mercoledì 2 dicembre 2015

Gufi? Loro almeno volano...

La crescita dell’economia italiana, che è già insufficiente a raggiungere gli obiettivi di occupazione e di riduzione del debito persino nei valori previsti dal governo, risulta più bassa di un decimo di punto percentuale. Un’inezia, non c’è che dire, ma pur sempre oltre il 10% in meno di quanto stimato dal Ministero dell’Economia nelle sue valutazioni.
Sul tema proviamo a cominciare con un sorriso, ovvero con la vignetta odierna di Giannelli dal Corriere della Sera: http://www.corriere.it/foto-gallery/cultura/15_dicembre_01/vignetta-giannelli-dicembre-2015-b2eecf1c-97f3-11e5-b53f-3b91fd579b33.shtml.
Buona stampa. E già, adesso anche i numeri si mettono a fare i gufi… povero presidente del consiglio.
Smetto di scherzare. Mi piace come Fabrizio Forquet valuta la diminuzione del tasso di crescita del nostro PIL nell’editoriale odierno de Il Sole 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-12-02/i-decimali-non-contano-riforme-si--074541.shtml?uuid=ACDHBTlB.
Buona stampa. Mi piacerebbe che il 24 Ore mostrasse i denti un po’ di più, ma forse non ci si deve aspettare questo dal quotidiano che appartiene una delle più potenti lobby del paese, la Confindustria (e, in misura assai minore, anche ad altre organizzazioni di categoria). E, tuttavia, al di là del tono conciliante, Forquet mette l’accento sulle questioni importanti e lascia capire che forse è Renzi che deve cambiare verso perché anche il verso dell’Italia possa cambiare.
Basterebbe che si guardasse attorno anziché guardarsi l’ombelico e twittare… 
Ecco un esempio che potrebbe seguire, se solo lo volesse. Ne parlano nell’editoriale del Corriere della Sera Alberto Alesina e Francesco Giavazzi che non sono esattamente degli economisti della sinistra radicale o due estremisti del disfattismo: http://www.corriere.it/editoriali/15_dicembre_02/lezione-inglese-spesa-349a8106-98bb-11e5-85fc-901829b3a7ed.shtml
Buona stampa. C’è molto di quello che si deve sapere per comprendere come mai da noi la spesa pubblica non si tocca o si tocca in modo sbagliato. E come ciò dimostri quanto vi sia di velleitario nell’agire di Renzi.
Lasciamo l’Italia e spostiamo l’attenzione sul vicino Oriente. Ieri il 24 Ore ha pubblicato un'ottima indagine del proprio giornalista investigativo di punta, Claudio Gatti. Il pezzo, come di consueto per quelli di Gatti, non è disponibile gratuitamente, mentre lo è un articolo che condensa il primo e offre alcune valutazioni di carattere politico: http://gradozeroblog.it/news/17-del-qatar-le-coperture-di-ankara-agent.
Buona stampa. Nella pagina che vi ho indicato potete trovare, se avete l’abbonamento o crediti nel borsellino elettronico, il collegamento all’altro pezzo.
Molto si è scritto dell’ambiguità turca riguardo non soltanto alla situazione siriana, ma in generale sulle vicende del Nord Africa e del Medio Oriente. Oggi da Mosca arrivano accuse pesanti che gettano benzina sul fuoco della tensione tra Turchia e Russia e certo non fanno prevedere una soluzione positiva a breve termine.   
Cronaca. Difficile non considerare con preoccupazione la piega di questo confronto tra due nazioni che, oltre a avere un peso politico rilevante nello scacchiere interessato, contano su forze armate tra le maggiori del mondo per dimensioni e tra le più modernamente equipaggiate.
E difficile non pensare, con pena e con fastidio, all’atteggiamento più che sconcertante dell’Europa, ormai divenuta l’ombra di quella che era soltanto dieci o quindici anni fa. Ne parlano, con toni decisamente pessimistici, sia Franco Venturini (sul Corriere di ieri, ma ho dovuto recuperare l’articolo altrove: http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/migranti-e-geopolitica-i-due-patti-non-detti/Stampa) sia Adriana Cerretelli (sul Sole 24 Ore odierno: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-12-01/dal-clima-terrorismo-ventre-molle-dell-europa--073509.shtml?uuid=ACRNNikB&fromSearch).
Buona stampa. Per l’una e per l’altro. L’udito non è il senso maggiormente sviluppato dalle parti dei politici europei: difficilmente i richiami contenuti in questi, come in molti altri articoli, produrranno effetti benefici, riportando la Ue a esercitare una positiva ed efficace azione politica per impedire il continuo accendersi di focolai di guerra o per favorire l’estinzione dei tanti incendi già divampati.
Nel nostro piccolo continuiamo a combattere i nemici dell’umanità e dei valori che ha saputo conquistare nel tempo. Anche oggi ascoltiamo due brani, attingendo, però, a generi diversi dal jazz.
Il primo ascolto è di musica classica, di lunghezza superiore a quella dei brani che propongo solitamente, ma si tratta di un pezzo che merita tutta l’attenzione che richiede, perché si tratta del 1° Movimento - Andante comodo della Sinfonia N° 9 di Gustav Mahler. Esecuzione della Concertgebouw Orchestra diretta da Leonard Bernstein.


La seconda proposta viene dal mondo della musica rock. Vi ho già suggerito in passato l’ascolto nella versione dal vivo dei Led Zeppelin di questo loro straordinario successo: Stairway To Heaven. Oggi ascoltiamo quella, sempre dal vivo, di The Heart, in occasione della celebrazione dei Led Zeppelin al Kennedy Center Opera House di Washington, D.C., nel 2012.



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