domenica 28 luglio 2013

Adesso mi dovete pagare


Ognuno di noi attribuisce un valore al proprio tempo. E’ un valore del tutto soggettivo, che si determina in ragione della gerarchia degli interessi e della disponibilità di tempo da dedicare ai medesimi.
Quando si esce dal campo della valutazione soggettiva, si entra in quello, inevitabilmente problematico, del lavoro. Il tempo di ogni individuo, se destinato ad attività diverse dal “compiacimento di sé”, diventa oggetto di una valutazione oggettiva. Detto molto semplicisticamente: una valutazione che misura la capacità di svolgere determinate funzioni e la produttività con cui le medesime funzioni vengono svolte. Entriamo, dunque, nel campo del lavoro e della retribuzione del lavoro.
Nessuno può dire che il tempo che dedico a questo blog è sprecato: è il mio tempo, lo sottraggo ad altre attività perché mi gratifica e nulla importa che sia “economicamente” insignificante. Si tratta di tempo impiegato in base a valutazioni esclusivamente soggettive.
Inoltre, il fatto che io dedichi a questo blog parte del mio tempo, non costituisce un danno per nessuno, salvo per voi tre che lo leggete e che destinate parte del vostro tempo alle mie considerazioni anziché spenderlo in modo migliore.
Cronaca, quindi senza voto. Se per caso non ve ne ricordaste, alla Signora Melandri non era piaciuta la timidissima riforma del trattamento pensionistico dei deputati messa in atto lo scorso anno. Ecco un paio di articoli del gennaio 2012: http://www.liberoquotidiano.it/news/921737/Melandri-La-deputata-Pd-paladina-in-difesa-dei-vitalizi-Gi%C3%B9-le-mani-dalla-mia-pensione.html e http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/30/melandri-co-servi-d%E2%80%99italia/187747/.
Buona stampa. Non aggiungo una parola.
Torniamo alla vicenda dello stipendio come presidente della Fondazione Maxxi. Ieri se n’era occupato anche Gian Antonio Stella: http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_luglio_27/20130727NAZ20_444-2222360211907.shtml.
Buona stampa.
La Signora Melandri ha ritenuto di rispondere a Stella e qui trovate il testo della sua lettera, pubblicata oggi dal Corriere della Sera insieme alla replica del giornalista (meno brillante del solito): http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_luglio_28/Melandri_Maxxi_parole_compensi-2222372312887.shtml.
Io, al posto della Signora Melandri, avrei evitato di prendere carta e penna. Come molti suoi colleghi politici beccati con le dita nella marmellata le conveniva fare il pesce in barile. Lei, invece, ha preferito replicare e, nel farlo, ha dimostrato una gran bella arroganza, oltre che una notevole faccia tosta. La Signora Melandri dimentica un piccolo dettaglio, ossia che lei ha deciso di cambiare le condizioni del suo rapporto con il Maxxi quando già occupava la presidenza per ragioni politiche. E dimentica anche che la Costituzione stabilisce, all’ultimo comma dell’art. 97, che agli incarichi nelle pubbliche amministrazioni si accede per concorso, salvo eccezioni previste dalla legge. Ovviamente, non dubito che lo statuto del Maxxi abbia previsto di non seguire il dettato costituzionale, ma questo non dovrebbe impedire alla Signora Melandri di avere un comportamento diverso. E’ altamente probabile, infatti, che ci sia in Italia o all’estero qualcuno che potrebbe svolgere meglio di lei il compito e, perché no?, aspirare a una retribuzione inferiore a quella che la Signora Melandri si propone di ottenere.
E’ la Signora Melandri che definisce prezioso il suo tempo e che convoca un consiglio di amministrazione per fissare quanto prezioso è. Credo che sia evidente a chiunque quanto sia anomalo un simile modo di procedere. Non esiste un caso analogo al mondo. Pensate quanto sarebbe bello se tutti i lavoratori potessero fissare il proprio stipendio…

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