sabato 3 novembre 2012

Ci sono anche loro, per fortuna


Il 6 ottobre vi avevo suggerito la lettura dell’editoriale del Corriere del Veneto. Era firmato da Gigi Copiello (http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/6-ottobre-2012/quelle-duecento-pagine-bianche-2112131548171.shtml) ed era decisamente un bell’articolo: svelto, intrigante e più che convincente. Siccome non sapevo nulla di Copiello, dopo aver letto il pezzo, avevo fatto la prima cosa che fa chiunque nella nostra epoca tecnologica: ero andato su Google e, tra le altre cose, avevo scoperto che ha scritto due libri. Sul primo non ho da dir nulla, perché non l’ho letto. Il titolo, per sua stessa ammissione, è scoraggiante: “Manifesto per la metropoli Nordest”. Il secondo s’intitola “Bruno da Cittadella, dottore in Malta”, di gran lunga più stimolante.
L’ho comprato, credo, il giorno successivo e lo sto leggendo (vado lentamente e non dedico la mia attenzione a un solo libro). Parla degli ultimi cinquant’anni nel Veneto e, in particolare, del lavoro, inteso nel senso più ampio (e anche importante) della parola. E’ interessante, molto. Riporta alla mente vicende e immagini che, se non fanno parte della mia memoria diretta, mi sono state affidate dai miei genitori o da chi era o è più diversamente giovane di me (sempre copyright Gramellini).
Oggi pomeriggio, grazie a una bella iniziativa del Quartiere 4 del Comune di Padova (una serie di incontri con autori intitolata "Il libro nel bicchiere, Ombre di scrittura in osteria" (sì, siamo veneti e ci piacciono le ombre, fate i salutisti altrove!)), Gigi Copiello ha parlato del suo libro in una sala del ristorante Clipper 63. E’ stato un bell’incontro: Copiello è un uomo che ha vissuto la nostra storia recente riflettendo con la sua testa e che, temo, ha pagato anche un prezzo per questo (come accade troppo spesso). L’Italia migliore è fatta di persone come lui e più ancora, se non altro per ragioni aritmetiche, dalle persone che ci racconta.
Per essere sincero fino in fondo, dirò che lo stile con cui ha scritto “Bruno da Cittadella, dottore in malta” non mi convince del tutto, e oggi non ho avuto difficoltà a dirglielo, però è un libro che merita di essere letto: in questa Italia maltrattata da gente di nessun valore, Gigi Copiello è una presenza rasserenante.
Per chiudere resto in tema e vi suggerisco l’editoriale del Corriere della Sera odierno. Ernesto Galli della Loggia mi sembra sempre più insoddisfatto, non diversamente da molti di noi. E, fortunatamente, può scriverlo e spiegare le ragioni della sua insoddisfazione. Torna ancora a parlare della classe dirigente italiana e lo fa sottolineando quanto poco vi sia di costruttivo nell’atteggiamento di coloro i quali si propongono per partecipare alla guida del paese nei prossimi mesi: http://www.corriere.it/editoriali/12_novembre_03/il-notabile-a-disposizione-ernesto-galli-della-loggia_1e96ed22-257d-11e2-a01c-141eb51207fd.shtml.
Buona stampa.

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