mercoledì 19 novembre 2014

Difficile non dire parolacce


Non ho più alcun dubbio sulla volontà di Renzi di porre in essere neanche la metà di quello che ciancia di voler fare. Non esiste. Non vuole fare nulla perché non è altro che la prosecuzione della sfilza di inetti opportunisti che ci siamo inflitti (purtroppo li votiamo noi) da anni.
E’ solo l’ultimo, imbarazzante e deleterio frutto della trasformazione della nostra democrazia per effetto del dilagare degli strumenti di comunicazione. In realtà non è solo la democrazia italiana a essere mutata negli ultimi vent’anni, anche quelle di tutte le maggiori nazioni occidentali sono cambiate. Tuttavia, siccome noi vogliamo sempre primeggiare, abbiamo voluto che il cambiamento producesse i peggiori risultati possibile. E ci siamo riusciti. Affidando il Paese a un branco di personaggi a dir poco mediocri che intendono la politica come lo strumento per appagare ambizioni del tutto esagerate e, soprattutto, come un mezzo di arricchimento. Se sono onesti, si accontentano delle retribuzioni scandalose che loro stessi stabiliscono, se non sono onesti, a quelle aggiungono tangenti e altri benefici oscuri.
Per un’analisi interessante, e di gran lunga meglio e più argomentata della mia, riguardo al cambiamento dei sistemi democratici, vi rimando a un articolo apparso su La Lettura di domenica scorsa, a firma di Michele Salvati: http://lettura.corriere.it/debates/la-democrazia-e-in-crisi-niente-di-nuovo/
Buona stampa.
Sul Corriere di oggi troviamo una conferma del fatto che Renzi è lungi dal cambiare verso al Paese come ha tante volte annunciato. E’ Gian Antonio Stella a spiegare come Renzi non riesca, o più probabilmente non voglia, realizzare il cambiamento proprio là dove, a parole, vorrebbe essere particolarmente efficace, ossia nella burocrazia pubblica. Questo il collegamento all’articolo: http://www.corriere.it/opinioni/14_novembre_19/resa-ministro-ai-burocrati-60b760f0-6fc3-11e4-921c-2aaad98d1bf7.shtml#.
Buona stampa. A me che al governo ci siano tante donne mi sta benissimo. Discettare sul fatto che debbano essere meno o più o quante gli uomini mi pare una forma di onanismo mentale. Il punto, nella valutazione di un governo, non è il sesso dei ministri. Per me, potrebbero essere ministri anche degli armadilli o dei facoceri, purché sapessero cosa fare e come farlo. Come diceva Mao, non importa di che colore è il gatto, l’importante è che prenda i topi. Francamente Madia e Boschi, cioè due punte di diamante del governo Renzi, mi sembra che non sappiano cosa fare né, men che meno, come farlo. Loro, tuttavia, non si preoccupano: si autodefiniscono intelligenti e brave e, aggiungono, pure belle. Vedremo cosa diranno di loro gli storici. In mezzo ai nostri politici non vedo persone con capacità autocritiche tali da farmi condividere il giudizio che danno di sé.
Sempre in tema di cambiamenti mancati, eccovi un piccolo ritratto della RAI e di come, dopo pochi mesi, anche i vertici dell’azienda televisiva pubblica abbiano deciso di gettare nel cestino la revisione di spesa. L’articolo è dal Corriere di oggi e firmato da Paolo Conti: http://www.corriere.it/politica/14_novembre_19/renzi-australia-quei-5-inviati-rai-f8372590-6fd3-11e4-921c-2aaad98d1bf7.shtml.
Buona stampa.
E, a proposito di sicurezza e di come in Italia sia svanita ogni forma di efficienza e di ragionevolezza in questo campo, il Buongiorno odierno di Massimo Gramellini è come bere un bicchiere di aceto: http://www.lastampa.it/2014/11/19/cultura/opinioni/buongiorno/quelli-che-il-tappo-z3HGQLjFzgvWgUK2QL6VgJ/pagina.html.
Buona stampa. Mica è colpa di Gramellini…
Come possiamo sperare di uscire da un simile pantano?
Buona notte e buona fortuna.

1 commento:

  1. Stella e' un mago. Corretto, diretto e incisivo. Un vero dramma che ci si prenda per i fondelli in questo modo. Rp

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