giovedì 18 luglio 2013

Chi finanzia chi?


Restiamo sulla vicenda Fondiaria-Sai: il 24 Ore di oggi ospita quelli che, a mio parere, sono due tra i commenti più interessanti. Il primo è di Marco Onado e si concentra sull’inadeguatezza dell’operato delle Autorità di controllo (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-07-18/linerzia-colpevole-authority-063635.shtml?uuid=AbSqgDFI). Il secondo, firmato da Luigi Zingales, punta invece sugli aspetti più deteriori del capitalismo di relazione che caratterizza il nostro sistema economico (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-07-18/lezione-leopardi-regole-morale-063656.shtml?uuid=AbuvgDFI).
Buona stampa. Per entrambi. Due pezzi che la dicono lunga su quel che aspetta l’Italia in assenza di un vero, deciso processo di rinnovamento che coinvolga tutta la classe dirigente, quella pubblica (sia i politici sia i burocrati) e quella privata, senza distinzioni.
Non esiste soltanto il caso Ligresti. Il nostro capitalismo, almeno quello di dimensioni maggiori, è vissuto e vive tuttora in condizioni che negli altri paesi industrializzati non verrebbero tollerate.
E non sono soltanto i burocrati pubblici a soffocare il tessuto imprenditoriale del paese, bloccando per inefficienza o per incapacità i pagamenti verso i creditori dello Stato, degli Enti Locali e della Sanità. C’è un’altra burocrazia altrettanto pericolosa e nociva, quella di un sistema bancario che a parole si dice impegnato a rilanciare l’economia nazionale, ma nei fatti la strangola, preferendo impiegare l’enorme liquidità resa disponibile dalla BCE non per finanziare le aziende, ma per sottoscrivere titoli. O per sostenere i soliti noti. Leggete gli articoli sui Ligresti, troverete facilmente i nomi delle banche che li hanno finanziati per anni (anche fino a poco tempo fa) e gli importi che ancora devono recuperare. E provate a cercare articoli sui finanziamenti ricevuti, tanto per fare due nomi a caso, da Romain Zaleski o da Alitalia.
Mi tocca farvi ascoltare un Dies Irae, non più quello di Mozart, ma quello di Verdi (così celebriamo il bicentenario della nascita) nella versione con la direzione di Karajan con i Wiener Philharmoniker.


Nessun commento:

Posta un commento