giovedì 27 novembre 2014

Solo stracci che volano


Ieri il Corriere della Sera ha dato spazio a una lunga intervista a Rosy Bindi, una delle principali esponenti della minoranza interna del PD, quel raggruppamento di politici (piuttosto datati) che, in un modo o nell’altro, sta cercando di boicottare dall’interno il lavoro di Renzi.
Siccome ho già detto apertamente cosa penso del Presidente del Consiglio e del suo modo di agire, non credo che mi si potrà accusare di prenderne le difese, che è proprio l’ultima delle mie aspirazioni. Quindi quel che dirò di Rosy Bindi e degli altri oppositori interni non va mal interpretato. Non difendo Renzi, attacco Bindi & Co., gente che non sa vincere (come hanno scritto infinite volte i commentatori di quasi tutti i quotidiani), ma che non sa neppure perdere, visto che pretende d’imporre la propria linea al partito pur avendo subito una sconfitta nelle primarie per il segretario, e non con pochi voti di scarto (http://www.partitodemocratico.it/doc/263318/primarie-pd-2013-risultati-definitivi.htm).
Parlano di democrazia, ma ne dimenticano (o forse li hanno sempre ignorati) i principi fondamentali. E sono anche piuttosto vili, perché si muovono a mezz’acqua, un po’ dicono un po’ no, si barcamenano, più presi dalla loro sopravvivenza politica che dal destino del Paese.
Se avete voglia (e stomaco, a questo punto bisogna parlare fuori dai denti) leggete l’intervista di Monica Guerzoni a Rosy Bindi: http://www.corriere.it/politica/14_novembre_26/bindi-si-torni-all-ulivo-o-noi-usciamo-matteo-ha-deluso-gia-caduta-cd832bb6-7530-11e4-b534-c767e84e1e19.shtml#.
Stampa così e così. Approfittando della “distrazione” della giornalista, Bindi non fa altro che criticare l’operato di Renzi e vagheggiare il ritorno a un meraviglioso passato, che sarebbe quello in cui Bersani, D’Alema, Prodi, Veltroni e altri hanno dato così gran prova di sé, ossia non solo realizzando poco o nulla e beccandosi come galli, ma anche favorendo la sopravvivenza politica del tipo decrepito e, più grave, ignorando (esattamente come Berlusconi) le reali necessità degli italiani, in particolare dei giovani. Cercate queste parole nelle chiacchiere patetiche della Bindi: giovani e futuro. Se le trovate, fatemelo sapere. Grazie.
Non abbiamo bisogno di gente come lei. Non abbiamo bisogno di chi non sa far altro che guardare al passato e nutrirsi di una presunzione arrogante. E se non vi basta la mia opinione, e avreste anche ragione, leggete l’editoriale odierno di Ernesto Galli della Loggia, sempre dal Corriere: http://www.corriere.it/politica/14_novembre_27/vocazione-minoritaria-certo-pd-36c2b962-7607-11e4-8593-6ac58034c3d7.shtml.
Buona stampa. Della Loggia non ha neppure bisogno di scrivere tanto. Gli basta circa la metà dello spazio che occupano solitamente i suoi editoriali. Che sia perché è tutto così chiaro da non richiedere complesse spiegazioni?
Chiuderò su questo sgradevole argomento con la menzione di uno dei peggiori dello schieramento di cui la Bindi è una pedina fondamentale. Parlo di Stefano Fassina, uno che non sorride mai e che ha una faccia torva e uno sguardo sbieco assai poco rassicuranti. Anche Fassina, come un Salvini o un Grillo qualsiasi, non ha trovato di meglio da fare che chiedere la fine dell’euro. Ovvio, non l’ha fatto con la volgare semplicità dei due brillanti politici che ho citato, ma da uomo di raffinata cultura in un’intervista di qualche settimana fa a Il Manifesto: http://ilmanifesto.info/fassina-renzi-va-a-destra-e-leuro-va-superato/.
Stampa così e così. Da un giornalista de Il Manifesto non ci si aspetta certo che contesti le posizioni di un compagno della caratura di Fassina. Ecco le parole su cui riflettere:
Senza una correzione di rotta l’Europa andrà a sbattere, ma le condizioni per questa correzione non ci sono. Quindi dobbiamo preparare una soluzione cooperativa per il superamento dell’euro.
Una soluzione cooperativa per il superamento dell’euro… Ci voleva l’ex consulente economico di Massimo D’Alema a Palazzo Chigi per escogitare una formula del genere. Mi piacerebbe che spiegasse che cosa intende… Dubito che lo farà, anche perché è inutile: la formula ha avuto il benestare di niente meno che Pierluigi Bersani, lo smacchiatore di giaguari. Non c’è niente da spiegare. La Ditta approva. Come aveva approvato, nel 1999, Presidente del Consiglio D’Alema e Fassina al Dipartimento Economico di Palazzo Chigi, la scalata di Colanninno e soci alla Telecom. Ricordate i “capitani coraggiosi”? Definizione non molto fortunata, visto come è andata a finire la Telecom… Chissà se anche questa fu frutto della fertile mente di Fassina?
Lasciamo stare.
Le beghe del PD, tutto sommato, sono quasi ridicole di fronte a quel che accade dentro il M5S e Forza Italia, ai cui leader e parlamentari delle vicende italiane, ormai, non interessa più nulla, presi come sono dal lanciarsi stracci ventiquattro ore al giorno cercando disperatamente il modo per non essere sbattuti fuori dalla politica (soprattutto dal piacevole mondo di ricchi privilegi che garantisce). Verrebbe da dire che si tratta di scene pietose se non fosse che, comunque, si tratta di organizzazioni politiche ancora di qualche rilievo e partecipi di decisioni importanti per la vita degli italiani.
Chiudo con Gramellini e il suo Buongiorno di oggi, che è in tema: http://www.lastampa.it/2014/11/27/cultura/opinioni/buongiorno/na-bce-MTf2tdfz9nFG9zcELysC6J/pagina.html.
Buona stampa. 

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