sabato 17 novembre 2012

Abbiamo bisogno di tutt'altra gente


Oggi prendiamo le mosse dal rispetto per la stampa che, ancora una volta, ha rivelato l’ormai prossimo ex-Presidente della Lombardia, Formigoni, il quale ha pensato bene, oltre a prendersela con i giornalisti che facevano il loro mestiere, anche di maltrattare i suoi collaboratori. Niente male per uno che pensa di essere in rapporto diretto (sovraordinato?) con Dio.
Cronaca, niente voto.
Spero che il già celeste, divenuto nel tempo molto grigio topo, oggi sia rosso di vergogna. Non bastasse quello che sapevamo su di lui, ha voluto aggiungere anche questa bella prodezza… Ho l’impressione che la spaventosa pienezza di sé di Formigoni lo abbia spinto a perdere di vista qualsiasi equilibrio e qualsiasi decenza. Come ho già detto, il potere può avere effetti devastanti su chi non è preparato a resistere alle sue lusinghe. E’ del tutto evidente che Formigoni non era preparato e, questo, temo dimostri che ha raggiunto una posizione per la quale era inadeguato. Vedremo se, come mi auguro, ce ne siamo liberati per sempre o ci toccherà trovarlo in qualche altro importante incarico pubblico.
Continuiamo con un altro bel personaggio del triste presente italiano: Beppe Grillo. A quanto pare condivide la passione per Malindi con Briatore e Berlusconi. La notizia, svelata dal programma televisivo di Formigli su La7, viene ripresa da Il Giornale (http://www.ilgiornale.it/news/malindi-856862.html) e da Libero (http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1124327/Due-Grilli-e-una-capanna-la-moglie-di-Beppe-beccata-a-Malindi-imbarazzatissima.html).
Buona stampa. Per Formigli, soprattutto.
Chiunque può trascorrere le vacanze dove vuole e, per fortuna, i cittadini italiani possono acquistare liberamente casa in qualsiasi altra nazione, tuttavia per un tizio che si spaccia come moralizzatore e attento alla sobrietà e all’equità, certe cose, via, sarebbe meglio non farle. Grillo costituisce una delle espressioni peggiori del deterioramento politico degli ultimi vent’anni. Nella melma maleodorante che ha permesso a figuri come Lusi e Fiorito di diventare personaggi importanti, Grillo sguazza con assoluta disinvoltura, con lo stesso disprezzo per i giornalisti e con la stessa insofferenza per il dissenso di coloro che, apparentemente, sono i bersagli della sua critica. Beppe Grillo è una gravissima minaccia. Se nel suo movimento ci sono persone rispettabili, capaci e serie (e sono convinto che ci siano, e molte), devono far presto a liberarsi di lui. Non ne hanno bisogno loro e, men che meno, ne hanno bisogno gli italiani. Abbiamo già dato anche troppo con i quasi vent’anni di Berlusconi. Ci serve gente seria e realmente priva di legami con il passato.
E arriviamo al tema conclusivo. Oggi sia l’editoriale del Corriere della Sera, firmato da Angelo Panebianco, sia Il Punto di Stefano Folli sul Sole 24 Ore si occupano della nascita di un nuovo raggruppamento politico di ispirazione cattolico liberale e determinato a occupare il centro dello schieramento. Ecco i collegamenti: http://www.corriere.it/editoriali/12_novembre_17/panebianco-le-ambizioni-dei-moderati_db6e59ca-307d-11e2-baec-20f01743e162.shtml e http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-17/scommessa-lista-monti-081256.shtml?uuid=AbUa2i3G.
Buona stampa. Per entrambi, come di consueto lucidi e chiari. Fanno bene il loro mestiere che è spiegare un evento politico, io, invece, ne faccio un altro, sempre che ci riesca: squarcio il sipario.
Non riesco davvero a immaginare come questo nuovo raggruppamento possa contribuire al futuro del paese. Ricordate gli articoli di Galli della Loggia sui “notabili”? Se li avete dimenticati, tornate a leggerli. Pensate a due personaggi chiave di quest’operazione: uno è Luca di Montezemolo e l’altro è Raffaele Bonanni. Con che faccia possano Montezemolo e Bonanni proporsi come seri artefici del cambiamento, qualcuno me lo deve spiegare. Sono stati parte del gioco per anni. Montezemolo sia come imprenditore (in Fiat e non solo) sia come Presidente di Confindustria. Bonanni come capo di un sindacato, la CISL, che, tra l’altro, ha largamente beneficiato, in termini economici, di misure come quelle relative ai CAAF o al finanziamento pubblico dell’editoria. E i sindacati, come molte associazioni di categoria, non dimentichiamolo, hanno bilanci tenuti altrettanto ben nascosti di quelli dei partiti.
No. Montezemolo e Bonanni non mi convincono affatto. Oltre a essere parte della classe dirigente del paese da troppo tempo per non avere responsabilità, anche solo indirette, nella crisi drammatica che viviamo, si portano certamente dietro un bel bagaglio di conflitti di interesse. Non gravi come quelli di Berlusconi, siamo d’accordo, ma certamente ingombranti.

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