mercoledì 17 luglio 2013

Parole cancellate dal vocabolario


L’affare kazako temo si rivelerà ben peggiore di come lo hanno dipinto il Ministro Alfano e il Capo della Polizia Alessandro Pansa. E, oltre a rafforzare all’estero la cattiva opinione che già hanno di noi, induce a porsi domande molto preoccupate riguardo al funzionamento di quella che un tempo si chiamava anche Pubblica Sicurezza.
Buona stampa. Un bell’articolo che lascia un sapore molto amaro in bocca e che riporta al palato quello delle altre storie italiane (decisamente troppe) rimaste senza colpevoli e senza spiegazioni.
L’altra vicenda ancora attuale è quella delle ingiurie di Calderoli al Ministro Kyenge. L’autodifesa del vicepresidente del Senato farebbe ridere se non fosse che, purtroppo, conferma, anch'essa e ancora una volta, l’incapacità di gran parte dei politici italiani di assumersi le proprie responsabilità e di mostrare rispetto per le istituzioni anche dopo aver compiuto atti gravemente lesivi della dignità delle stesse e della dignità del Paese. Per una cronaca della men che inconcludente autodifesa di Calderoli, potete leggere questo pezzo dal Corriere della Sera: http://www.corriere.it/politica/13_luglio_16/maroni-kyenge-torino-letta_734c3dde-edfc-11e2-98d0-98ca66d4264e.shtml.
Per una riflessione sulla medesima vicenda, ecco l’ottimo editoriale di Beppe Severgnini, sempre dal Corriere di ieri: http://www.corriere.it/editoriali/13_luglio_16/oltre-limite-decenza_fced56d2-edd8-11e2-98d0-98ca66d4264e.shtml.
Buona stampa.
Venendo all’attualità più recente, non posso non dire due parole sugli ultimi avvenimenti che riguardano il caso Fondiaria-Sai e il comportamento dei Ligresti. La stampa ha offerto nei mesi scorsi ampi resoconti sulla gestione più che disinvolta della compagnia di assicurazioni da parte dell’Ingegnere e dei suoi figlioli, se non assecondati, certamente non contrastati dai principali dirigenti della società, tant’è che alcuni di loro hanno subito nelle ultime ore la sorte dei Ligresti (http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/07/17/news/fonsai_arrestati_la_famiglia_ligresti_e_gli_ex_manager_del_gruppo-63141210/?ref=HREC1-7).
Cronaca.
Mi auguro che questa indagine della magistratura di Torino tragga il massimo beneficio dall’efficienza della Procura del capoluogo piemontese, considerato uno dei migliori del Paese, e sia quindi rapida. E mi auguro che i giudici coinvolti, diversamente dai loro colleghi di tante altre città italiane, lavorino serenamente, lontani dalle telecamere e dai giornalisti, scavando in profondità in una storia che mette in luce tanti elementi negativi del capitalismo di relazione italiano, fatto di “amici” e di “salotti buoni”, di piaceri, di teste girate dall’altra parte, di connivenze più o meno gratuite.
Non dimentichiamo che Fondiaria-Sai era quotata in borsa, quindi soggetta al controllo della Consob, e, come tutte le compagnie di assicurazione, sottoposta alla sorveglianza dell’ISVAP, eppure i Ligresti hanno potuto, così dicono i magistrati, distrarre una parte ingente del patrimonio sociale. E l’hanno fatto non per poche settimane, ma per anni.
Ovviamente le parole cancellate dal vocabolario avete capito benissimo quali sono.
Buona notte e buona fortuna.

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