Ah, gli amori che finiscono male… Ho spesso ironizzato su
Sandro Bondi e sulla sua devozione esagerata per il tizio decrepito. Ora, però,
non posso non provare un breve, molto breve, moto di umana solidarietà per lui,
alla luce del trattamento che gli viene riservato per aver deciso di pensare (un
pochino) con la propria testa e di non asservirsi ai lacchè che hanno preso il
suo posto nel cuore di Berlusconi negli ultimi tempi, gente accanto alla quale
Bondi assume la statura di un politico di rango (il che, con tutta evidenza,
non è e non può essere). Ho detto breve, perché poi vado a leggere un articolo
di Maurizio Belpietro su Libero nel quale si analizza bene il comportamento di
Bondi e si riportano i dati del suo assenteismo da Palazzo Madama, già evidenziati
da altri quotidiani nei mesi scorsi: http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11775230/Belpietro---Bondi-molla-Forza.html.
Stampa così così. Perché Belpietro fa lavorare la memoria in
maniera incompleta, rinunciando a ripercorrere un po’ più estesamente la storia
dei tanti parlamentari che hanno cambiato casacca, forse per non andare a
ripescare i casi di De Gregorio, Razzi, Scilipoti, ecc.