sabato 1 agosto 2015

Asimmetrie 3

Restiamo sulle asimmetrie, almeno nella prima parte di questo post. Lo spunto lo offre un breve articolo di Ernesto Galli della Loggia pubblicato sul Corriere di oggi. Il tema è come l’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, intenda  affrontare i problemi del principale aeroporto italiano, ossia quello di Fiumicino. Ecco il collegamento all’articolo: http://www.corriere.it/opinioni/15_agosto_01/vigilanza-dell-enac-sull-inferno-fiumicino-99782c8c-380c-11e5-90a3-057b2afb93b2.shtml.
Buona stampa. A cominciare dall’impeccabile tocco di ironia riguardo alla breve permanenza di Riggio alla guida dell’ENAC. Della Loggia ci presenta un tipico caso di un’azienda, Aeroporti di Roma S.p.a., alla quale è stato consentito di condurre la propria attività senza porsi troppi problemi riguardo al servizio offerto ai passeggeri (sventurati) di voli in partenza dagli aeroporti da essa gestiti, ossia Fiumicino e Ciampino. Riprendo un intero paragrafo perché merita particolare attenzione. “E’ in questo modo che in Italia l’amministrazione, lo Stato, il governo concepiscono il controllo nei confronti dei privati incaricati o concessionari di pubblici servizi (dalle autostrade, all’energia, alle telecomunicazioni: quasi sempre venduti loro a prezzi stracciati dallo Stato stesso). Ed è a causa di questa vigilanza alla buona, di fatto collusa con i sorvegliati, che tutti quei servizi sono ormai precipitati al livello d’incuria, d’inefficienza e di abuso permanente ai danni dei cittadini, che sappiamo.”
Galli della Loggia mette il dito nella piaga. Esiste una formidabile disparità di trattamento tra le società che hanno rilevato dallo Stato alcune attività e le altre aziende private. Le prime godono di un trattamento privilegiato, grazie al quale possono preoccuparsi poco o nulla della qualità del servizio offerto. E questo anche quando, come nel caso del principale aeroporto del Paese, si offre sin dal primo istante una pessima immagine dell’Italia a quei turisti che, sfortunatamente per loro, hanno deciso di arrivare da noi con un volo per Roma. Un trattamento privilegiato che, appunto, per Galli della Loggia puzza di collusione. Io, da un altro punto di vista, direi che nelle aziende privatizzate (male) continua a farsi sentire la pseudocultura delle imprese pubbliche, per le quali non esistevano clienti o consumatori, ma utenti, categoria che sta appena poco al di sopra di quella dei sudditi.
Una pseudocultura che, ovviamente, è tutt’altro che estranea alle strutture (si chiamino enti o autorità poco importa) cui è affidata la tutela dei diritti dei consumatori. La maggior parte del personale e dei dirigenti di queste strutture, infatti, proviene da esperienze nella pubblica amministrazione.
Penso di aver detto abbastanza su questo. Vi propongo, a questo punto, un ottimo articolo sull’Italia pubblicato due giorni fa da The Washington Post:
Buona stampa. Non è un pezzo che faccia ben sperare per il nostro Paese, ma, che ci piaccia o meno, la descrizione di Matt O’Brien è piuttosto precisa. E c’è ben poco da stare allegri. Soprattutto se pensiamo che c’è chi crede veramente che l’Italia avrebbe un futuro migliore se uscisse dalla moneta unica. Mentre persino il Felpo si è fatto più prudente in materia, lo psiconano+barba-Mediaset non si ferma e continua imperterrito, probabilmente perché spera di agguantare qualche altro voto… Un vero statista. Non sappiamo più cosa farcene di tutti questi grandi politici competenti, capaci di grandi visioni, modesti, concreti ecc. ecc.
Un po’ di musica per chiudere. E, a distanza di quasi tre anni, mi pare doveroso tornare a proporvi un pezzo eseguito da un grande maestro della kora, Toumani Diabaté. Con lui un altro straordinario strumentista africano, Ali Farka Touré (http://www.britannica.com/biography/Ali-Farka-Toure). Il brano è Debe.




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