlando delle
autorità di controllo del mercato…
Una ragione in più per consigliare, ancora una volta, di
acquisire le conoscenze e le informazioni necessarie per assumere decisioni fondate
e coerenti nella gestione dei propri risparmi. O per valutare in maniera
adeguata l’operato di un eventuale gestore o consulente.
E questo mi suggerisce di proporvi la
lettura dell’ultimo pezzo di Roberto Plaja nel suo blog. Come sempre acuto,
sorprendente nello stile e nell’approccio e profondo e chiaro nello spiegare
l’argomento. Riprendo le sue parole conclusive, che sottolineano la
solitudine di chi deve prendere decisioni di investimento o di disinvestimento.
Le trovo particolarmente significative: “Investing
is a job for the daring and informed loners who can carefully pick among the
many opportunities to go against the grain”.
E andiamo al fronte ancora una volta. E ci torniamo con Arvo
Pärt, la cui musica, come avrete capito anche troppo bene, mi piace tantissimo.
Il brano è dedicato a un grande della musica del XX° Secolo: Cantus in Memoriam of Benjamin Britten.
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