lunedì 12 novembre 2012

Cri cri fan gli avvocati


Dopo, prometto, vi proporrò qualche brano musicale, ma per ora, perdonatemi, devo parlare di politica italiana.
Nella mia personale classifica della disistima, come i miei tre lettori sanno bene, Beppe Grillo occupa un posto al vertice. Poco importa in che posizione, quel che conta è la sua indiscussa capacità di battersi per il primato.
Con Beppe Grillo l’Italia pagherà, ancora una volta, un prezzo enorme all’arrogante presunzione di qualcuno che vede nella politica un modo per raggiungere dei vantaggi personali.
Detto altrimenti: se verrà, che il successo di Grillo comporti maggiore democrazia e un futuro radioso per l’Italia, beh, io ne dubito molto. Dopo la signora emiliana, oggi bersaglio delle folgori dello Psiconano+barba-mediaset sono dirette a un consigliere regionale del Piemonte. Il torto o la ragione poco importano, importa il tono della lettera inviata dagli avvocati di Grillo. A me, i leader politici, o meglio sedicenti tali, che parlano tramite avvocati piacciono poco, pochissimo.
La cronaca dal Corriere della Sera: http://www.corriere.it/politica/12_novembre_12/movimento_f794cb8c-2cd3-11e2-ac32-eb50b1e8a70b.shtml. Mi raccomando, leggete la raccomandata dei signori legali del signor Giuseppe – detto Beppe – Grillo. Chissà se fisicamente assomigliano a Ghedini o a Longo?
Andiamo alle cose serie.
Ossia alla musica. Thelonious Monk (http://www.britannica.com/EBchecked/topic/389556/Thelonious-Monk), di cui quest’anno ricorreva il trentennale della morte, è stato un pianista di ottimo livello, ma, forse, soprattutto un geniale compositore all’avanguardia anche nel mondo estremamente fertile del jazz.
Come molti colleghi, anche lui ebbe vita travagliata, ma ha potuto comunque lasciare una formidabile impronta.
Il suo brano più eseguito, credo, è Round Midnight, la cui fama è stata amplificata dal film diretto nel 1986 da Bertrand Tavernier e interpretato da Dexter Gordon.
Round Midnight è, appunto, il pezzo della serata, che vi propongo di ascoltare in cinque versioni.
Cominciamo con quella dell’autore nel 1947.


Subito dopo andiamo a Miles Davis e John Coltrane, che certo non hanno bisogno di presentazioni, in particolare mie.


Procediamo con Michel Petrucciani, come sempre straordinario.


E chiudiamo con due grandissime voci femminili. La prima è quella di Ella Fitzgerald a Montreux nel 1979.


Per passare a Sarah Vaughan, ancora dal vivo, nel 1987.


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