La Stampa, da ieri, ha una nuova rubrica, intitolata Montecitorio-La Fiction, d’impronta
chiaramente comica, affidata a Mattia Feltri. Il primo pezzo è dedicato al
tizio decrepito e al suo nuovo presunto delfino, Paolo Del Debbio. Ecco il link
al testo: http://www.lastampa.it/2015/04/17/italia/politica/montecitorio-la-fiction-vXSBS4HiODq0DQYHwkGqZK/pagina.html.
Buona stampa. Le premesse sono interessanti, perché Feltri ha sempre avuto
una notevole vena ironica. Bisognerà
valutarlo sul medio periodo: anche se i nostri politici sono maestri nel
mettersi in ridicolo e nell’attirare il sarcasmo, non sarà facile trovare
sempre nuovi temi con cui far sorridere il lettore. O forse mi sbaglio. Leggete
questa rubrica de L’Espresso: http://espresso.repubblica.it/palazzo/2015/04/17/news/il-peggio-della-settimana-17-04-2015-1.208654?ref=HRBZ-1.
Buona stampa. Con gente così, Feltri avrà il problema del
superlavoro, non certo quello di non sapere cosa scrivere.
Uno degli ambiti in cui questo si afferma con maggiore
evidenza è quello del calcio. In particolare del tifo, ma anche tra quelli che
stanno in campo non mancano pessimi figuri. Ad ogni modo, i cosiddetti ultra non sembrano conoscere limite nel
dimostrarsi i più bravi nelle materie insegnate dai politici. La cronaca
odierna offre l’ennesimo esempio. Prendo un quotidiano a caso, Il Giornale: http://www.ilgiornale.it/news/sport/varese-tifosi-devastano-stadio-rinviata-partita-lavellino-1117936.html.
Cronaca. Perciò, niente voto, ma forse meriterebbe una valutazione negativa per aver lasciato correre certe considerazioni. Rileggete le parole del Presidente
della Lega: "Il tema non sono gli
ultrà - dice Abodi - il problema sono
teppisti e delinquenti che ci sono in tutte le categorie, perché ci sono ultrà
che sono appassionati e corretti. Pensare di accomunare in un giudizio
collettivo una categoria solo perchè viene facile non mi sta bene. Questi sono
delinquenti, purtroppo certi episodi affiorano qua e là. Ce ne sono troppi di segnali, Varese, ieri a
Cagliari, pochi giorni fa a Roma. Questi devono sapere che il calcio è per gli
appassionati non per i delinquenti: noi faremo di tutto perchè questi ultimi
stiano fuori dal nostro mondo".
Un bel pistolotto, non c’è che dire. Quanto ci sia di concreto,
però, è tutto da dimostrare. Da anni si sentono affermazioni simili, ma ben altri sono i fatti certi. Gli stadi sono vuoti perché la gente normale, giustamente, non vuole
correre rischi. Molte società sono finite in mano ad affaristi senza scrupoli
che le hanno portate alla soglia del fallimento e anche oltre. Ci sono casi di acquiescenza se non di connivenza con le frange violente delle tifoserie. In assenza dei diritti televisivi, il calcio italiano sarebbe morto e sepolto, come
di fatto è già, almeno a livello di competizioni internazionali. I dirigenti di
Federazione e Leghe dovrebbero rimboccarsi le maniche e darsi da fare sul serio
per raddrizzare una barca che fa acqua da tutte le parti. Meno chiacchiere e più lavoro di ramazza.
Torniamo al fronte. Oggi comincio con una scoperta di poche
ore fa. C’è stato un musicista jazz che aveva il mio cognome: Johnny Frigo. E’
stato un violinista di un certo valore (http://en.wikipedia.org/wiki/Johnny_Frigo).
Come potrei non farvelo ascoltare? Ecco allora un suo brano: Get Happy.
E poi, dopo questo “affare di famiglia”, un’interpretazione
abbastanza interessante di un classico di Gershwin: I Was so Young, You Were so Beautiful. La esegue Bill Charlap, un
buon pianista, diciamo un professionista solido, ma non troppo fantasioso.
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