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domenica 19 aprile 2015

Animali e umani


Apparentemente, parleremo di cani. In realtà, l’argomento è l’uomo e vedremo come mai, checché ne dica il mio amico Dario (le cui ragioni, peraltro, comprendo e condivido in buona parte), mettere “animali” e “umani” sullo stesso piano comporti il rischio di sopravvalutare l’uomo e sottovalutare l’animale.
Dario dice che esistono “animali” pericolosi e “umani” interessanti. Il che, ovviamente, è molto vero. E, tuttavia, la pericolosità degli “animali” ha origini assai diverse da quella che, così mi pare, il mio amico attribuisce implicitamente anche agli “umani”.
C’è un argomento sul quale mi sono trovato spesso a riflettere e che oggi non posso evitare di proporre anche a voi. Parlo dell’influsso drammatico che alcuni atteggiamenti degli uomini hanno sulla vita dei cani.

domenica 29 marzo 2015

La profondità di un dolore


Nel post di ieri, alla fine del primo paragrafo, nell’augurarmi che la stampa lasciasse in pace i vivi pensavo, soprattutto, ai genitori di Andreas Lubitz. Non riuscivo e non riesco neppure adesso a intuire la profondità del dolore che può portare la perdita di un figlio nel modo in cui loro hanno perduto il proprio.
Il tema, com’è naturale, non interessa soltanto il sottoscritto. Ne ha scritto, molto meglio di me, Marcello Veneziani in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera questa mattina. Non è disponibile on line, quindi l’acquisisco con lo scanner. Lo ammetto prima che lo diciate voi: non ho fatto un lavoro eccellente, ma era il meglio che potevo. Dovrete passare dal primo documento al secondo e tornare al primo. L’importante è che leggiate.



Buona stampa. Acume, misura, garbo, sensibilità. Difficile trovarli di questi tempi.