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venerdì 15 dicembre 2017

Giganti e nani

Operazioni come l’acquisizione di 21st Century Fox da parte di Disney sono così complesse da rendere difficile per chiunque valutarne le conseguenze a distanza di poche ore dalla comunicazione ai mercati. A maggior ragione è difficile per me. E, tuttavia, qualche riflessione mi sento di farla. Prendiamo spunto da un articolo di Matthew Garrahan e Shannon Bond su The Financial Times: https://www.ft.com/content/db933926-e0ee-11e7-a8a4-0a1e63a52f9c.
Buona stampa.

giovedì 1 ottobre 2015

Più Financial Times e meno Dipiù

Martedì, grazie alla condivisione su Facebook da parte di un amico, ho avuto modo di leggere un articolo pubblicato dal settimanale americano The New Yorker: http://www.newyorker.com/news/john-cassidy/the-financial-times-and-the-future-of-journalism.
Buona stampa. Attraverso un colloquio con John Ridding, capo azienda di The Financial Times, il giornalista di The New Yorker John Cassidy ricostruisce la recente cessione del quotidiano inglese al gruppo editoriale giapponese Nikkei e le scelte strategiche e commerciali dell’ultimo decennio, soprattutto in relazione allo sviluppo dell’edizione digitale. Effettivamente il caso di The Financial Times è esemplare di come internet poteva e può essere sfruttata per realizzare e vendere in maniera profittevole informazione di qualità. E’ un caso indubbiamente particolare: si tratta di un quotidiano economico-finanziario, che si rivolge prevalentemente ai membri di una comunità abbastanza ben definita, che ha tra i suoi elementi caratterizzanti la lingua inglese e l’attenzione per i temi privilegiati dal giornale.

venerdì 17 aprile 2015

Una vignetta ignobile


The Times pubblica oggi una vignetta di Peter Brookes che considero semplicemente schifosa. Credo di aver dimostrato ampiamente di essere critico verso il nostro Paese, ma se c’è una vicenda nella quale abbiamo dato una prova straordinaria di generosità e umanità è quella dei migranti che cercano rifugio nella nostra terra. Vero che Brookes scrive “Unione Europea”, ma la sola idea che sia l’Italia a scalciare via il barcone è intollerabile. Neppure il clima elettorale, così vergognosamente italiano, che si respira nel Regno Unito può giustificare una mistificazione della realtà come quella del vignettista del quotidiano di Murdoch (ma guarda un po’, proprio lui, il paladino della democrazia liberale e della privacy). La vignetta potete vederla qui: http://www.thetimes.co.uk/tto/opinion/article4380226.ece#tab-4.
Mala stampa. Ci sta, ma ci starebbe anche di molto peggio. Spero che si scusino.
Non perdo occasione per combattere i nemici della musica e della cultura. Una cantante che ha procurato nuova vitalità al Fado, lo splendido canto tradizionale portoghese: Ana Moura (http://en.wikipedia.org/wiki/Ana_Moura), che, tra l'altro, è anche una donna di raro fascino, il che non guasta per nulla. Ascoltiamo due brani, entrambi eseguiti dal vivo. Il primo s’intitola Casa de Mariquinhas.


Il secondo Havemos de Acordar.